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Ast Territoriale Tolentino - Camerino

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Via Pallotta, 15 - 62032 Camerino
CAF CISL: 0737636333
CISL SCUOLA: 0737636333
  Lun Mar Mer Gio Ven Sab
CAF CISL
15:30-18:30 *
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15:30-18:30 *
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CISL SCUOLA - - -
15:00-18:00 * [Per appuntamento: www.cislmarche.it -Appuntamenti Scuola-]
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INAS
15:30-18:30 *
08:30-12:30 *
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08:30-12:30 *
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Corso Italia, 104 - 62022 Castelraimondo
ADICONSUM: 07334075212
CAF CISL: 0737641086
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ADICONSUM - - -
10:00-13:00 * [Il 3° giovedì di ogni mese]
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CAF CISL
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Via Strada Statale Muccese Nord, 1 - 62024 Matelica
ANOLF: 3397892960
CAF CISL: 073784943
FILCA: 3473738222
INAS: 073785326
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ANOLF -
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FILCA -
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FIM - - - - -
09:30-12:30 * [FONDI: COMETA + METASALUTE a settimane alterne]
INAS
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09:00-13:00 *
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09:00-13:00 *
15:30-18:30 *
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Località Maddalena n. 10 - 62034 Muccia
FILCA: 3397867226
  Lun Mar Mer Gio Ven Sab
FAI - - -
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16:30-18:30
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10:00-12:00 * [A settimane alterne]
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Via Cesare Battisti, 4 - 62026 San Ginesio
CAF CISL: 0733656885
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CAF CISL
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INAS
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Via Dante Alighieri, 20 - 62027 San Severino Marche
ADICONSUM: 0733638003
CAF CISL: 0733638003
CISL SCUOLA: 0733638003
FILCA: 3371069337
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ADICONSUM - - - - - -
CAF CISL -
15:30-18:30 *
15:30-18:30 *
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CISL SCUOLA -
15:30-18:30 * [Per appuntamento: www.cislmarche.it -Appuntamenti Scuola-]
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FILCA
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15:30-18:30 * [FONDI: COMETA + MATASALUTE]
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INAS
08:30-12:30 *
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15:30-18:30 *
15:30-18:30 *
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08:30-12:30 *
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Via Don Minzoni, 125 - 62028 Sarnano
CAF CISL: 3701238276
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CAF CISL
14:00-17:00 * [a settimane alternate]
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INAS - - -
08:30-12:30 *
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Viale Giovanni Benadduci, 14 - 62029 Tolentino
ADICONSUM: 0733973351
ANOLF: 3397892960
CAF CISL: 0733973351
CISL SCUOLA: 3458744724
FILCA: 3473738222
SICET: 0733973351
VERTENZE: 0733973351
  Lun Mar Mer Gio Ven Sab
ADICONSUM
15:30-18:30 *
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CAF CISL -
08:30-12:30 *
15:30-18:30 *
09:00-13:00 *
15:30-18:30 *
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CISL SCUOLA
15:30-18:00 * [Per appuntamento: www.cislmarche.it -Appuntamenti Scuola- OGNI 15 GG]
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FAI - -
15:30-18:30 *
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FILCA - -
16:30-18:30
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FIM
16:00-18:30 * [FONDI: COMETA + MATASALUTE]
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INAS
08:30-12:30 *
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VERTENZE
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Le ultime notizie

26/04/2024 Lavoro sempre più povero e precario Marco Ferracuti “Per un futuro sostenibile serve un Patto per le Marche 2023"
A vederla in positivo si può dire che le Marche sono la regione più manifatturiera d’Italia e che i dati dell’occupazione sono in crescita. Bene, ma attenzione anche a valutare alcuni elementi di criticità che sono il basso livello delle retribuzioni, la diminuzione dei contratti a tempo indeterminato a beneficio di quelli precari, l’inverno demografico, gli incidenti sul lavoro. Marche capitale del manifatturiero (fonte Eurostat del 2022) ma Il 20% di questa occupazione manifatturiera è però concentrata in settori “tradizionali” che le statistiche indicano a bassa e medio-bassa tecnologia. I nuovi rapporti di lavoro secondo i dati Inps, rielaborati dall’Ufficio Studi CISL Marche: le attivazioni nell’industria erano il 22% nel 2014 e sono stati il 17% nel 2023; le attività professionali sono passate dal 22,5 % al 19,7% e le costruzioni sono cresciute di appena un 1,8% (da 5,7 a 7,5), mentre il commercio ed i servizi di alloggio e ristorazione di 6 punti (da 35% a 41%). Se le Marche segnano il passo sul fronte dell’innovazione, un riflesso lo si coglie dalla  precarizzazione del lavoro e dal conseguente impoverimento dei redditi da lavoro e dalla crescita delle disuguaglianze. Un disagio sociale che evidenzia le difficoltà di una regione che da avanzata sta retrocedendo tra quelle in transizione.  «E’ necessario orientare le nostre imprese, utilizzando con intelligenza i fondi europei, ed avviare alcune transizioni economiche sostenendo l'innovazione in tutte le sue forme: tecnologica, organizzativa, sociale ed ambientale. Vanno inoltre agevolate le collaborazioni tra le imprese, creando reti che favoriscano lo scambio di conoscenze e risorse. Occorre aumentare e qualificare le competenze dei lavoratori attraverso la formazione continua .»  