Comunicati Stampa

18/03/2024 Sdegno per la gestione del soccorso dei profughi della Ocean Viking solidarietà e accoglienza alle donne, agli uomini e ai bambini salvati in mare
Approda lunedì 18 marzo  al porto di Ancona la nave della ONG Ocean Viking con a bordo 336 persone migranti, donne, uomini e bambini. Almeno 35 i minori non accompagnati. Siamo indignati per le modalità con cui è stato gestito il soccorso costringendo i naufraghi ad affrontare un viaggio di oltre 1450 km, viaggio che ha peggiorato le condizioni di salute dei sopravvissuti. Fatto che risulta incomprensibile considerando che la nave è approdata al porto di Catania ma solo a 23 persone è stato consentito di sbarcare. Non si arresta la strage che avviene nei nostri mari ai danni di chi disperatamente insegue la speranza di una vita migliore e fugge da guerre, persecuzioni, povertà. Ribadiamo che gli interventi legislativi messi in atto mettono in pericolo la vita delle persone oltre ad ostacolare le operazioni di soccorso. Esprimiamo la nostra solidarietà alle donne, agli uomini e ai bambini che approderanno nel porto del capoluogo marchigiano e condanniamo nel modo più assoluto quanto sta avvenendo. Nessun essere umano può morire di fame, di sete o annegato, solo per sfuggire alle miserie del proprio paese. Tutto questo è disumano! Siamo impegnati a modificare queste politiche migratorie palesemente contro i diritti umani, a favore di misure che determinino condizioni regolari di ingresso e un vero sistema di accoglienza.   CGIL CISL UIL Marche, CGIL Ancona, Università per la Pace, Anpi Marche, CVM, Amnesty Marche, Free Woman Ancona, Associazione Gulliver Sinistra universitaria, Libera Presidio Rocco Chinnici Ancona, Associazione Festa per la libertà dei popoli, Rete Welcome, Gruppo anarchico Kronstadt Ancona, Terza via odv, Associazione Senza confini Ancona, RiBò Unità di strada Falconara, Gruppo Immigrazione Salute delle Marche
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15/03/2024 Sanità, Cgil Cisl Uil Pesaro Urbino:" Dalla Direzione AST un silenzio che non ci aspettavamo"!
«Nel corso del 2023 abbiamo intrapreso un percorso di attivazione di tavoli con la direzione Ast avente ad oggetto le tante tematiche e problematiche della sanità pubblica provinciale che, come tutti sappiamo, ha avuto una sostanziale e strutturale riforma che ha determinato la cancellazione della azienda ospedaliera Marche Nord e la nascita di una nuova azienda sanitaria territoriale con autonoma personalità giuridica. - scrivono in una nota stampa Cgil Cisl Uil della provincia di Pesaro Urbino - Come organizzazioni sindacali confederali eravamo convinti che l’attivazione di questi tavoli e la autonomia decisionale determinata dalla nuova configurazione delle Ast, pur nella cornice delle competenze regionali, potesse garantire un costante e proficuo confronto tra chi deve gestire questa transizione della sanità provinciale e chi rappresenta le istanze di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati.» «Nel momento in cui pensavamo di poter aver iniziato ad affrontare nel merito alcune delle questioni più rilevanti, avendo peraltro avuto la nomina a gennaio del nuovo direttore della integrazione socio sanitaria, alle nostre richieste di confronto e di invio dei dati utili per poter approfondire alcune tematiche si sono inspiegabilmente arenate.  - proseguono - In particolare avevamo chiesto i numeri delle prese in carico delle demenze e delle persone affette da Alzheimer, oltre che a calendarizzazione di incontri a livello di distretto sanitario, di avere spiegazioni ad esempio rispetto alla gestione del trasferimento del dipartimento della salute mentale. Abbiamo purtroppo constatato il venir meno della volontà di confrontarsi e relazionarsi con le OO.SS. visto che nessun dato ci è pervenuto, nessuna proposta di incontri che possano mettere insieme distretti ed ambiti nell’ottica di quella risposta territoriale integrata che tanto servirebbe e di cui tutti sentono il bisogno, nessuna risposta sul delicatissimo tema della gestione dello spostamento da Muraglia del dipartimento della salute mentale rispetto al quale abbiamo fin da subito chiesto garanzia che venga mantenuto a gestione diretta pubblica.» «Spiace dover constatare un atteggiamento di questo genere che non ci aspettavamo e che non possiamo non criticare. - sottolineano e concludono - Di fronte a questa mancanza di volontà di procedere al confronto ma soprattutto di non volere trovare soluzioni utili a garantire i servizi soprattutto dedicati ai soggetti più fragili, CGIL CISL UIL della nostra provincia ribadiscono ancora la volontà di contribuire a trovare soluzioni e rilanciano ancora la richiesta di confronto. Di fronte però ad un protrarsi di tale atteggiamento il sindacato è pronto ad incontrare la cittadinanza in assemblee pubbliche in tutto il territorio.La sanità, vista la sua grande valenza pubblica per chi rappresentiamo e non solo, sarà comunque un tema centrale nel confronto con i candidati sindaci e con tutti gli amministratori locali del territorio.»
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15/03/2024 XX Settimana di azione contro il razzismo Afrofobia? Ma cos'è?” iniziative a Macerata
“Afrofobia? Ma cos'è?”  è il titolo  che accompagnerà le due iniziative in programma per  il 20 e  il 23 marzo 2024  a Macerata  organizzate da ANOLF Marche APS e ACSIM ETS  in occasione della  “XX Settimana d’azione contro il razzismo”, promossa da UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, in programma dal 18 al 25 marzo 2024. «L’afrofobia –  spiegano gli organizzatori – è la paura del diverso, è il pregiudizio, l’ostilità, la discriminazione o il razzismo percepito o reale nei confronti delle persone e delle culture dell’Africa. Le cronache ci dicono che anche in Italia sono sempre più diffusi linguaggi e atteggiamenti discriminatori. In molti “temono” le persone africane, cedono a pregiudizi e faticano ad accettare la loro cultura. – proseguono - Come antidoto contro l’ afrofobia servono percorsi di formazione interculturale e sul razzismo, proprio su questo nelle giornate del 11 e 12 marzo sono stati realizzati dei laboratori con gli studenti della classi II E e IV A dell’Istituto  IPSIA “F. Corridoni” di Corridonia da sempre sensibile a questi temi.» L’idea progettuale offre due iniziative al territorio: la prima è prevista il 20 marzo alle ore 9.00 presso l’Università degli Studi di Macerata – aula Confucio, Palazzo Ugolini Corso Cavour 2.  Il tema sarà discusso attraverso la presentazione del libro “Afrofobia razzismi vecchi e nuovi” di Mauro Valeri. L’autore, scomparso nel 2019,  ricostruisce, attraverso un'analisi storica e sociologica, le metamorfosi del razzismo da quello schiavista a quello coloniale, da quello di Stato a quello democratico, da quello ribaltato a quello di guerra. Con particolare attenzione al razzismo italiano dal 1860 ad oggi. Nel corso dell’iniziativa, condotta dal prof. Edoardo Barberis, UNIURB,  parleranno di afrofobia  Udo Enwereuzor, esperto di razzismo, e la prof.ssa Tatiana Petrovich Njegosh, referente UNIMC per l’interculturalità. Roberto Bortone di UNAR ricorderà la figura di Mauro Valeri. La seconda iniziativa è prevista il 23 marzo alle ore 9.00 presso l’Università degli Studi di Macerata – aula Verde, Polo Pantaleoni -  via della Pescheria Vecchia 26.  Saranno presenti il prof. Marcello Maneri e il prof. Fabio Quassoli , curatori del libro  “Un attentato “quasi terroristico”,  condotti dalla prof.ssa Natascia Mattucci, Prorettrice welfare UNIMC ,ci riporteranno ai tragici fatti del 2018, quando a Macerata Luca Traini aprì il fuoco dalla sua auto su un gruppo di persone di origine africana, ferendone sei. Perché un attentato terroristico, è stato derubricato a “gesto di un folle” o a una conseguenza del “problema immigrazione”? Perché la comunità nazionale non si è riconosciuta  nei valori costituzionali della non-violenza, dell’antifascismo e dell’antirazzismo?   La conclusione dei lavori è affidata a Maria Ilena Rocha, Presidente Nazionale ANOLF.La cittadinanza è invitata a partecipare.
