La Cisl Fp Marche esprime la propria preoccupazione per il processo di riorganizzazione dei Ministero avviato da Bonisoli, che colpisce duramente il sistema dei beni culturali della Regione Marche. La crisi di governo ha fatto saltare i tavoli di concertazione con le parti sociali e il ministro, durante la settimana di ferragosto, ha emanato i decreti che ridisegnano il MiBAC.
Il coordinamento nazionale Cisl Fp MiBAC ha più volte espresso la propria opposizione riorganizzazione profondamente centralista, che aumenta ulteriormente funzioni e sedi dirigenziali a Roma per depauperare gli Uffici territoriali.
Anche le Marche sono state colpite dai tagli e i dirigenti del MiBAC passano in regione da 4 a 3. La rete dei musei rimane incardinata al Palazzo Ducale di Urbino, mentre il Segretariato Regionale viene accorpato con quello umbro ed avrà sede a Perugia. Il Segretariato è un ufficio strategico di grande importanza perché è la stazione appaltante, gestisce i grandi finanziamenti, fondi e lavori su tutto il territorio regionale.
«Lo spostamento dell’Ufficio a Perugia – dichiara il segretario regionale Cisl Fp Marche Francesco Todaro – mette a serio rischio il funzionamento di tutto il sistema economico e gestionale dei beni culturali marchigiani. Il Segretariato delle Marche ha svolto un lavoro egregio coordinando tutti gli appalti e i cantieri legati alle ricostruzioni e ai restauri post terremoto. Il ministero ripaga l’impegno e gli sforzi di tutti i lavoratori marchigiani dei beni culturali declassando l’Ufficio che ha gestito il post terremoto e rendendolo una sede distaccata».
«I decreti agostani di Bonisoli sono peggio di quanto potevamo aspettarci. Il ministro – afferma Valentina Di Stefano, coordinatrice nazionale Cisl Fp MiBAC - ha colpito alcune regioni con la mannaia, riducendo al lumicino la presenza del Ministero. Ridurre le sedi dirigenziali sui territori significa ridurre la capacità di azione e di spesa del Ministero in una regione, generando non solo gravi conseguenze sulla efficacia dell’azione di tutela e valorizzazione del patrimonio, ma anche in termini economici. E’ vergognoso indebolire una regione come le Marche nella fase in cui si sta riprendendo dopo il dramma del terremoto».