rilancia il Segretario Generale della CISL Marche, Marco Ferracuti. Sempre l’Ufficio studi della CISL Marche, rielaborando i dati Inps (dati 2023), dice che solo l’11% è stato assunto contratto di lavoro a tempo indeterminato; oltre il 39% a termine ed il 44% tra stagionali, in somministrazione ed intermittente. E le trasformazioni dei contratti a tempo indeterminato riguarda soltanto l’11,3%. Va tra l’altro rilevata la mancata affermazione dell’apprendistato, che non supera mai tra il 2014 ed il 2023 il 6% delle attivazioni annuali. Combinando insieme lavoro precario e retribuzioni basse si inizia a comprendere come mai, ai segnali positivi che il mercato del lavoro nelle Marche ha lanciato nel 2023 rispetto al 2022  si contrappongano segnali negativi sul fronte della povertà.  L’incidenza percentuale delle famiglie e delle persone sotto la soglia di povertà relativa sono infatti aumentate dal 2021 al 2022 rispettivamente: dal 6,8% all’8,6% e dall’11,4% al 13,1%. Nel 2022 la povertà relativa riguarda 55.962 famiglie e 194.443 persone. «Servono maggiori e  migliori politiche attive del lavoro. Va assicurata la creazione di lavoro buono e dignitoso, anche grazie all’attuazione del protocollo benessere dei lavoratori, firmato con la Regione. Per individuare le priorità d'intervento – conclude Ferracuti - proponiamo la creazione di un tavolo tra parti sociali e università, al fine di elaborare una visione condivisa per un nuovo modello di sviluppo. Il nostro obiettivo finale è costruire un patto per le Marche 2030, un piano strategico che delinei il percorso per un futuro sostenibile e inclusivo per tutti i cittadini marchigiani.»  Secondo i dati Inail, rielaborati da CISL, il numero di infortuni sul lavoro denunciati dal 1976 al 2022 tende leggermente a diminuire: da circa 28-30 mila della seconda metà degli anni ’70 del ‘900 ai 15-18 mila del periodo 2018-2022. Anche la linea di tendenza di quelli con esito mortale scende: dal 1976 al 2022 i morti sul lavoro sono quasi sempre sopra i 30. Le malattie professionali viaggiano sulla quota  delle seimila (periodo 2018-2022).  Per quanto riguarda infine la demografia, nel 2023 il saldo demografico naturale marchigiano (la differenza tra nati vivi e morti) segna - 8.829 (nel 2022 era – 10.827).  A rendere la situazione meno drammatica è il saldo migratorio, che segna + 7.885.  Secondo i dati Istat, rielaborati da Ufficio studi CISL Marche,  relativi al numero medio di occupati nel 2023 nelle Marche era per il 23% quasi di persone di età 15-34 anni, per il 38,8% di 35-49 e per il 38,4% di 50-64. Il 29% circa degli occupati avevano un titolo di studio fino alla media inferiore, poco più del 46% erano diplomati e solo il 25% possedeva un titolo di laurea.   Rassegna: https://www.cronachemaceratesi.it/2024/04/26/lavoro-sempre-piu-povero-e-precario-serve-un-patto-per-le-marche-2030/1851867/
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23/04/2024 Sanità lavoro e sviluppo: intervista al TGR Marche del Segretario Generale Cisl Marche, Marco Ferracuti
Sanità, lavoro, occupazione, sviluppo e unità sindacale sono i temi caldi al centro dell'intervista in diretta al TGR Marche Rai tre al Segretario Generale della CISL Marche, Marco Ferracuti.  Che situazione ha trovato, visto che lei è in carica da pochissimi mesi? «Ci sono delle sfide importanti che questa regione deve affrontare e vincere. Prima di tutto il tema dello sviluppo. Occorre ridisegnare un nuovo modello di sviluppo che renda più competitive le nostre imprese e crei lavoro più buono e degnitoso e sicuro per i nostri lavoratori e le nostre lavoratrici, da un lato. Dall'altro c'è il tema della salute. Siamo alla vigilia della realizzazione della legge regionale 19-2022. È un momento molto importante perché occorrerà ridisegnare l'architettura della sanità. Noi siamo molto impegnati su questo perché stiamo lavorando affinché i servizi sanitari siano più corrispondenti ai bisogni delle persone, iniziando dal contrasto delle liste di attesa.» Avete siglato proprio un accordo poco tempo fa con la Regione su questo tema?«Sì, un accordo molto importante di relazioni sindacali nuove, innovative, fresche. Noi ci presenteremo a questi tavoli con uno spirito costruttivo per dare il nostro contributo mettendo a disposizione le nostre competenze, le nostre conoscenze e rappresentando i bisogni di tante cittadine e di tante cittadine che ci raccontano le loro necessità e le loro criticità, la loro difficoltà di accesso ai servizi sanitari.»Lo sviluppo della Regione passa anche attraverso il lavoro e quindi l'occupazione. I dati usciti poco tempo fa sembrano positivi, addirittura una crescita, ma in realtà non è così.«Come sempre bisogna approfondire i dati. Da un lato siamo assolutamente soddisfatti di aver appreso che l'occupazione è cresciuta, è calata la disoccupazione, addirittura rispetto al 2019 si è dimezzata, però poi approfondendo il dato abbiamo visto per esempio che i nuovi contratti fatti nel 2023 invece mostrano molte criticità, cioè molta precarietà quasi il 70% dei lavoratori e delle lavoratrici sono state assunte con un contratto a tempo determinato, il 44% circa con una forma di estrema precarizzazione.» Però ci sono dei settori che tengono di più come il settore dell'artigianato, lì i dati sono positivi e qual è la situazione?«Sì, noi siamo una regione che ha alcune peculiarità, alcuni tratti distintivi, siamo una regione manifatturiera con una concentrazione di addetti nei settori maturi e il 36% delle nostre imprese sono artigiane, la percentuale più alta d'Italia.» Qual è la situazione tra voi sindacati delle Marche? Nella nostra regione ci sono dei punti di incontro?«Assolutamente sì, a livello regionale abbiamo dei buoni rapporti sindacali perché sono incentrati nel riconoscimento e nel rispetto reciproco. Siamo ovviamente tre sindacati distinti, abbiamo una natura diversa, degli approcci diversi, abbiamo sperimentato molti punti in convergenza, altri che ci distinguono, ma poi questo è il sale della democrazia del pluralismo sindacale.»