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15/03/2024 Lavoro made in Marche, Ferracuti : “ Positivi i dati dell’occupazione ma attenzione a precarietà, basse retribuzioni e povertà in aumento”
Positivi i dati 2023 sull’occupazione ma campanelli d’allarme su vari fronti, a partire da retribuzioni, che nelle Marche sono più basse di un paio di punti percentuali rispetto alla media nazionale, e tipologia dei contratti, con solo l’11% del totale a tempo indeterminato: è la fotografia che emerge dagli ultimi dati Istat, rielaborati dall’Ufficio studi della Cisl Marche. Ancora troppo elevate le percentuali di lavoratori che hanno un titolo di studio superiore a quello necessario per la mansione svolta, 30,8% (26% Italia) e dei giovani laureati costretti alla mobilità per lavorare: 7,4% (la media italiana è 2,7%). Rimane profondo il divario tra uomini e donne occupati: 14 punti a vantaggio dei primi, con retribuzioni medie in alcuni settori inferiori di 4-600 euro. Altro elemento di riflessione viene dal report Excelsior delle Camere di commercio sulle previsioni dei fabbisogni occupazionali 2024-2028. L’aumento delle entrate programmate si accompagna ad una crescente difficoltà di reperimento: 48,6% nel 2023 (media italiana 45,1%), 42,9% nel 2022. Oltre che particolarmente elevato nel reperimento di dirigenti (85,2%), il mismatch riguarda soprattutto operai specializzati (63,2 %), professioni tecniche (58,3%), conduttori di impianti e operai addetti ai macchinari fissi e mobili (54,4%), professioni con elevata specializzazione (56,3%). Il 34,6% del fabbisogno occupazionale riguarderà personale in possesso di una formazione terziaria, percentuale inferiore di quasi 3 punti rispetto a quella nazionale del 37,4%. Il problema del disallineamento tra domanda e offerta richiede con urgenza politiche attive in connessione tra i sistemi dell’istruzione, della formazione e del lavoro che mettano al centro l’orientamento. «Registriamo segnali positivi ma emergono alcuni fenomeni preoccupanti tra loro collegati: la precarietà dei contratti, le basse retribuzioni, la povertà in aumento. Proprio in tema di povertà registriamo per le Marche un andamento negativo: un tasso di povertà delle famiglie salito nel 2022 all’8,6% mentre nel Centro Italia è del 6,5%. Serve un maggiore ricorso alla contrattazione aziendale, utilizzo dei fondi europei e rinnovo dei contratti dell’artigianato. – sottolinea e rilancia  il Segretario generale della Cisl Marche Marco Ferracuti – Dobbiamo lavorare a un patto tra la Regione e le parti sociali che permetta di definire le priorità di un nuovo sviluppo del territorio. Obiettivo perseguibile solo partendo da una visione sistemica. Come sindacato abbiamo già avanzato una richiesta di incontro ai vertici della Regione per avviare un percorso di confronto». Ecco i dati 2023 delle Marche. Occupazione al 67,4%, superiore di 6,1%  punti rispetto al dato italiano e di 1,5% rispetto al Centro, disoccupazione al 5,3%, meno 2,5 % rispetto alla media nazionale e meno 1 rispetto al Centro. I nuovi rapporti di lavoro (dati INPS primi nove mesi del 2023): l’11% dei quasi 172.000 stipulati a tempo indeterminato, il 38% a tempo determinato e a seguire un 48% in altre tipologie (intermittente, stagionale, in somministrazione). Altro elemento significativo l’incidenza dei part-time che nello stesso periodo ha riguardato il 35% delle assunzioni nelle Marche di cui oltre il 60% al femminile. Altra nota dolente: le retribuzioni. In base all’ultimo dato disponibile 2022 la retribuzione media nelle Marche è di 19.248 euro per 242 giornate retribuite (Italia 20.335 euro per 242 giornate, Centro 19.646 per 240). Ancora più visibile il divario nel comparto manifatturiero: la media marchigiana è di 23.778 euro per 272 giornate lavorative (Italia 26.835 per 275 giornate, Centro 24.667 per 272). Le Marche si confermano la regione più manifatturiera d'Italia con il 27,2% di occupati nella manifattura. Tuttavia, è importante sottolineare che il 20% del totale è occupato in settori della manifattura a tecnologia bassa e medio-bassa, una percentuale significativamente superiore rispetto alla media del 10,80% del Centro Italia e del 12,30% dell'intero paese.
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14/03/2024 "Le cure domiciliari a trent’anni dalla loro introduzione" 20 marzo 2024 incontro a Chiaravalle (AN)
L'evoluzione del sistema delle cure domiciliari, a trent'anni dalla loro introduzione al centro dell’incontro promosso e organizzato da SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP-UIL e patrocinato dal Comune di Chiaravalle (AN) che  si terrà il prossimo 20 marzo 2024 alle ore 15 presso la sede della Croce Gialla in via Fratelli Cervi n. 1 a Chiaravalle (AN). L'evento sarà un'importante occasione per esaminare le sfide e le opportunità legate al futuro delle cure domiciliari, in un contesto segnato dalla recente adozione della legge sulle politiche in favore delle persone anziane(l.n.23 marzo 2023, n.33 ) e dal rinnovato assetto sanitario regionale. Si parlerà di  Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali, del ruolo del sindacato nell'assistenza sanitaria territoriale e delle nuove prospettive dell'offerta integrata di assistenza e cure domiciliari.  «La domanda di assistenza è destinata a crescere nei prossimi anni – sottolineano gli organizzatori - rendendo cruciale l'adozione di un nuovo approccio al welfare che garantisca risposte integrate sul piano sociale, sanitario e sociosanitario». Interverranno  Maria Rosaria Lucarelli,  Segretaria regionale, FNP-CISL Marche, Cristina Amicucci, Sindaco di Chiaravalle, Barbara Giacconi, Coordinatrice Area Sanitaria Territoriale di  Falconara(AN), Alessandro Mancinelli Responsabile CISL Ancona, Daniela Orsetti, Coordinatrice ADI Area Sanitaria Territoriale di  Ancona e Massimo Mazzieri, Direttore Socio Sanitario Area Sanitaria Territoriale di  Ancona. Modera l’incontro Franco Burdo della  UILP-UIL e  conclude  Tiziana Mosca dello  SPI CGIL Ancona. La cittadinanza è invitata  a partecipare.    
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14/03/2024 Servizio idrico integrato AATO3 Sindacati: oggi ultima puntata di uno spettacolo indecoroso.
  «È con stupore ed indignazione che siamo costretti a tornare sulla vicenda relativa al futuro del servizio idrico integrato del nostro territorio. - scrivono in una nota CGILCISL UIL  e  FILCTEM CGIL FEMCA CISL UILTEC UIL Macerata -  Nella giornata di oggi abbiamo infatti assistito sgomenti all’ennesimo ingiustificato rinvio dell’Assemblea dei Sindaci convocata per discutere del parere dell’ ente in merito al protocollo di intesa votato a maggioranza dai Sindaci la scorsa settimana per la costruzione di una Società unica per l’affidamento del Servizio Idrico Integrato dell’AATO3.»   «Ci siamo trovati, nostro malgrado, di fronte all’ultima puntata di un triste spettacolo che la classe politica del nostro territorio sta offrendo purtroppo da troppi mesi ai cittadini e ai lavoratori che stanno pazientemente attendendo risposte di fronte alle enormi preoccupazioni sul futuro del servizio idrico integrato ed il rischio concreto di privatizzazione dello stesso. - proseguono -  È evidente a questo punto che la politica abbia rinunciato al valore del coinvolgimento e della discussione costruttiva e che si sia ormai cristallizzata una contrapposizione deleteria e fine a sé stessa, che porta a continue forzature formali e sostanziali che non producono altro effetto della perdita di tempo rispetto ad un percorso che porta dritto allo sciagurato traguardo della privatizzazione del bene comune acqua.»   «Come Organizzazioni Sindacali rappresentative di lavoratori e cittadini del territorio abbiamo fino ad oggi assunto un atteggiamento di dialogo e responsabilità, perfettamente consapevoli della complessità della situazione ma dobbiamo prendere atto che la misura è ormai colma ed annunciamo che inizieremo da subito una mobilitazione, partendo dalle assemblee dei lavoratori nelle aziende operative e dei cittadini nei comuni interessati, per portare a conoscenza di tutti le conseguenze di ciò che sta avvenendo e per tentare in ogni modo di impedire l’epilogo della privatizzazione. - rilanciano i sindacati - Questa azione si rende oggi necessaria perchè non vediamo concretizzarsi alcun percorso reale che possa scongiurare la privatizzazione dell’acqua ed il mantenimento in house del servizio e ci sembra oggi che stiamo addirittura tornando indietro rispetto alle scelte fatte solamente una settimana fa. Da una parte si sono schierati infatti la maggioranza dei Sindaci a favore di un protocollo sottoscritto dalle aziende operative esistenti , mentre dall’altra se ne contesta la legittimità ma senza ad oggi aver presentato una proposta concreta realizzabile nei tempi previsti (entro il 2024). Una situazione di stallo che non fa prevedere alcun passo in avanti ma solo tentativi di prevaricazione reciproca come avvenuto nella giornata di oggi.»   «È arrivato quindi il momento del coraggio e della trasparenza, nel nostro ruolo di rappresentanti dei lavoratori e dei cittadini e nella coerenza della nostra posizione da sempre a favore della costruzione di un soggetto pubblico in grado di garantire la continuità occupazionale, la salvaguardia del carattere pubblico della gestione, l’abbassamento delle tariffe per l’utenza e la realizzazione degli investimenti necessari per l’ammodernamento della rete. Chiediamo pubblicamente all’Assemblea dell’AATO3 di superare finalmente il triste spettacolo culminato nella giornata di oggi e di assumere una decisione concreta e realizzabile che possa garantire il carattere pubblico del servizio. - concludono - In alternativa sarebbe più serio dichiararsi a favore della privatizzazione del servizio, perchè con i comportamenti di questi giorni questo sarà senza alcun dubbio l’inevitabile finale a cui saremo destinati, con i protagonisti di questa vicenda che saranno additati come i responsabili di questa scellerata scelta storica.»  