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05/04/2024 Allarme Sicurezza Lavoro nelle Marche “Fermiamo la scia di sangue. Sicurezza sul lavoro: un impegno comune” 13 aprile a Roma Assemblea nazionale CISL
Il fronte della sicurezza sul lavoro nelle Marche continua a preoccupare : gli infortuni sul posto di lavoro sono in netto aumento. Secondo le ultime rilevazioni dell'INAIL, aggiornate al 29 febbraio 2024 e rielaborate dalla CISL Marche, i dati sono allarmanti: le denunce di infortunio passano da 1174 a 1214 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente(febbraio2023). Ancora più significativo è il confronto tra i primi due mesi del 2023 e del 2024, con un balzo da 2434 a 2487 casi. «Particolarmente colpito è il settore industriale, che registra un incremento dagli 1794 infortuni del primo bimestre 2023 ai 1844 del 2024.  – sottolinea Luca Talevi, Segretario regionale CISL Marche – Una tendenza  che ci preoccupa e ci deve far riflettere sull’efficacia delle misure di sicurezza messe in campo» Il quadro si fa ancor più dettagliato analizzando i dati provincia per provincia: se da una parte territori come Ancona, Ascoli e Pesaro vedono una drammatica crescita degli incidenti, con numeri che passano rispettivamente da 811 a 868, da 295 a 315 e da 507 a 631, dall'altra Macerata e Fermo registrano una lieve diminuzione degli infortuni. Un segnale positivo proviene dalla riduzione degli infortuni mortali, scesi da 5 del  primo bimestre del 2023 a 2 dello stesso periodo del 2024. In aumento invece le denunce di malattie professionali che passano dai 1142 del primo bimestre 2023 alle 1261 del primo bimestre 2024, con un forte aumento delle denunce nella Provincia di Ancona ove si passa da 191 denunce primo bimestre 2023 a ben 347 nel primo bimestre 2024. Marco Ferracuti, Segretario Generale CISL Marche, commenta: «L'andamento degli infortuni sul lavoro si è cronicizzato nel tempo, dagli anni '80 ad oggi la tendenza è purtroppo sostanzialmente invariata, servono azioni concrete a medio-lungo periodo. No proclami o scioperi. Per questo sabato 13 aprile prossimo saremo a Roma, con i nostri delegati e rappresentanti per la sicurezza provenienti da diversi settori produttivi della regione, per l’Assemblea nazionale CISL ““Fermiamo la scia di sangue. Sicurezza sul lavoro: un impegno comune”. – conclude  - Continuiamo ad incalzare le istituzioni, il sistema delle imprese e delle autonomie locali perché è  ora di agire concretamente e responsabilmente per garantire un ambiente di lavoro sicuro e protetto per tutti i lavoratori. Dobbiamo, tutti insieme, arrestare questa scia di sangue»     Rassegna : https://www.cronachemaceratesi.it/2024/04/05/fermiamo-la-scia-di-sangue-sicurezza-sul-lavoro-un-impegno-comune/1844785/ https://www.cisl.it/notizie/dai-territori/dai-territori-marche/marche-allarme-sicurezza-lavoro-infortuni-in-aumento-il-13-aprile-assemblea-nazionale-cisl-fermiamo-la-scia-di-sangue-sicurezza-sul-lavoro-un-impegno-comune/ http://viveremarche.it/2024/04/06/allarme-sicurezza-lavoro-nelle-marche-cisl-infortuni-in-aumento-fermiamo-la-scia-di-sangue/252891 https://www.cronacheancona.it/2024/04/05/fermiamo-la-scia-di-sangue-sicurezza-sul-lavoro-un-impegno-comune/494015/  
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26/03/2024 "Sanità, occupazione e servizio di trasporto pubblico" l'intervista a Marco Ferracuti su Focus Marche ESG89
Intervista al Segretario Generale della CISL Marche, Marco Ferracuti, pubblicata nel primo inserto digitale sulle Marche firmato ESG89: Situazione sanità. Lunghe liste di attesa e precaria assistenza territoriale sono i punti deboli del sistema sanitario marchigiano. Quali sono le cause principali e quali le potenziali strategie da impiegare per la salvaguardia della salute pubblica? Come Cisl siamo convinti  che bisogna ragionare insieme e condividere progetti e soluzioni. La salute non riguarda solo l’ospedale, serve appropriatezza. Il mattone non è una cura, servono anche personale e attrezzature. Non serve avere tanti piccoli ospedali, c’è più bisogno di strutture importanti e qualificate, con bacini di utenza adeguati. Questo rende più sicure le cure e ottimizza il sistema. L’innovazione tecnologica e strumentale dei nostri ospedali è una priorità. Servono nuove strutture, più moderne. Ma questo richiede tempo, e in questa transizione dobbiamo preservare la qualità degli ospedali che abbiamo. Le criticità citate nella domanda sono strettamente connesse. I lunghi tempi di attesa derivano sicuramente da un’insufficiente offerta regionale di prestazioni, offerta che va potenziata. In che modo? Io Partirei da una migliore regolamentazione dell’attività libero professionale interna rendendo pubbliche e trasparenti, ad esempio, le agende di prenotazione. Attenzione però, perché l’aumento dell’offerta produce un automatico aumento della domanda di prestazioni. Che invece va governata con attenzione. Da chi? Ovviamente dai medici di famiglia, che per farlo però devono potersi dedicare con cura all’attività clinica e diagnostica. Questo significa che devono riorganizzarsi in forme associate, e con il supporto di personale infermieristico e amministrativo. Dove potrebbero trovare queste condizioni? Nelle Case della Comunità, che sono appunto presidi territoriali. Un’efficace azione di filtro della medicina generale e territoriale eviterebbe anche l’intasamento dei Pronto soccorso. Queste azioni consentirebbero di adeguare l’offerta sanitaria ai bisogni del territorio, riducendo la mobilità passiva. Va tenuto conto, però, del fatto che le Marche sono una piccola regione, con bacini di utenza limitati, e che per questo è inevitabile e fisiologico un certo livello di mobilità passiva. Infine va detto che nessuna azione di riorganizzazione della sanità marchigiana sarà possibile se non si mette mano alla rete ospedaliera. La nostra è ipertrofica, mal distribuita sul territorio e organizzata secondo logiche che avvantaggiano più i dirigenti delle Unità Operative piuttosto che i pazienti. Servono meno ospedali, ma più specializzati.  Come si è chiuso il 2023 nel fronte dell’occupazione? L’Istat certifica che nel 2022, ultimo dato disponibile, il tasso di occupazione della popolazione tra i 15 e i 64 anni nelle Marche era al 66,8%, con un +6,7 % rispetto all’Italia ed un +2% rispetto al Centro. Positivi anche i dati della disoccupazione e i tassi di attività e di inattività. C’è però una “tipicità” marchigiana che è allarmante: il lavoro c’è ma è povero sul fronte delle retribuzioni. Nelle Marche le fasce operaie ed impiegatizie  registrano da tempo una differenza negativa rispetto alle medie nazionali e del Centro, che diventano significative nel settore della manifattura che è trainante nel nostro territorio.Sulle analisi siamo tutti d’accordo. Ora è il tempo delle scelte e delle azioni. Riteniamo fondamentale  utilizzare i fondi europei anche per la creazione di occupazione stabile e di qualità, rinnovare i contratti regionali dell’artigianato che sono scaduti da troppo tempo e infine rafforzare la contrattazione aziendale per redistribuire parte dei profitti ai lavoratori.Occorre puntare nella “Partecipazione dei lavoratori” come base di un nuovo sviluppo che sappia coniugare solidarietà, produttività, qualità e stabilità del lavoro. La proposta di legge di iniziativa popolare promossa dalla Cisl sulla partecipazione dei lavoratori alle decisioni e agli utili d’impresa, se diventerà legge, farà evolvere le relazioni industriali nel solco della democrazia economica e darà una spinta per elevare i salari, radicare gli investimenti, migliorare il benessere lavorativo e rendere più competitivo e produttivo il tessuto produttivo. Questione del trasporto pubblico locale. Le Marche rientra tra le regioni che utilizza meno i trasporti pubblici. Quali sono le ragioni alla base di questa problematica e quali sarebbero i benefici di un investimento su una maggiore efficienza dei servizi locali? Siamo al capolinea. Due dati: a parte il servizio scolastico che funziona bene, per il resto solo lo 0.7% dei marchigiani utilizza il trasporto pubblico locale per andare al lavoro. Altro dato della regione: il 50% delle tratte sono curate da bus quasi vuoti, il 30% neanche la metà, il 20% oltre la metà dei passeggeri. Siamo ultimi in Italia ed i motivi sono evidenti: sono 22 anni che non vengono modificati i collegamenti, e ci sono 36 aziende ed ognuna gestisce il suo pezzetto senza collaborare con gli altri. In 22 anni i bisogni delle persone sono cambiati: i marchigiani non usano i bus  semplicemente perché non ci sono corse che consentono di arrivare al lavoro in tempo utile. Poi c’è una motivazione culturale: in molto pensano che  il bus sia un mezzo per i poveri quando invece è lo strumento principe della sostenibilità ambientale e  della sicurezza. Il trasporto  pubblico va riorganizzato, non in funzione delle esigenze delle aziende ma dei cittadini, per noi resta una priorità  collegare l’entroterra alla costa, l’aeroporto alla stazione, le città alle zone industriali. Poi bisogna recuperare risorse dallo Stato, perché non possiamo dimenticare che   attualmente  le Marche sono la regione, in Italia, a cui vengono assegnate il corrispettivo minore per chilometro percorso.   fonte: https://www.cuoreeconomico.com/focus-marche-esg89-online-linserto-economico/ vai all'ebook: https://online.flippingbook.com/view/1003963193/