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08/03/2024 Gruppo Enel sciopero nazionale. Presidi in tutta la regione
8 marzo 2024 sciopero dei lavoratori del gruppo Enel indetto dai sindacati di categoria FILCTEM-CGIL, FLAEI-CISL, UILTEC-UIL. Enel vorrebbe esternalizzare la maggior parte delle attività dell’area distribuzione, quali manovre di esercizio sulla rete elettrica di media tensione, con gravi rischi per la sicurezza dei lavoratori; un organico che non consente il rispetto della turnazione della reperibilità con carichi di lavoro insostenibili e difficoltà a raggiungere gli obiettivi affidati dal PNRR ad Enel. Nelle Marche negli ultimi 10 anni si è perso il 40% della forza lavoro; idurre gli investimenti sulle energie rinnovabili e sui siti produttivi oggi esistenti per una loro riconversione.   Nelle Marche questa politica significa mettere a rischio la funzionalità degli impianti esistenti già a regimi minimi per scarsa manutenzione; ridurre i costi del personale con conseguente gravi difficoltà nell’organizzazione del lavoro e nell’operatività quotidiana; modificare unilateralmente il regime degli orari, in un Paese dove viene proposta la riduzione delle giornate lavorative e la riduzione di orario, Enel decide di andare in direzione opposta; tagli indiscriminati al costo del personale; revoca dell’accordo collettivo sullo smart working nonostante questo abbia portato negli ultimi anni un incremento di produttività.   Nelle Marche, la vertenza interessa circa 1000 lavoratori, che garantiscono il servizio elettrico ad imprese e cittadini del nostro territorio. Il ricorso sempre più spinto all'appalto e sub-appalto con gare al massimo ribasso mette a rischio la formazione e la sicurezza dei lavoratori diretti e delle imprese appaltatrici, ne consegue un incremento di incidenti sul lavoro. La regione Marche continua ad essere privata di un adeguato presidio nell’entroterra, con carenze di sedi e personale in tutte le zone montane. Il personale reperibile, ridotto del 30%, è costretto a percorrere anche centinaia di km per l’individuazione e la risoluzione del guasto con conseguente peggioramento della qualità del servizio e un inevitabile allungamento dei tempi di ripristino. Sempre in ottica di risparmio, non si sono ancora adeguati gli accordi economici scaricando i costi sui lavoratori. Tutto questo significherà: rallentare ulteriormente la ricostruziuone post-sisma e compromettere la finalizzazione dei lavori per il Bonus 110%; ostacolare lo sviluppo delle CER e di insediamenti produttivi; ridurre la possibilità di nuove connessioni di forniture green (agrifovoltaico, mini-hydro, etc...); In poche parole, invece di concretizzare gli investimenti e raggiungere gli obiettivi per l’elettrificazione prevista dagli impegni europei presi, si vuole fare cassa, sulle spalle dei lavoratori e della sicurezza del lavoro, per aumentare i dividendi agli azionisti. Le conseguenze incideranno negativamente sulle bollente dei clienti e solo positivamente sui dividendi aziendali. In coincidenza con lo sciopero, FILCTEM-CGIL FLAEI-CISL UILTEC-UIL  hanno organizzato presidi nelle varie province al fine di informare i cittadini ed Istituzioni del valore del lavoro dei dipendenti ENEL. I presidi si sono svolti a:  Pesaro: Piazza del Popolo, dalle ore 9.30 alle 12.00 Ancona: Piazza del Plebiscito, dalle ore 9.30 alle 12.30 Macerata: Piazza Libertà, dalle 9.30 – 12.30 Ascoli Piceno: Piazza Roma, dalle 9.30 alle 12.30      
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08/03/2024 FAI CISL 8 marzo tra le lavoratrici del settore agroalimentare
Si è svolta oggi nell’azienda agricola Ambruosi & Viscardi di Sant’Elpidio a Mare, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, la tavola rotonda organizzata da Fai-Cisl e Terra Viva per fare il punto su lavoro, parità e diritti. Assieme a diverse lavoratrici sono intervenuti rappresentanti del sindacato, dell’azienda, delle istituzioni locali e regionali.  Secondo il Global Gender Gap 2023, è emerso durante l’incontro, l’Italia si posiziona al 79esimo posto su 146 Paesi, dopo Georgia, Kenya e Uganda. Il punteggio dell’Italia è peggiorato rispetto all’anno precedente di 13 posizioni. «Sono dati sui quali possiamo e dobbiamo agire, così come dobbiamo affrontare il fatto che soltanto una donna su tre lavori e che permangono ancora tante forme di violenza, compresa quella economica »-  ha ricordato Maria Lina Vitturini, Presidente della Commissione Regionale Pari Opportunità. Una notizia positiva per la regione Marche, è il numero di aziende rosa, cresciuto al 23,2%, livello maggiore rispetto alla media nazionale. «Però, se solo pensiamo che per raggiungere la parità salariale ci vorranno ancora 131 anni – ha affermato il Segretario Generale della Fai-Cisl Marche Danilo Santini – vuol dire che siamo decisamente indietro, e che bisogna agire da subito con misure più incisive su tutti i livelli.» Raffaella Buonaguro, Segretaria nazionale e responsabile del Coordinamento Pari Opportunità della Fai-Cisl, ha evidenziato: «La parità è fondamentale per la crescita e il progresso e per essere raggiunta va affrontata con il pieno attivismo anche degli uomini, la stessa violenza sulle donne non è affatto un problema da declinare al femminile ma è essenzialmente una questione maschile.» Importanti, per Buonaguro, anche alcune misure chieste dal sindacato e ottenute nell’ultima finanziaria, come il nuovo bonus asilo nido, innalzato a 3.600 euro per i nati da quest’anno, maggiori risorse per maternità e paternità, i fondi per le pari opportunità, l’esonero previdenziale per chi assume donne vittime di violenza, il fondo per le politiche della famiglia: «Non sono ancora sufficienti – ha detto la sindacalista – ma è la strada giusta da seguire.» All’evento hanno partecipato tra gli altri anche Nicola Ambruosi, Amministratore Unico della Ambruosi & Viscardi, i sindaci di Sant’Elpidio a Mare Alessio Pignotti e di Massignano Massimo Romani, la Consigliera regionale Jessica Marcozzi, il Responsabile della Cisl Fermo Alfonso Cifani, Anna Barba della Segretaria regionale della Fai-Cisl, Giuseppe Giorgetti Presidente di Terra Viva Marche e l’imprenditrice Erika Acciarri, responsabile dello sportello Confagricoltura Donna di Ascoli Piceno – Fermo.  Ha concluso l’evento il Segretario Generale della Fai-Cisl nazionale Onofrio Rota, che ha ricordato anche le tante violenze sulle donne in corso nel mondo, in particolare nei luoghi di guerra:«Il nostro 8 marzo – ha detto – è anche un’occasione per stare al fianco delle donne iraniane, ucraine, palestinesi, birmane: bisogna garantire loro la giusta protezione internazionale e sostenere le rivendicazioni per la pace, la libertà, l’emancipazione.» Il leader della Federazione agroalimentare cislina ha sottolineato le battaglie del sindacato per una società giusta: «la contrattazione è una leva straordinaria per rimuovere ingiustizie e disparità – ha affermato – ecco perché in tutti i tavoli di trattativa stiamo introducendo elementi a favore della conciliazione vita-lavoro, della prevenzione contro violenza e discriminazioni, di un welfare pensato per lavoratrici e famiglie, conquistando ad esempio nuove tutele, più permessi sulla genitorialità, per i casi di malattia dei figli, per la cura dei genitori anziani, e lo stesso contratto dell’industria alimentare firmato la scorsa settimana contiene misure straordinarie in tal senso, compreso un fondo antiviolenza disposto dall’ente bilaterale di settore. Oggi serve il coraggio di agire – ha concluso Rota – portando le ragioni delle pari opportunità nei luoghi decisionali».
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08/03/2024 8 marzo Cgil, Cisl e Uil Marche e violenza contro le donne : “Numeri troppo elevati, subito promuovere una contrattazione di genere a tutti i livelli”
Si è tenuta oggi ad Ancona l’ assemblea regionale  delle delegate e dei delegati  di Cgil, Cisl e Uil Marche sul tema della prevenzione e del contrasto a tutte le forme di violenza e molestie di genere, sia nel contesto familiare che nei luoghi di lavoro. Il sindacato confederale ritiene necessario un cambiamento culturale che intende promuovere con  assemblee nei luoghi di lavoro e nei territori, non solo  per sensibilizzare lavoratrici e lavoratori, ma anche per veicolare buone pratiche per la prevenzione e il contrasto alla violenza e alle molestie.  Oggi, CGIL, CISL e UIL hanno lanciato la  campagna di sensibilizzazione e informazione per combattere tutte le forme di violenza di genere. Nel 2023, le donne vittime di violenza di femminicidio sono state 120 , delle quali più della metà uccise da mariti, fidanzati, compagni ed ex.   Se prendiamo in esame gli ultimi dati Istat sulla violenza di genere, emerge un quadro che per le Marche  preoccupa fortemente:  le donne che si sono rivolte al 1522 (numero violenza e stalking) sono state 256, 87 in meno (-25,4%) rispetto all’anno precedente ma 75 in più rispetto al 2019, ovvero +41,4%, aumento superiore rispetto a quello registrato nel Centro Italia (+32,6%) e in Italia nel complesso (+38%). Un segnale evidente di come il passaggio della pandemia abbia comportato un aggravamento della situazione. Nel 47,3% dei casi la motivazione riguarda violenze fisiche, sebbene sia alta anche l’incidenza delle violenze psicologiche (33,2%). La violenza sessuale riguarda l’8,2% dei casi. La classe di età più colpita è quella dai 25 ai 34 anni (21,1% dei casi), che rispetto al pre-pandemia rileva altresì una crescita dei contatti del 50%. Ruolo fondamentale hanno i centri antiviolenza ed è fondamentale che le donne sappiano che si può chiedere aiuto contattando il numero di telefono 1522 contro la violenza di genere. Le organizzazioni sindacali ritengono necessario riconoscere il ruolo delle donne nella società così come nel lavoro, superando ogni forma di discriminazione e diseguaglianza,  per questo è necessario che il lavoro sia dignitoso e di qualità e possa avere adeguate tutele per tutte e tutti. Il nostro non è un Paese per donne e anche nella nostra regione persiste ancora un problema di resistenza culturale: le ragazze che si laureano in materie        Rassegna TV: https://etvmarche.it/08/03/2024/non-sei-sola-i-sindacati-insieme-per-dire-no-alla-violenza-contro-le-donne-video/
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08/03/2024 8 Marzo, Cgil, Cisl e Uil Ascoli Piceno per pari diritti, uguaglianza e libertà.
«Le violenze e le disparità sono presenti in tutto il territorio nazionale ed anche nella nostra provincia di Ascoli Piceno. - scrivono in una nota stampa Cgil, Cisl e Uil Ascoli Piceno - Rimane difficile pensare ai festeggiamenti di fronte a dati che impietosi ci mostrano un Paese in cui molto c’è da fare. Nel 2023 le donne uccise sono state 120, dal 1 gennaio 2024 sono 19 le donne che hanno perso la vita, tutte o la maggior parte, per mano di mariti, ex mariti, compagni, uomini con cui condividevano la vita e i percorsi familiari.» «Il femminicidio è il vergognoso apice delle violenze, ma non è solo la punta di un iceberg fatto da soprusi nei luoghi di lavoro, stipendi più bassi, sotto inquadramenti, part-time involontari, lavoro sotto professionalizzato, senza contare il peso di tutta la gestione familiare delle fragilità che comporta continue possibilità di carriere mancate. Nel nostro territorio la situazione non è migliore di quello che vediamo nel resto del territorio nazionale, basti citare il dato incredibile che riguarda l’utilizzo dei part-time. Più di una donna su due lavora part-time (mentre per gli uomini questo dato è del 21%), e i casi che ci troviamo ogni giorno a gestire di abusi di potere, di difficoltà sul posto di lavoro, di violenze esplicite o implicite, di scogli che la cultura patriarcale mette di fronte alle donne di ogni età.  -concludono -  Il contrasto alla violenza di genere non è soltanto una grande questione di civiltà e di rispetto dei diritti ma oggi anche una vera e propria questione sociale. Questione che riguarda trasversalmente ogni classe sociale, famiglie di natura diversa, generazioni differenti, qualsiasi nazionalità. La violenza sulle donne è un grave problema di tutta la società, che incide direttamente sul benessere sociale e culturale di tutta la popolazione, e dobbiamo essere in prima linea nel combatterla quotidianamente.» In tutta Italia CGIL CISL UIL, in queste settimane, hanno svolto e programmato numerose  iniziative sul tema della violenza nei luoghi di lavoro e nelle dimensioni di vita, per realizzare la piena partecipazione delle donne alla vita economica e politica del Paese. Molte azioni sono quelle che si stanno mettendo a fuoco e che si realizzeranno in occasione della Giornata Internazionale della Donna. Non occasioni celebrative ma momenti di protagonismo delle donne che sempre di più devono coinvolgere gli uomini.  CGIL CISL e UIL Marche organizzeranno per l’8 marzo ad Ancona un’assemblea unitaria delle delegate e dei delegati per testimoniare l’impegno e per veicolare buone pratiche per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere in tutte le sue forme. Sarà anche l’occasione per lanciare nei territori e nei luoghi di lavoro una campagna di informazione e sensibilizzazione per combattere questo inaccettabile fenomeno.