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20/03/2024 CONSIGLIO GENERALE CISL MARCHE, FUMAROLA:” MOBILITAZIONE PER LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO E’ LA NOSTRA PRIORITA’”
Un importante momento di ascolto e di confronto il consiglio generale della Cisl Marche che si è svolta oggi nella sala convegni della Lega del Filo d’oro e che ha visto la presenza della Segretaria Generale aggiunta della Cisl nazionale Daniela Fumarola. Un momento di incontro di condivisione importante partendo anche dalla location scelta, appunto la Lega del Filo d’Oro ed è stato il presidente Rossano Bartoli a ripercorrere le origini e la situazione del gruppo che è oggi presente in undici regioni e nel cuore di tanti italiani, «sono 500mila gli italiani che ci sostengono». Il Segretario Generale di Cisl Marche Marco Ferracuti ha evidenziato come la Lega del Filo d’Oro esprima valori che sono quelli fondanti della Cisl. Non solo solidarietà, Ferracuti ha illustrato il campo di azione, globale e locale: «C’è un contesto internazionale con 55 conflitti, alcuni sono più vicini e hanno un impatto diretto sui nostri stili di vita e hanno creato quasi un’assuefazione dell’opinione pubblica al dramma, siamo così esposti alle emergenze che non riusciamo più a distinguere le singole situazioni». Un giudizio positivo quello che arriva sulle politiche comunitarie degli ultimi cinque anni con la speranza che il futuro riservi «un potenziamento del processo di unificazione». Il fronte interno si apre con l’emergenza della sicurezza nei luoghi di lavoro. Osserva il Segretario Generale Cisl Marche Marco Ferracuti: «Il numero degli infortuni dal 1980 ad oggi è rimasto sostanzialmente quello: potrebbe apparire un fenomeno cronicizzato contro il quale non servono scioperi fini a se stessi ma occorre il coraggio di una strategia». La questione spinosa della sanità: «La riforma regionale è stata frettolosa e unilaterale, in questi due anni la sanità è peggiorata, le liste di attesa dicono che solo il 60% delle prestazioni sono erogate nei tempi dovuti, la mobilità passiva dice che la realtà ospedaliera delle Marche non riscontra la fiducia dei marchigiani. Al centro della riforma ci deve essere il paziente non l’interesse dei sindaci. Domani firmeremo un protocollo con la Regione sulle relazioni sindacali. Siamo soddisfatti, ma non appagati: chiediamo una visione condivisa del nuovo modello di sviluppo delle Marche». Partecipato il dibattito e a tirare le conclusioni è stata la segretaria generale aggiunta Daniela Fumarola: «La pace giusta è quella che realizza la libertà dei popoli di non essere aggrediti, Hamas non può essere un interlocutore. Serve far comprendere quanto sia fondamentale l’Europa unita, i prossimi mesi saranno complicati per le elezioni, lo scontro politico sarà rovente. Il nuovo patto di stabilità non ci darà la possibilità di ragionare su una legge di bilancio in deficit. Il Pnrr serve nella misura in cui riusciremo a mettere in atto scelte appropriate per i territori, a noi spetta il compito di una governance partecipata». L’appello alla presidente Meloni: «Guai ad immaginare che le risorse debbano vedere tagli indiscriminati sulla spesa sociale e sulla spesa sanitaria. Intanto vogliamo essere coinvolti nelle scelte, le risorse vanno prese dove ci sono, dalle multinazionali alla lotta all’evasione». La sicurezza nei luoghi di lavoro: «Bene le prime indicazioni che sono venute dal governo Meloni che hanno accolto alcune nostre proposte. E’ un buon inizio, ma bisogna andare avanti potenziando gli organici degli ispettori, incrementare le pene, istituire la patente a punti per le imprese, investire nella formazione». Il messaggio finale: «La Cisl cresce grazie al lavoro di tutti». La Segretaria Generale aggiunta della Cisl nazionale Daniela Fumarola, ha concluso i lavori del Consiglio della Cisl Marche: «Il tema della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro è al centro della nostra proposta. Positivo il giudizio sulle prime azioni del governo Meloni che ha accolto alcune nostre indicazioni ma ora andiamo avanti con le assunzioni degli ispettori, con la patente a punti per le imprese, con gli investimenti in formazione. Prosegue la mobilitazione della CISL  in tutti i territori».   Rassegna :   https://etvmarche.it/20/03/2024/alla-lega-del-filo-doro-il-consiglio-generale-del-cisl-la-sicurezza-sul-lavoro-al-centro-video/ http://www.ansa.it/marche/notizie/2024/03/20/fumarola-cisl-priorita-mobilitazione-per-sicurezza-su-lavoro_b8915215-da7b-497b-bc75-31eac8d34c00.html https://m.cronachemaceratesi.it/2024/03/20/sicurezza-nei-luoghi-di-lavoro-prosegue-la-mobilitazione-della-cisl-in-tutti-i-territori/1839791/ https://www.cronacheancona.it/2024/03/20/consiglio-generale-della-cisl-marche-fumarola-prioritaria-la-mobilitazione-per-la-sicurezza-nei-luoghi-di-lavoro/491754/ https://www.anconatoday.it/attualita/cisl-marche-consiglio-regionale-priorita-sicurezza-luoghi-lavoro.html https://www.centropagina.it/ancona/lega-filo-doro-consiglio-generale-cisl/  
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15/03/2024 Lavoro made in Marche, Ferracuti : “ Positivi i dati dell’occupazione ma attenzione a precarietà, basse retribuzioni e povertà in aumento”
Positivi i dati 2023 sull’occupazione ma campanelli d’allarme su vari fronti, a partire da retribuzioni, che nelle Marche sono più basse di un paio di punti percentuali rispetto alla media nazionale, e tipologia dei contratti, con solo l’11% del totale a tempo indeterminato: è la fotografia che emerge dagli ultimi dati Istat, rielaborati dall’Ufficio studi della Cisl Marche. Ancora troppo elevate le percentuali di lavoratori che hanno un titolo di studio superiore a quello necessario per la mansione svolta, 30,8% (26% Italia) e dei giovani laureati costretti alla mobilità per lavorare: 7,4% (la media italiana è 2,7%). Rimane profondo il divario tra uomini e donne occupati: 14 punti a vantaggio dei primi, con retribuzioni medie in alcuni settori inferiori di 4-600 euro. Altro elemento di riflessione viene dal report Excelsior delle Camere di commercio sulle previsioni dei fabbisogni occupazionali 2024-2028. L’aumento delle entrate programmate si accompagna ad una crescente difficoltà di reperimento: 48,6% nel 2023 (media italiana 45,1%), 42,9% nel 2022. Oltre che particolarmente elevato nel reperimento di dirigenti (85,2%), il mismatch riguarda soprattutto operai specializzati (63,2 %), professioni tecniche (58,3%), conduttori di impianti e operai addetti ai macchinari fissi e mobili (54,4%), professioni con elevata specializzazione (56,3%). Il 34,6% del fabbisogno occupazionale riguarderà personale in possesso di una formazione terziaria, percentuale inferiore di quasi 3 punti rispetto a quella nazionale del 37,4%. Il problema del disallineamento tra domanda e offerta richiede con urgenza politiche attive in connessione tra i sistemi dell’istruzione, della formazione e del lavoro che mettano al centro l’orientamento. «Registriamo segnali positivi ma emergono alcuni fenomeni preoccupanti tra loro collegati: la precarietà dei contratti, le basse retribuzioni, la povertà in aumento. Proprio in tema di povertà registriamo per le Marche un andamento negativo: un tasso di povertà delle famiglie salito nel 2022 all’8,6% mentre nel Centro Italia è del 6,5%. Serve un maggiore ricorso alla contrattazione aziendale, utilizzo dei fondi europei e rinnovo dei contratti dell’artigianato. – sottolinea e rilancia  il Segretario generale della Cisl Marche Marco Ferracuti – Dobbiamo lavorare a un patto tra la Regione e le parti sociali che permetta di definire le priorità di un nuovo sviluppo del territorio. Obiettivo perseguibile solo partendo da una visione sistemica. Come sindacato abbiamo già avanzato una richiesta di incontro ai vertici della Regione per avviare un percorso di confronto». Ecco i dati 2023 delle Marche. Occupazione al 67,4%, superiore di 6,1%  punti rispetto al dato italiano e di 1,5% rispetto al Centro, disoccupazione al 5,3%, meno 2,5 % rispetto alla media nazionale e meno 1 rispetto al Centro. I nuovi rapporti di lavoro (dati INPS primi nove mesi del 2023): l’11% dei quasi 172.000 stipulati a tempo indeterminato, il 38% a tempo determinato e a seguire un 48% in altre tipologie (intermittente, stagionale, in somministrazione). Altro elemento significativo l’incidenza dei part-time che nello stesso periodo ha riguardato il 35% delle assunzioni nelle Marche di cui oltre il 60% al femminile. Altra nota dolente: le retribuzioni. In base all’ultimo dato disponibile 2022 la retribuzione media nelle Marche è di 19.248 euro per 242 giornate retribuite (Italia 20.335 euro per 242 giornate, Centro 19.646 per 240). Ancora più visibile il divario nel comparto manifatturiero: la media marchigiana è di 23.778 euro per 272 giornate lavorative (Italia 26.835 per 275 giornate, Centro 24.667 per 272). Le Marche si confermano la regione più manifatturiera d'Italia con il 27,2% di occupati nella manifattura. Tuttavia, è importante sottolineare che il 20% del totale è occupato in settori della manifattura a tecnologia bassa e medio-bassa, una percentuale significativamente superiore rispetto alla media del 10,80% del Centro Italia e del 12,30% dell'intero paese.