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06/03/2024 Lavoro, diritti, parità – conquiste e prospettive La Fai-Cisl nazionale celebra l’8 marzo alla Ambruosi&Viscardi di Fermo
Dopo la Campania e il Trentino tocca alle Marche ospitare l’evento Fai-Cisl nazionale per celebrare la Giornata Internazionale della Donna, che si svolgerà negli spazi dell’Azienda Agricola Ambruosi&Viscardi, di Sant’Elpidio a Mare (FM) venerdì 8 marzo, a partire dalle ore 12. Negli ultimi anni, in occasione delle celebrazioni per la Giornata Internazionale della Donna, la nostra Federazione, attraverso il suo Coordinamento Pari Opportunità, ha deciso di coinvolgere realtà aziendali che occupano prevalentemente donne lavoratrici. La Ambruosi&Viscardi ha una netta prevalenza di lavoratrici e il contributo fondamentale delle donne diventa, anche in questo caso, occasione di confronto sui diritti, la conciliazione dei tempi vita lavoro, la qualità del lavoro stesso. L’evento vedrà la partecipazione di Nicola Ambruosi, Amministratore Unico Azienda Agricola Ambruosi&Viscardi, dei Sindaci di Sant’Elpidio a mare Alessio Pignotti e di Massignano Massimo Romani, della Consigliera Regione Marche Jessica Marcozzi, del Segretario Generale Ast Cisl Fermo Alfonso Cifani e del Segretario Generale Fai-Cisl Marche Danilo Santini. Interverranno poi Raffaela Buonaguro, Segretaria nazionale Fai-Cisl e responsabile del Coordinamento Pari Opportunità, Maria Lina Vitturini, Presidente Commissione Regionale Pari Opportunità, Anna Barba Segretaria Fai Cisl Marche, Erika Acciarri Responsabile sportello di Ascoli Pieceno – Fermo di Confagricoltura Donna. Le conclusioni saranno affidate a Onofrio Rota, Segretario Generale Fai-Cisl nazionale.  
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06/03/2024 Filcams-Cgil Fisascat-Cisl Uiltrasporti:"Difendiamo le pulizie nell’ospedale di Torrette e al Salesi" 6 marzo sit-in di protesta
Grande partecipazione, nella mattinata di oggi, mercoledì 6 marzo,  presso l’ospedale di Torrette ad Ancona, al sit-in di protesta delle lavoratrici e dei lavoratori occupati presso l’appalto di pulizia e sanificazione degli ospedali di Torrette e Salesi. Da un confronto con le aziende appaltatrici del servizio di pulizia è emerso che l’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche ha rivisto i livelli di rischio dei vari ambienti dei due ospedali; tale modifica ha comportato una riduzione delle prestazioni richieste e conseguentemente un innalzamento dei carichi di lavoro per il personale. Le lavoratrici e i lavoratori dell’appalto affrontano quotidianamente ritmi di lavoro stressanti e fanno grandissima difficoltà a garantire i precedenti standard di qualità del servizio.  Le pulizie e la sanificazione costituiscono le prime difese contro le infezioni ospedaliere, la loro riduzione significa peggiorare la qualità di un servizio fondamentale e accentuare i rischi per la salute degli utenti. Le Segreterie di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltrasporti da tempo hanno chiesto un incontro alla direzione dell’AOU delle Marche per affrontare il problema ma ad oggi non è arrivata alcuna risposta. L’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche rifiuta il confronto sindacale e i lavoratori sono stanchi di lavorare in condizione di disagio e conseguentemente di non poter garantire il livello di pulizia e sanificazione che meritano gli utenti dell’ospedale regionale e di quello pediatrico. Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltrasporti, unitamente ai circa 200 dipendenti dell’appalto chiedono all’ AOU delle Marche di rivedere la propria scelta di tagliare i servizi e di convocare immediatamente il tavolo sindacale per un confronto su un servizio determinante per la sanità marchigiana.
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04/03/2024 Sistema bancario a supporto delle imprese marchigiane Ferracuti (CISL Marche) Raimondi (First CISL Marche):” Va convocato il Tavolo Regionale del Credito”
In merito alle dichiarazioni del Presidente della Regione Marche,  Francesco Acquaroli, sul ruolo delle banche a supporto delle imprese marchigiane « rileviamo con interesse  l’attenzione su un dibattito che la Cisl ha da tempo iniziato, con proposte concrete ed analisi puntuali sintetizzate nel manifesto "Adesso Banca" che traccia i punti salienti su cui costruire un nuovo sistema bancario». – sottolineano Marco Ferracuti, Segretario Generale Cisl Marche e Mario Raimondi, Segretario Generale First Cisl bancari Marche. «L'osservatorio permanente First Cisl  sulla desertificazione bancaria, presentato lo scorso marzo nella nostra regione, evidenziava un preoccupante abbandono, con la chiusura di filiali, del territorio marchigiano, da parte dei principali istituti di credito nazionali, fenomeno che alla fine del 2023 si è maggiormente acuito – ricordano Ferracuti e Raimondi -  Il mondo del credito è ormai fortemente mutato, con l' introduzione dei principi di "Basilea", negli ultimi 30 anni il sistema creditizio nazionale non può più essere, in nessuna sua forma (Banca Nazionale, Credito Cooperativo BCC), quello del boom del "modello marchigiano".  Non ci interessano le nostalgiche e campanilistiche contrapposizioni su un tempo ormai passato - rilanciano e concludono i vertici di Cisl Marche - abbiamo bisogno di dare risposte concrete ad una regione ancora in transizione rispetto alla crisi. Per questo chiediamo alla Regione di convocare il Tavolo Regionale del Credito, istituito con  delibera n. 872, l '11 luglio 2022, per avviare una discussione che non può essere affrontata solo sulla stampa. »
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02/03/2024 Sanità Marche Cisl Fp Marche: “Stop alla violenza verso il personale sanitario. La Regione intervenga”
Le due drammatiche emergenze, avvenute sabato notte all'interno  degli Ospedali Riuniti di Torrette presso i reparti di psichiatria e medicina generale, sono  solo l'ennesimo caso  di una sempre più lunga serie di aggressioni fisiche e/o verbali contro i professionisti della sanità marchigiana, il cui numero esiguo rende difficile garantire non solo la sicurezza personale ma anche di pazienti che all'improvviso compiono azioni contro i lavoratori e/o verso la propria incolumità. Sarà pertanto un 8 marzo di mobilitazione per la Fp Cisl Marche per ricordare i troppi casi di aggressione contro il personale sanitario ed avviare una  serie di azioni, in ogni realtà del Servizio Sanitario Regionale, a tutela dei lavoratori  ,in gran parte di genere femminile. I dati Inail al 31 dicembre 2022, ma quelli ancora provvisori 2023 vanno purtroppo nella medesima negativa direzione, certificano un aumento dei casi di aggressione e violenza ai danni del personale sanitario che a livello nazionale hanno superato le 1600 denunce ufficiali annue. Circa il 10% degli infortuni occorsi a chi lavora in corsia, e certificati Inail, è riconducibile ad una aggressione contro una media nel settore privato del 3%. In gran parte sono parenti ed amici del paziente a compiere violenze e le categorie professionali maggiormente colpite sono infermieri ,operatori socio sanitari, fisioterapisti, educatori professionali, operanti in strutture pubbliche ma anche presso servizi di assistenza sociale residenziale ( vedi case di riposo ) , ambulatori o a domicilio. Ad essere aggredite sono soprattutto le donne che rappresentano circa i 3/4 degli infortunati, in linea con la composizione per genere degli occupati nel settore . I pronto soccorso, con le lunghe attese, sono spesso i luoghi ove accadono episodi di questa gravità contestualmente ai servizi psichiatrici ed a  quelli per tossicodipendenze.  La violenza all'interno delle strutture sanitarie non è solo fisica ma sempre più spesso anche verbale con ingiurie e minacce non sempre segnalate dal personale sanitario. Nelle Marche i primi dati certificati 2023 denotano un aumento dei casi. Alla Ast 3 di Macerata rispetto ad una decina di casi relativi al 2022 si sono registrati nel 2023 36 casi: 23 verbali con minacce ed ingiurie , 13 con veri e propri atti di violenza fisica. La Fp Cisl Marche, che giudica positivamente la previsione di una serie di azioni tese a curare la comunicazione tra operatori ed utenza avviate in alcune realtà quali la Ast 2 di Ancona ed Ast 3 di Macerata , organizzerà, insieme ai Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza presenti in ogni realtà, apposite iniziative di sensibilizzazione chiedendo lo sviluppo, all'interno di ogni documento di valutazione dei rischi, dell'analisi dei  pericoli legati alla  cura della sicurezza dei lavoratori, di fronte ad un fenomeno troppo spesso sottostimato. Il Servizio Sanitario va tutelato insieme ai professionisti che vi operano, ed ogni atto di violenza a danno di un lavoratore è " un evento sentinella " che richiede la messa in atto di opportune iniziative di protezione e prevenzione. La Fp Cisl Marche , in prossimità anche della giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio -sanitari del prossimo 12 marzo 2024,  CHIEDE alla Regione Marche   la piena valorizzazione dei contenuti della legge 113 del 2020, il monitoraggio costante della situazione in ogni realtà lavorativa, ed i contributi necessari affinché' si adottino opportune coordinate misure, sia preventive che protettive, da definire  in tutti i luoghi di lavoro all'interno della riunione periodica in materia di sicurezza prevista dal D.Lgvo 81/2008 .