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14/03/2024 Servizio idrico integrato AATO3 Sindacati: oggi ultima puntata di uno spettacolo indecoroso.
  «È con stupore ed indignazione che siamo costretti a tornare sulla vicenda relativa al futuro del servizio idrico integrato del nostro territorio. - scrivono in una nota CGILCISL UIL  e  FILCTEM CGIL FEMCA CISL UILTEC UIL Macerata -  Nella giornata di oggi abbiamo infatti assistito sgomenti all’ennesimo ingiustificato rinvio dell’Assemblea dei Sindaci convocata per discutere del parere dell’ ente in merito al protocollo di intesa votato a maggioranza dai Sindaci la scorsa settimana per la costruzione di una Società unica per l’affidamento del Servizio Idrico Integrato dell’AATO3.»   «Ci siamo trovati, nostro malgrado, di fronte all’ultima puntata di un triste spettacolo che la classe politica del nostro territorio sta offrendo purtroppo da troppi mesi ai cittadini e ai lavoratori che stanno pazientemente attendendo risposte di fronte alle enormi preoccupazioni sul futuro del servizio idrico integrato ed il rischio concreto di privatizzazione dello stesso. - proseguono -  È evidente a questo punto che la politica abbia rinunciato al valore del coinvolgimento e della discussione costruttiva e che si sia ormai cristallizzata una contrapposizione deleteria e fine a sé stessa, che porta a continue forzature formali e sostanziali che non producono altro effetto della perdita di tempo rispetto ad un percorso che porta dritto allo sciagurato traguardo della privatizzazione del bene comune acqua.»   «Come Organizzazioni Sindacali rappresentative di lavoratori e cittadini del territorio abbiamo fino ad oggi assunto un atteggiamento di dialogo e responsabilità, perfettamente consapevoli della complessità della situazione ma dobbiamo prendere atto che la misura è ormai colma ed annunciamo che inizieremo da subito una mobilitazione, partendo dalle assemblee dei lavoratori nelle aziende operative e dei cittadini nei comuni interessati, per portare a conoscenza di tutti le conseguenze di ciò che sta avvenendo e per tentare in ogni modo di impedire l’epilogo della privatizzazione. - rilanciano i sindacati - Questa azione si rende oggi necessaria perchè non vediamo concretizzarsi alcun percorso reale che possa scongiurare la privatizzazione dell’acqua ed il mantenimento in house del servizio e ci sembra oggi che stiamo addirittura tornando indietro rispetto alle scelte fatte solamente una settimana fa. Da una parte si sono schierati infatti la maggioranza dei Sindaci a favore di un protocollo sottoscritto dalle aziende operative esistenti , mentre dall’altra se ne contesta la legittimità ma senza ad oggi aver presentato una proposta concreta realizzabile nei tempi previsti (entro il 2024). Una situazione di stallo che non fa prevedere alcun passo in avanti ma solo tentativi di prevaricazione reciproca come avvenuto nella giornata di oggi.»   «È arrivato quindi il momento del coraggio e della trasparenza, nel nostro ruolo di rappresentanti dei lavoratori e dei cittadini e nella coerenza della nostra posizione da sempre a favore della costruzione di un soggetto pubblico in grado di garantire la continuità occupazionale, la salvaguardia del carattere pubblico della gestione, l’abbassamento delle tariffe per l’utenza e la realizzazione degli investimenti necessari per l’ammodernamento della rete. Chiediamo pubblicamente all’Assemblea dell’AATO3 di superare finalmente il triste spettacolo culminato nella giornata di oggi e di assumere una decisione concreta e realizzabile che possa garantire il carattere pubblico del servizio. - concludono - In alternativa sarebbe più serio dichiararsi a favore della privatizzazione del servizio, perchè con i comportamenti di questi giorni questo sarà senza alcun dubbio l’inevitabile finale a cui saremo destinati, con i protagonisti di questa vicenda che saranno additati come i responsabili di questa scellerata scelta storica.»  
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04/03/2024 "AGOS Casa Green” convenzione riservata agli iscritti CISL Marche
La CISL ha recentemente attivato “AGOS Casa Green” una convenzione Progetto AGOS, riservata ai propri iscritti, che permette di  richiedere un presto personale fino a 50.000 euro con un tasso vantaggioso per  lavori di efficientamento energetico della propria casa. L’offerta è valida fino al 31 marzo 2024.      