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01/03/2024 Cnh Jesi: “L’azienda riveda le sue posizioni. No al passaggio al turno unico”
Le Organizzazioni Sindacali danno un giudizio negativo dell’incontro avvenuto il 29 febbraio 2024 con l’ente centrale CNH. Nell’incontro l’Azienda ha comunicato di voler modificare l’attuale organizzazione del lavoro passando nello stabilimento jesino dall’attuale doppio turno ad un unico turno giornaliero finalizzato al recupero dei costi sul 2024. Inoltre ci hanno informato che il mercato dal 2021 ad oggi ha subito una flessione del 25% con un probabile ulteriore calo per il 2024. Per l’ Azienda questa situazione è diventata strutturale in quanto non si ipotizzano miglioramenti nei prossimi due o tre anni per cui vogliono sostituire l’ammortizzatore sociale ordinario con uno strumento straordinario e dichiarare degli esuberi. Le Organizzazioni Sindacali ritengono che pur essendoci delle difficoltà nel settore, esse come nel passato, possono essere gestite e superate con modalità diverse. Deve essere chiaro che non è in discussione il doppio turno per passare ad un turno unico; questo aumenterebbe il numero degli esuberi e visto che il settore di riferimento ha un andamento ciclico lo stabilimento verrebbe depotenziato perdendo così la sua capacità di tornare a lavorare a doppio turno. Temiamo fortemente che in futuro i trattori da produrre non saranno più portati a Jesi. Le difficoltà oggi ci sono ma non si può perdere la capacità produttiva attuale dello stabilimento nel rispetto dei lavoratori e delle lavoratrice, ma anche per una responsabilità sociale sul  nostro territorio dove lo stabilimento CNH è il sito produttivo più grande. Lunedì 4 marzo si svolgeranno le assemblee con le lavoratrici e i lavoratori e il prossimo incontro con l’ azienda è calendarizzato per martedì 5 marzo. Se si vuole fare una discussione seria e costruttiva nel prossimo incontro CNH deve togliere immediatamente dal tavolo la questione del turno unico; solo ciò permetterebbe di aprire un confronto nel merito per trovare soluzioni condivise. Altrimenti metteremo in campo tutte le iniziative possibili e proclameremo lo stato di agitazione di tutte le maestranze.  
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01/03/2024 Infortuni sul lavoro nelle Marche in aumento a gennaio 2024 Ferracuti, Cisl Marche :”Serve un cambio di passo al via la mobilitazione“
Anche nelle Marche parte negativamente il 2024, in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro , con un incremento, in linea con il trend nazionale, delle denunce di infortunio sul lavoro pubblicate dall'Inail nel Rapporto mensile del  31 gennaio 2024. L’analisi dei dati, a cura del Ufficio studi della CISL Marche, evidenzia che, rispetto al gennaio 2023, le denunce da infortunio sul lavoro passano, a gennaio 2024, da 1101 a 1128 (+2,4%), registrando un incremento degli infortuni in itinere  del +14,8 % ( da 128 a 147) . I settori dell’ industria e dei servizi, risultano i più colpiti, con un aumento del +3% rispetto al gennaio 2023 (da 825 a 852 denunce registrate a gennaio 2024), si registra un trend in aumento con il+ 24,6%  (da 65 denunce registrate  a gennaio 2023 a  81 nel gennaio 2024)  anche nel settore dell’agricoltura, mentre nel settore terziario dell’+ 1,7% ( da 119 a 121). Nella pubblica amministrazione, rispetto al gennaio 2023, i dati testimoniano un calo del -7,5% ( da 211 a 195). Passando ad una suddivisione territoriale dei dati complessivi relativi alle 1128 denunce, nella provincia di Ancona si registra il maggior incremento delle denunce di infortunio che  passano da 356 a 390 (+9,5%) , seguita dalla provincia di  Pesaro - Urbino che da  255 denunce del gennaio 2023 passa  a 295 (+15%) denunce, ed Ascoli da 139 a 141 (1,4%). In calo invece le denunce dalla provincia di Macerata che passa da 256 denunce a 229 (-10,5%) e la provincia di Fermo  da 95 a 73 (-23,1%) denunce. Per quanto concerne le fasce di età dei lavoratori coinvolti in incidenti si denota un incremento degli accadimenti nella fascia di età i 30 ed i 40 anni e dopo i 60 anni, con un lieve calo nella fascia centrale di età tra i 40 ed i 60 anni. Pur in un contesto negativo  all'incremento del numero degli infortuni corrisponde un calo delle morti sul lavoro, che passano dai 4 del gennaio 2023 ai 2 del gennaio 2024, nel settore Industria e Servizi. Sembra dunque proseguire il trend negativo che ha caratterizzato l'intero 2023. «Serve un rapido cambio di marcia, occorre intervenire con una strategia di medio e lungo periodo per fermare questo dramma che si consuma ogni giorno. Come CISL ribadiamo la necessità di maggiori controlli sui luoghi di lavoro, e questo è possibile solo con nuove assunzioni di ispettori. Le stazioni appaltanti devono garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori e la sicurezza del lavoro, evitando gare al massimo ribasso e subappalti. – rilancia il Segretario Generale della CISL Marche Marco Ferracuti –  Vanno valorizzate le aziende virtuose in materia di sicurezza mentre è doveroso prevedere un inasprimento delle sanzioni e la formazione obbligatoria per tutti i datori di lavoro. E’ evidente la necessità di maggiori investimenti regionali in prevenzione e più formazione per i lavoratori e dei rappresentanti della sicurezza, ognuno è chiamato a fare la propria parte. Alle assemblee nei luoghi di lavoro – conclude - seguiranno iniziative pubbliche con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, comprese le istituzioni»
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28/02/2024 Sindacato pensionati CISL Marche: Silvano Giangiacomi è il nuovo segretario generale
Silvano Giangiacomi è il nuovo Segretario generale della Federazione dei Pensionati della Cisl Marche. Al fianco di Giangiacomi sono stati  eletti Maria Rosaria Lucarelli, riconfermata segretaria regionale e Paolo Santini. Giangiacomi, eletto a larga maggioranza dal Consiglio generale del sindacato dei pensionati della Cisl, riunitosi oggi a Lido di Fermo, subentra a Dino Ottaviani che lascia la guida della FNP per raggiunti limiti di età. Un passaggio di consegne importante per quella che, con oltre 77.000 iscritti, rappresenta la più grande Federazione sindacale della Cisl Marche. «Ringrazio il Consiglio generale per avermi dato fiducia – ha dichiarato Silvano Giangiacomi a margine della sua elezione a Segretario Generale - Un passo avanti verso il futuro della FNP CISL Marche, vogliamo continuare il percorso di crescita e di rappresentanza iniziato negli anni passati, un'occasione per rafforzare ulteriormente il nostro impegno nei confronti di tutti i pensionati iscritti, offrendo nuove prospettive e  un rinnovato slancio. Le sfide che ci aspettano sono molteplici, a partire dal confronto con la Regione su sanità e continuità assistenziale territoriale, con un attenzione alla prevenzione e alla non autosufficienza.  Ha concluso i lavori del Consiglio il Segretario generale della FNP Nazionale Emilio Didonè, che ha così commentato il cambio della guardia: «La Fnp Cisl nazionale ringrazia per l’impegno Dino Ottaviani che ha guidato con competenza e lealtà la Fnp Cisl Marche e al neoeletto Segretario Generale  Silvano Giangiacomi i nostri auguri più vivi e sinceri per  un buon lavoro, nella consapevolezza che lavorando insieme centreremo tutti gli obiettivi » «Congratulazioni a Silvano Giangiacomi  e a tutta la nuova segreteria  a cui auguriamo buon lavoro. Siamo convinti che continueremo una grande collaborazione sui temi fondamentali come la sanità e il sociale - ha sottolineato Marco Ferracuti, Segretario Generale della CISL Marche -  Ringraziamo Dino Ottaviani, che ha guidato sapientemente la FNP CISL Marche e per il  lavoro svolto in questi anni di grande militanza nella Cisl.»   Silvano Giangiacomi, 68 anni, nasce ad Ancona, vive con la sua famiglia a Falconara Marittima(AN),  ha dedicato la sua vita sindacale alla difesa e al sostegno dei lavoratori nel settore agricolo e della pesca, emergendo come una figura chiave nel panorama sindacale regionale e nazionale. La sua carriera inizia nel 1977, quando entra nella CISL come tecnico presso i centri di assistenza agricola della Federcoltivatori, oggi conosciuta come Terra Viva. La sua dedizione e competenza lo portano a ricoprire ruoli sempre più rilevanti, passando da operatore FISBA tra il 1979 e il 1980, a responsabile del servizio IVA e Fiscale per la Federcoltivatori CISL di Ancona fino al 1985. Nel corso degli anni '80 e '90, Giangiacomi si distingue per il suo impegno nella segreteria provinciale e regionale della FISBA CISL, culminando nella sua elezione a segretario generale della FISBA CISL di Ancona nel 1990. La sua visione e capacità di leadership lo guidano verso incarichi di crescente responsabilità, tra cui il coordinamento regionale della FAI CISL, risultato della fusione tra Fisba e Fat nel 1997, e successivamente la carica di segretario generale della FAI di Ancona. Il suo impegno non si ferma ai confini regionali: nel 2005 viene eletto Segretario Generale della FAI CISL Marche, ruolo che gli permette di affrontare e gestire crisi aziendali di rilevanza nazionale, come la riconversione dell'Ortoverde-Covalm e la crisi dello stabilimento Arena di Castelpalnio. La sua capacità di negoziazione e la sua dedizione alla causa dei lavoratori si riflettono nel successo delle operazioni di salvataggio dei posti di lavoro e nella riassorbimento delle maestranze da parte di nuove realtà produttive. Nel 2011, Giangiacomi amplia il suo raggio d'azione diventando coordinatore nazionale per il settore pesca ed acquacoltura, dove promuove innovazioni nelle tutele dei lavoratori e nella sicurezza dei luoghi di lavoro. La sua esperienza e la sua passione per il settore lo portano, nel 2016, a essere eletto nella segreteria nazionale della FAI CISL, sotto la guida di Luigi Sbarra, e successivamente nella segreteria della FNP CISL Marche nel giugno 2021.     Rassegna stampa:  https://www.cronacheancona.it/2024/02/28/federazione-pensionati-cisl-marche-silvano-giangiacomi-nuovo-segretario/488268/ https://www.rainews.it/tgr/marche/articoli/2024/02/eletto-il-nuovo-segretario-della-federazione-nazionale-pensionati-cisl-6a0cff5a-42ee-4da1-8d4b-3459fa2c18a1.html https://www.cronachemaceratesi.it/2024/02/28/federazione-pensionati-cisl-marche-silvano-giangiacomi-nuovo-segretario/1833108/ https://www.centropagina.it/ascoli/silvano-giangiacomi-nuovo-segretario-generale-pensionati-cisl-marche-ancona/ https://www.cisl.it/notizie/dai-territori/dai-territori-marche/marche-silvano-giangiacomi-nuovo-segretario-generale-fnp/ https://www.viveremarche.it/2024/02/29/sindacato-pensionati-cisl-marche-silvano-giangiacomi-il-nuovo-segretario-generale/231979/ https://www.anconatoday.it/cronaca/silvano-giangiacomi-cisl-pensionati-marche.html
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27/02/2024 Sanità Marche. Concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura a tempo pieno ed indeterminato di 22 posti di operatore socio sanitario. Scadenza domande 11 marzo 2024. In partenza il corso di formazione organizzato dalla Fp Cisl Marche.
Scadrà il prossimo 11 marzo 2024 la possibilità, per coloro avente il titolo di operatore socio sanitario ( oos ), di poter partecipare al concorso pubblico, in forma aggregata, per 22 posti per Operatore Socio Sanitario. I futuri nuovi assunti saranno collocati presso: 2 Ast Pesaro/Urbino, 6 Ast Ancona, 5 Ast Macerata, 1 Ast Fermo, 6 Ast Ascoli Piceno, 1 Azienda Ospedaliera Universitaria delle Marche, 1 Inrca. Saranno pertanto redatte sette graduatorie, tante quante sono gli enti del Servizio Sanitario Regionale. Il concorso, atteso da tempo, permetterà agli operatori socio sanitari presenti nelle Marche, ed operanti in gran parte presso strutture private, di accedere al pubblico impiego a tempo pieno ed indeterminato. Per la Fp Cisl Marche le necessità di nuovi operatori socio sanitari del SSR è molto maggiore di 22 unità, ma poiché la graduatoria rimarrà  aperta due anni vi sarà la possibilità di scorrimento della stessa e di coprire cosi le necessità del sistema. Si prevedono oltre duemila domande e per supportare in maniera concreta sia gli Oos che si avvicinano per la prima volta al mondo del lavoro, che coloro operanti attualmente presso strutture private, la Fp Marche organizza un qualificato corso di formazione, da remoto, atto a fornire le competenze per affrontare nel migliore dei modi la sfida concorsuale.Informazioni e prenotazioni potranno essere effettuate scrivendo alla Referente Organizzativa del Corso all'indirizzo mail: s.cristofanelli@cisl.it      
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26/02/2024 Più benessere lavorativo alla Carnj grazie all'intesa con i sindacati
Dopo mesi di trattative con l’azienda Carnj Società  Cooperativa Agricola, legata al Gruppo Fileni,  è stato firmato un importante un accordo aziendale con i sindacati di categoria Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil,  frutto di un intenso e significativo lavoro svolto negli anni con il contributo delle delegate e dei delegati di stabilimento e del positivo confronto con la direzione aziendale. «L’intesa raggiunta - commentano Stefano Pepa  Fai Cisl, Paolo Grossi  Flai Cgil e Paola Apolloni  Uila Uil - dimostra, ancora una volta, come, relazioni sindacali forti, costanti e partecipative siano lo strumento opportuno per ricercare le risposte più adeguate da dare alle necessità salariali e normative delle lavoratrici e dei lavoratori, vero valore aggiunto umano dell’azienda, tenendo in considerazione anche le esigenze aziendali.» Si esprime soddisfazione per quanto sottoscritto che rappresenta un segnale positivo su diversi temi: sull’aspetto economico, apporta delle modifiche sulle maggiorazioni del lavoro festivo passando dal 40% come previsto dal CCNL e CPL di riferimento, al 90%. Inoltre, istituisce un’indennità di compensazione, una maggiorazione di indennità di flessibilità positiva/negativa e regolamenta le indennità di reperibilità per i manutentori. «L’accordo migliora il benessere lavorativo delle persone intervenendo positivamente su importanti contenuti qualificanti: si definiscono - aggiungono Pepa, Grossi e Apolloni - azioni concrete per valorizzare la centralità dell’occupazione stabile attraverso un percorso, iniziato negli anni, di consolidamento della stabilizzazione dei contratti a termine, che pone come criterio essenziale l’anzianità di lavoro, seguito dalla professionalità, dalla polivalenza e che tiene conto delle situazioni personali e familiari che il lavoratore o la lavoratrice vorranno  comunicare;  possibilità in un determinato reparto (Logistica), di richiedere il contratto a tempo Indeterminato Part-Time a 35 ore flessibile;  l’azienda, poi, si impegna ogni anno, ad assumere direttamente l’85% dei lavoratori ed delle lavoratrici somministrate, diminuendo negli anni il tempo di permanenza di lavoro tramite l’agenzia di somministrazione e la comunicazione di assunzione o di non proroga del contratto avverrà con almeno 8 giorni di preavviso.» L’accordo pone al centro la questione della  salute e sicurezza ritenendo fortemente che solo la cultura della Salute e Sicurezza può influenzare positivamente  il comportamento umano: a tal fine il ruolo degli RSL è stato valorizzato e potenziato con l’ aumento di 8 ore di permesso retribuito in aggiunta a quanto già stabilito dalla normativa e dai contratti di riferimento e con incontri mensili tra gli RLS e il RSPP per visitare gli ambienti produttivi e individuare e proporre soluzioni preventive con lo scopo di ridurre il più possibile gli infortuni e le malattie professionali. L’istituto delle ferie solidali, già introdotto dal CCNL e ampliato nel CPL della provincia di Ancona, importante per la sua duplice valenza, sia per il fattore tempo che per il fattore economico, è nell’accordo migliorato e potenziato grazie alla donazione della Carnj  Soc. Coop. Agr. di un ulteriore 50% delle ore cedute dai colleghi al dipendente. Di grande valore, è l’impegno per contrastare ogni forma di violenza nel luogo di lavoro, impegno iniziato con la sottoscrizione il 04/10/2022 della “Dichiarazione ai sensi dell’accordo quadro sulle molestie e la violenza nei luoghi di lavoro” e qui rafforzato, con l’uso della piattaforma Whistleblowing, come da normativa Europea recepita con D. Lgs. 24/2023, che saranno oggetto di incontri formativi. È un importante passo in avanti per un mondo del lavoro sano, sicuro, inclusivo e libero da violenze e molestie per tutti coloro che operano nel settore e in particolare per i soggetti più vulnerabili. L’accordo siglato, dunque, è il risultato di un impegno che le organizzazioni sindacali territoriali, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, continueranno ad assicurare, giorno dopo giorno, a partire anche dai rinnovi, che si auspicano in tempi brevi, dei contratti provinciali degli Operai Agricoli e Florovivaisti, strumenti essenziali per recuperare il potere d’acquisto dei salari dei lavoratori. «Soddisfazione e risultato storico della squadra di segreteria Fai Cisl Marche, Anna Barba, Lorenzo Catani e Stefano Pepa - ha commentato il Segretario Generale della Fai Cisl Marche, Danilo Santini - Le buone relazioni sindacali costruiscono tutele per i lavoratori»      
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22/02/2024 Nuove sinergie e collaborazioni tra CISL Marche ed Università di Macerata
Un comune contesto territoriale di riferimento, le Marche, per mettere insieme strategie di sviluppo sostenibile che non prescindano dall’attenzione agli aspetti sociosanitari e alla transizione ambientale e digitale a trazione sociale, che deve investire anche il settore produttivo, alla salute e sicurezza e al benessere dei lavoratori. Parole guida ed azioni da realizzare alimentando sinergie  e reti collaborative sono state al centro dell’incontro con il Rettore dell’Università di Macerata, John McCourt, la Prorettrice Catia Giaconi, il Direttore generale Domenico Panetta  e il Segretario Generale della Cisl Marche Marco Ferracuti, i Segretari regionali Cristiana Ilari e Luca Tassi e il Responsabile della Cisl di Macerata, Rocco Gravina. Si è anche discusso della necessità di lavorare ad un progetto condiviso per il potenziamento e la rivisitazione della rete dei trasporti (bus e treni), così da renderli più rispondenti ai bisogni di studenti e docenti che devono raggiungere ogni giorni le sedi universitarie, una necessità per una città universitaria come Macerata con un alto numero di pendolari e fuorisede. Come pure vanno inserite nuove tratte che rendano più attrattivo l’utilizzo dei mezzi pubblici, iniziando dall’individuare corse che permettano agli studenti di rientrare a casa in serata dopo magari aver fatto quattro chiacchiere con gli amici nei vari locali: ora invece, a una certa ora, scatta il coprifuoco e magari si è costretti a rientri avventurosi. Si tratterebbe di un sostegno agli studenti, ma anche alla città e ai suoi operatori economici che si troverebbero a beneficiarne in termini di socialità e di sviluppo economico. Tra le altre cose, inoltre,  è emersa anche la volontà di una possibile collaborazione tra Unimc e CISL Marche per organizzare percorsi di formazione specialistica per i 500 operatori e sindacalisti della Cisl . Un incontro importante, quello tra l’Università di Macerata e Cisl Marche, che ha portato piena soddisfazione per i molti argomenti trattati e le idee condivise e posto le basi per nuove sinergie e collaborazioni.
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20/02/2024 Sciopero nazionale unitario lavoratori aderenti al Ccnl Federcasa. CISL FP Marche: “Solidarietà e sostegno ”
La CISL Fp Marche esprime pieno appoggio e sostegno ai lavoratori aderenti al CCNL Federcasa oggi in  sciopero  per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro relativo al triennio 2022/2024. Lo sciopero indetto dalle categorie nazionali del pubblico impiego di Cgil Cisl Uil ha alla base il rilancio della edilizia residenziale pubblica in una ottica tesa a coniugare le esigenze dei cittadini in condizione di fragilità, in un contesto economico caratterizzato ancora da un caro vita che erode pesantemente  il potere di acquisto dei salari, con quelle legate ai lavoratori ed alla loro professionalità. Necessitano investimenti adeguati ed il riconoscimento dell'importanza di investire in un settore cosi vitale che ha necessità, anche nelle Marche, di azioni tese a dare risposte ai bisogni emergenti in un contesto sociale caratterizzato dalle crescenti difficoltà nell'accesso all'abitare e dall'aumento di casi di povertà.
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19/02/2024 Consegna dei lavori secondo e terzo lotto della Fano – Grosseto Cgil Cisl Uil Pesaro: " Una luce in fondo al tunnel"
  «Abbiamo con piacere preso atto che,dopo decenni, i lavori sulla Fano Grosseto riprenderanno proprio dall’adeguamento della galleria della Giunza. - scrivono in una nota Cgil Cisl Uil di Pesaro - Urbino - Lunedì scorso 12 febbraio, i massimi vertici istituzionali di Marche, Umbria e Toscana, hanno presenziato alla cerimonia di consegna del lotto 2 e 3 di adeguamento della E78 da parte di Anas e del Commissario Simonini.»   « Come CGIL CISL UIL da anni, riteniamo cruciale, per scongiurare il declino del nostro entroterra e non solo, il completamento della Fano – Grosseto,  fondamentale per lo sviluppo delle imprese che vi operano, per creare nuove opportunità per il settore turistico, per l’ulteriore valorizzazione del patrimonio agricolo ed agrituristico, senza dimenticate che il completamento di questa infrastruttura, sarà anche un importante volano occupazionale.  - proseguono - Abbiamo anche appreso dal Commissario Simonini e dal sottosegretario Lucia Albano, che il percorso di adeguamento continua oltre questa prima fase e prevederà tutta una fase ulteriore di progettazione per la realizzazione di una seconda canna di attraversamento così come un altro tratto oltre Mercatello e altri interventi sul versante di Toscana e Umbria.» «Riteniamo ora indispensabile lavorare alacremente su alcuni aspetti che per il sindacato sono prioritari. - rilanciano -  Il primo riguarda l’adeguata valorizzazione delle risorse umane che lavoreranno alla realizzazione dell’opera anche attraverso l’attento rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro. Il secondo avere la massima attenzione alle sensibilità di natura ambientali che inevitabilmente emergeranno durante la fase di progettazione esecutiva e di realizzazione dell’opera. Il terzo, legato alla necessità di continuare, in entrambi i lati dell’appennino, a progettare e realizzare le opere di completamento in maniera tale di avere nel più breve tempo possibile un’arteria lunga 276 km a 4 corsie che colleghi finalmente Fano e Grosseto.» «Infine, dai tre Presidenti di regione, Acquaroli Tesei e Giani, abbiamo ascoltato argomenti che sono di interesse collettivo, evidenziando finalmente una visione di più ampio respiro di cui abbiamo tanto bisogno. -  concludono  -  Abbiamo sentito parlare di Italia di mezzo con protagoniste tre regioni, che possono in futuro non solo avere rapporti di buon vicinato ma anche condividere strategie e visioni comuni in tanti temi a partire dagli investimenti infrastrutturali. Anche questo sta particolarmente a cuore alle OO.SS. di Marche Umbria e Toscana. L’auspicio dunque è che questo non rimanga solo un momento di discussione “accademica” ma che finalmente si concretizzi quanto annunciato.»    
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15/02/2024 Busta Paga Pesante CGIL CISL UIL: “Attendiamo dal Commissario Castelli le risposte che i cittadini meritano”
Busta pesante: Cgil, Cisl e Uil sono in attesa di segnali positivi dal giugno 2023, da quando cioè  le organizzazioni sindacali avevano incontrato il Commissario per la ricostruzione e chiesto il suo sostegno ad un provvedimento legislativo ad hoc. Una norma in grado di definire, con senso civico e rispetto dei diritti, la risoluzione della questione della busta paga pesante, iniziando dalle centinaia di ricorsi pendenti. Peraltro, l’Agenzia delle Entrate si sta rivolgendo in Cassazione contro le procedure univoche delle Commissioni tributarie  territoriali, che la vedono soccombente anche in Appello. Dunque, se non si mette mano ad una norma, si rischia  di creare ulteriori disagi per quanti hanno già vissuto il trauma del terremoto.  Sono infatti oltre 10mila le persone interessate ai ricorsi di cui si occupano i legali di Cgil, Cisl e Uil; Il recupero medio per ogni lavoratore e contribuente ammonta a circa 1800 euro.  Su tutta questa partita, i sindacati non perdono la speranza e restano in attesa di una risposta da parte del Commissario Straordinario alla ricostruzione post-sisma, Guido Castelli, che ci aveva assicurato un impegno anche in funzione d’interfaccia con il Governo per le tematiche di competenza del Ministero delle Finanze.  Soddisfatti per l’ascolto ma, alle richieste scritte inviate a settembre e ottobre del 2023, Cgil, Cisl e Uil non hanno mai ricevuto risposta. Per queste ragioni, a fronte di ulteriori silenzi, sono pronti a mettere in campo tutti gli strumenti possibili  per far valere le ragioni dei lavoratori. Se il commissario Castelli non andrà verso i lavoratori, saranno questi ultimi a compiere quei passi che dovrebbero essere affidati a chi si occupa di legiferare per la crescita del Paese e il benessere dei cittadini.
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12/02/2024 Mutui a tasso variabile 2005 -2008 con interessi manipolati: al via le azioni di ADICONSUM Marche per il recupero
Buone notizie per i consumatori che avevano in essere un mutuo a tasso variabile tra fine settembre 2005 e fine maggio 2008: la Cassazione, con la recentissima ordinanza n. 34889 del 13 dicembre 2023, dispone la nullità dei tassi euribor dal 2005 al 2008 applicati dalle banche sui mutui a tasso variabile. La vicenda prende avvio nel 2013, quando la Commissione Antitrust europea ha accertato l’esistenza di un accordo di cartello tra alcuni istituti di credito europei per manipolare l’Euribor verso l’alto, con la conseguenza che tutti i cittadini che nel periodo di riferimento avevano in essere un mutuo a tasso variabile agganciato al tasso Euribor, hanno pagato interessi maggiori del dovuto. La sentenza della Corte di Cassazione riconosce la nullità del tasso anche in riferimento alle banche che non hanno partecipato all’accordo di cartello, ed apre quindi le porte alla possibilità per i titolari di mutuo a tasso variabile di recuperare somme che possono essere anche di migliaia di euro, sugli interessi pagati in eccesso. Adiconsum ricorda che sono interessati alla vicenda tutti i cittadini che hanno pagato le rate di un mutuo a tasso variabile tra il 29 settembre 2005 e il 30 maggio 2008, a condizione che non siano decorsi più di 10 anni dal pagamento dell’ultima rata. Adiconsum assisterà tutti i consumatori che vorranno richiedere il rimborso spettante attraverso le proprie sedi nella regione Marche.  
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12/02/2024 Vertenza Enel sindacati: “È mobilitazione!”
Dopo mesi di confronti i sindacati di categoria Filctem Cgil, Flaei Cisl, Uiltec Uil, con un duro comunicato rivolto alle lavoratrici ed ai lavoratori, hanno deciso di aprire la vertenza con Enel e il lancio di due hashtag: #EnelSmobilita #ilSindacatoMobilita, annunciando di fatto lo stato di agitazione che sarà formalizzato come da procedura nei prossimi giorni "Enel lancia una sfida senza precedenti a lavoratori e sindacato, annunciando esternalizzazioni di attività Core e un cambio epocale di orario di lavoro per gli operativi di e-distribuzione senza alcun accordo con il sindacato" così si legge nella nota sindacale di FilctemCgil, Flaei Cisl,  Uiltec Uil. “Le immissioni nel triennio 2024 - 2026 - continua la nota - produrranno addirittura una contrazione degli organici, se si tiene conto delle previste fuoriuscite. Enel, Azienda centrale per il Paese e fondamentale per guidare la transizione energetica, è ormai solo concentrata a contenere la spesa, con un arretramento sul piano delle tutele, senza una visione per il bene del Paese, e incapace di creare valore”. “Va ricordato, infatti, - proseguono le tre Segreterie nazionali - che Enel gestisce una concessione pubblica, vive di costi riconosciuti, ha ricavi altissimi (particolarmente in e-distribuzione) e un costo del lavoro che incide pochissimo sul bilancio. Enel è una S.p.A. a controllo pubblico e, anche se fortemente partecipata da privati, di fatto gestisce i soldi delle bollette degli italiani per erogare un servizio pubblica utilità. Enel è l’azienda italiana con la maggiore capitalizzazione in Borsa ed ha il compito centrale di sviluppare, all’interno di una transizione energetica epocale, un piano industriale espansivo ed utile al bene del Paese. Il vettore del futuro sarà quello elettrico ed Enel ha il preciso dovere di affrontare questi anni difficili - ma di espansione del proprio business - con senso di responsabilità, avendo ben chiara la propria missione sociale, ancor prima di quella finanziaria. Stiamo contrastando - prosegue la nota sindacale - un atteggiamento del management di Enel, esclusivamente utile agli azionisti privati e per nulla orientato al bene comune”.  “Ciò che non possiamo accettare - spiegano FilctemCgil, Flaei CISL,  Uiltec Uil - è l’ingiustificata riduzione del costo del lavoro e delle conseguenti tutele, un sistema che in Enel non si era mai manifestato in precedenza. Non è un atteggiamento moderno la riduzione dello Smart Working, con la riproposizione di una sorta di comando e controllo delle attività di lavoratrici e lavoratori di natura novecentesca. Non è accettabile che per recuperare efficienza, (ricordiamo che Enel è un’Azienda tra le più efficienti al mondo), stia pensando ancora una volta di riproporre esternalizzazioni di attività Core, come ad esempio le manovre in cabina secondaria, attività altamente strategica e pericolosissima sul versante della sicurezza. Come, altresì, vorrebbe imporre, senza accordo con il sindacato, un cambio epocale di orario ai lavoratori operativi. Tutto questo è per noi inaccettabile”. Enel, con il suo piano industriale ha deciso di dismettere numerosi asset esteri per ridurre l’esposizione finanziaria dichiarando di volersi concentrare sul nostro Paese. “Come si spiegano quindi - si domandano le tre organizzazioni sindacali - queste ingiustificate iniziative che mettono in discussione la solidità e il protagonismo industriale del Gruppo, accompagnate da voci sempre più insistenti sulla possibile cessione, ad altre aziende, di importanti infrastrutture della Rete? E ancora: cosa sta decidendo Enel sulle concessioni idroelettriche e sul loro possibile passaggio a soggetti esteri? E più in generale, qual è la posizione di Enel sulla scadenza della concessione della distribuzione al 2029?”: conclude la nota. 
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12/02/2024 TERRA VIVA MARCHE : “La PAC non va affossata ma corretta, occorre garantire un reddito dignitoso agli agricoltori”
Anche nelle Marche abbiamo assistito in questi giorni a caroselli di trattori  e a manifestazioni di agricoltori indignati  per le modalità in cui viene trattata la agricoltura. «Proteste legittime  - dichiara Giuseppe Giorgetti Presidente di Terra Viva Marche associazione di agricoltori che fa capo alla CISL  - è inammissibile con tutte le difficoltà che il mercato dei prodotti agricoli  ha manifestato in questi ultimi due anni, pensare a scelte scellerate come quelle di imporre un regime fiscale non più agevolato per l’ agricoltura e una riduzione del uso  di presidi fitosanitari dal 50 %  al 25 %  .» «L’ agricoltura ha sofferto e sta soffrendo, ormai da anni, anche la crisi idrica,  e ne consegue che le produzioni alimentari di prodotti agricoli non sono quantitativamente elevate determinando di conseguenza scarse rese economiche. – prosegue Giorgetti -  Solo per il grano il prezzo si attesta attorno ad euro 30 a quintale , quanto un quintale di concime ne costa orami più di 70 euro. Questo determina crisi aziendali importanti per gli agricoltori  e mettono a forte rischio fallimento le loro  aziende.» «Da ultimo, ma ciò fa parte del progetto comunitario, la messa a riposo di almeno il 4% dei fondi per le aziende sopra i 10 ettari, vuol dire vanificare ogni speranza di guadagno per gli agricoltori che vogliono produrre . – sottolinea il Presidente di Terra Viva Marche - Non possiamo che essere solidali, quindi, con chi protesta, dobbiamo riportare ad un tavolo di confronto tali problematiche  trovando soluzioni che diano dignità a chi opera in questo settore, ma prendiamo le distanza da ogni manifestazione di dissenso che assuma le forme della violenza, dell'estremismo e della strumentalizzazione che sicuramente non giovano ad un effettivo confronto. Il settore nella nostra regione è fatto di tante piccole e medie imprese e ne rappresentiamo circa 500, vanno sostenute perché costituiscono la ossatura della nostra agricoltura, vanno aiutate non con interventi a pioggia ma strutturali, per determinarne la loro crescita ed innalzare la qualità delle loro produzioni.» «La questione è abbastanza complessa  e la vera sfida è non affossare la PAC ma intervenire accelerando il percorso di revisione di medio periodo e con la giusta flessibilità per ogni paese , perché non è uguale produrre in Francia , Germania , Olanda o Italia , Spagna o  Portogallo – conclude Giorgetti  - Non possiamo infine permettere che si mettano in  contrapposizione agricoltura  ed ecologia. Da che mondo è mondo i primi custodi dell’ambiente sono sempre state le tute verdi  e a queste persone va riconosciuto anche un ruolo di sentinelle  del territorio, perché in questa duplice veste potremmo anche gestire i tanti,  troppi dissesti idrogeologici che periodicamente flagellano i territori di tutta Italia.»
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12/02/2024 CISL Marche in crescita. Ferracuti:” Risultato importante grazie a professionalità, competenza e cura con una presenza capillare nel territorio “
In aumento i marchigiani che scelgono la CISL Marche, chiude con quota 155.462 iscritti il  tesseramento 2023, contro i 153.394 dell’anno precedente, registrando una crescita di  2.068 tesserati in più.  Mentre rimane solida la base associativa degli iscritti nel pubblico impiego e nei pensionati, l’ incremento più rilevante riguarda i lavoratori e le lavoratrici in particolare dell'industria e dei servizi, con un rispettivo aumento del 6,1% e del 4,8%, che segnala un crescente riconoscimento dell'importanza della rappresentanza sindacale in contesti lavorativi diversificati.  Un dato che conferma la crescente fiducia dei lavoratori e dei pensionati marchigiani verso la Cisl. Un aspetto significativo è la composizione degli iscritti attivi, ossia coloro che lavorano nei vari settori sindacalizzati: nel 2023, il 51% degli iscritti attivi è composto da uomini e il 49% da donne, indicando una distribuzione di genere sostanzialmente equilibrata all'interno dell'organizzazione. Inoltre, il 20% degli iscritti attivi è costituito da giovani under 35 anni, a prova di  un interesse crescente dei giovani lavoratori verso la partecipazione sindacale e la difesa dei propri diritti sul posto di lavoro. Se al dato dei lavoratori attivi si sommano i dati dei pensionati  iscritti alla CISL Marche  risulta particolarmente incisiva  la presenza delle donne, con il 52,62%. Inoltre, un dato interessante riguarda la provenienza degli iscritti: l'87% è nato in Italia, mentre il restante 13% è nato all'estero, evidenziando la diversità culturale presente tra gli aderenti alla CISL Marche. Dall’analisi dei dati CISL Marche emerge come la CISL rappresenti un  punto di riferimento consolidato per un'ampia fetta della popolazione regionale. «Circa 170.000 persone non iscritte si sono rivolte ai servizi, enti e associazioni della CISL Marche per almeno una pratica o servizio, rappresentando approssimativamente il 25% dei cittadini marchigiani con più di 18 anni.  – sottolinea Marco Ferracuti, Segretario Generale della CISL Marche -  Un dato che  mette in luce l'importanza del nostro lavoro sindacale e dei nostri servizi sul  territorio, che conferma le nostra presenza nella vita quotidiana dei cittadini che si affidano alla CISL.» «Sono risultati importanti frutto del nostro impegno continuo e della nostra presenza capillare sul territorio, siamo presenti con 109 presidi, tra sedi e recapiti, in tutta la regione – conclude Ferracuti  - Siamo tutti impegnati quotidianamente a dare risposte a chi si rivolge a noi, convinti che il legame tra professionalità, competenza e qualità nella cura della persona facciano la differenza.»
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09/02/2024 Sanità CGIL CISL UIL Fabriano: "Finito il tempo delle promesse e degli annunci, servono risposte"
CGIL CISL UIL di Fabriano unitamente alle rispettive Federazioni dei pensionati denunciano la gravità della situazione sanitaria a Fabriano e nei comuni delle aree appenniniche e aree interne. Esprimono forte preoccupazione dopo le notizie riguardo al mancato finanziamento dei lavori all’ospedale Profili.  «Nel gennaio 2022 erano stati annunciati lavori per 14 Milioni di euro e la nuova palazzina del Profili avrebbe avuto importanti caratteristiche strutturali con spazzi per la diagnostica di emergenza, rianimazione con 7 posti letto, 4 sale chirurgiche. - scrivono in una nota - Entro febbraio-marzo 2022 la presentazione del progetto, la gara entro l’estate e, probabilmente entro l’autunno, l’inizio dei lavori secondo le previsioni tecniche.» «Questo il libro dei sogni della Regione, dato a sorbire ai cittadini con il comunicato stampa del 12 gennaio 2022, ma nulla è andato avanti, finché ora, 2024, scopriamo che le risorse diminuiscono da 14 Milioni di euro a 5 milioni. Non si comprende e non si accetta la logica di questo modo di agire - ribadiscono i sindacati - Il sistema salute di Fabriano e dell’entroterra non solo ha urgente bisogno di questa nuova struttura e il potenziamento dell’ospedale Profili, ma richiediamo anche un sistema salute diffuso ed efficiente. Piani di prevenzione, presa incarico di pazienti con patologie croniche, riabilitazione e malattie degenerative (Alzheimer), sono alcuni pilastri di una sanità territoriale moderna e strutturata.» «Presso le nostre sedi sono molteplici e ripetute le segnalazioni di liste d’attesa lunghissime ben oltre quanto previsto dalla normativa, di prestazioni ambulatoriali e diagnostiche non prenotabili e disponibili. E’ una situazione non più sostenibile che crea molto disagio e delusione.  - denuniciano CGIL CISL UIL con le rispettive Federazioni dei pensionati - Siamo di fronte ad un collasso del Sistema Sanitario Pubblico, che non riesce a garantire adeguatamente ed in modo costante, le prestazioni sanitarie fondamentali, soprattutto per gli anziani. Per ricevere prestazioni in tempi e forme adeguate, i cittadini ricorrono alla sanità privata a pagamento, ma non tutti se lo possono permettere Rimangono altresì forti e preoccupanti le criticità per i disabili e i malati psichici: servizi ormai totalmente destrutturati. Per questo presentiamo agli attuali “reggenti” regionali le principali preoccupazioni e le criticità raccolte: ridurre i tempi di attesa, rafforzare la sanità sul territorio, maggiori risorse per la Prevenzione e la definizione del Piano Mirato ed i Piani tematici di Prevenzione; assolutamente necessario definire le risorse finanziarie strumentali, di personale, le tempistiche e un crono-programma di tutte le azioni attualmente solo sommariamente elencate nel documento definito Piano Socio Sanitario Regionale; maggiore attenzione alla Medicina di genere ed un reale potenziamento dei Consultori familiari; urgente e necessario un consistente rafforzamento delle dotazioni organiche, con un massiccio piano di assunzioni. Vanno completati i percorsi di stabilizzazione e data piena e corretta attuazione agli istituti contrattuali così da salvaguardare la dignità professionale del personale.»  «Consideriamo finito il tempo delle promesse e degli annunci. - concludono - Ora esigiamo un confronto costante, risposte concrete definite e certe ai tanti bisogni sanitari del delicato e difficile territorio fabrianese. La gente fabrianese, gli anziani, i bambini, i giovani, esigono, in nome della Carta Costituzionale, rispetto per le loro esigenze e uguaglianza di trattamento»  
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