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01/03/2024 Infortuni sul lavoro nelle Marche in aumento a gennaio 2024 Ferracuti, Cisl Marche :”Serve un cambio di passo al via la mobilitazione“
Anche nelle Marche parte negativamente il 2024, in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro , con un incremento, in linea con il trend nazionale, delle denunce di infortunio sul lavoro pubblicate dall'Inail nel Rapporto mensile del  31 gennaio 2024. L’analisi dei dati, a cura del Ufficio studi della CISL Marche, evidenzia che, rispetto al gennaio 2023, le denunce da infortunio sul lavoro passano, a gennaio 2024, da 1101 a 1128 (+2,4%), registrando un incremento degli infortuni in itinere  del +14,8 % ( da 128 a 147) . I settori dell’ industria e dei servizi, risultano i più colpiti, con un aumento del +3% rispetto al gennaio 2023 (da 825 a 852 denunce registrate a gennaio 2024), si registra un trend in aumento con il+ 24,6%  (da 65 denunce registrate  a gennaio 2023 a  81 nel gennaio 2024)  anche nel settore dell’agricoltura, mentre nel settore terziario dell’+ 1,7% ( da 119 a 121). Nella pubblica amministrazione, rispetto al gennaio 2023, i dati testimoniano un calo del -7,5% ( da 211 a 195). Passando ad una suddivisione territoriale dei dati complessivi relativi alle 1128 denunce, nella provincia di Ancona si registra il maggior incremento delle denunce di infortunio che  passano da 356 a 390 (+9,5%) , seguita dalla provincia di  Pesaro - Urbino che da  255 denunce del gennaio 2023 passa  a 295 (+15%) denunce, ed Ascoli da 139 a 141 (1,4%). In calo invece le denunce dalla provincia di Macerata che passa da 256 denunce a 229 (-10,5%) e la provincia di Fermo  da 95 a 73 (-23,1%) denunce. Per quanto concerne le fasce di età dei lavoratori coinvolti in incidenti si denota un incremento degli accadimenti nella fascia di età i 30 ed i 40 anni e dopo i 60 anni, con un lieve calo nella fascia centrale di età tra i 40 ed i 60 anni. Pur in un contesto negativo  all'incremento del numero degli infortuni corrisponde un calo delle morti sul lavoro, che passano dai 4 del gennaio 2023 ai 2 del gennaio 2024, nel settore Industria e Servizi. Sembra dunque proseguire il trend negativo che ha caratterizzato l'intero 2023. «Serve un rapido cambio di marcia, occorre intervenire con una strategia di medio e lungo periodo per fermare questo dramma che si consuma ogni giorno. Come CISL ribadiamo la necessità di maggiori controlli sui luoghi di lavoro, e questo è possibile solo con nuove assunzioni di ispettori. Le stazioni appaltanti devono garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori e la sicurezza del lavoro, evitando gare al massimo ribasso e subappalti. – rilancia il Segretario Generale della CISL Marche Marco Ferracuti –  Vanno valorizzate le aziende virtuose in materia di sicurezza mentre è doveroso prevedere un inasprimento delle sanzioni e la formazione obbligatoria per tutti i datori di lavoro. E’ evidente la necessità di maggiori investimenti regionali in prevenzione e più formazione per i lavoratori e dei rappresentanti della sicurezza, ognuno è chiamato a fare la propria parte. Alle assemblee nei luoghi di lavoro – conclude - seguiranno iniziative pubbliche con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, comprese le istituzioni»
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21/02/2024 Morti sul lavoro: mobilitazione nazionale CISL con assemblee e iniziative sui territori
Mobilitazione nazionale della CISL contro le morti e gli infortuni sul lavoro, con assemblee nelle fabbriche, nei cantieri, negli uffici e nei luoghi della produzione e iniziative sui territori, da nord a sud. Ad annunciarla è il segretario generale della Confederazione di Via Po, Luigi Sbarra. «La CISL- afferma il leader sindacale - avvierà nei prossimi giorni un’ampia mobilitazione su tutto il territorio nazionale per alzare l’attenzione su un tema da cui dipende il destino morale ed economico del Paese. La tragedia di Firenze è l’ennesimo evento di una strage che deve finire e che sfregia i più elementari diritti costituzionali. Bisogna fermare la scia di sangue e bisogna farlo ora, ponendo in cima alle priorità la salvaguardia della vita e della salute persone che lavorano. Il Governo – sottolinea ancora Sbarra - riallacci subito il confronto con il sindacato per costruire insieme alle Associazioni Datoriali una strategia nazionale all’altezza della sfida che abbiamo davanti. Significa più controlli, più ispezioni e più ispettori sul territorio, più risorse e interventi concreti, banche dati incrociate, rating sociale per le imprese, con una patente a punti che premi le realtà virtuose. E poi un grande investimento sulla prevenzione, formazione e una stretta su sanzioni e repressione. Dobbiamo promuovere la cultura della sicurezza - conclude -  introducendo la materia già nelle scuole dell’obbligo e garantire strumenti di partecipazione più forti, che diano alle rappresentanze dei lavoratori potere e protagonismo nelle scelte delle aziende, in modo da monitorare il rispetto delle norme. Senza sicurezza non c’è dignità del lavoro né possibilità di ripresa». Un patto di responsabilità che impegni Governo, Istituzioni, Enti preposti e Parti Sociale per una “strategia nazionale” di prevenzione sul tema della salute e della sicurezza sul lavoro: e’ la proposta della Cisl che dopo la tragedia di Firenze ha lanciato in tutta Italia una mobilitazione nazionale con assemblee nei luoghi di lavoro e nei territori con lo slogan “Fermiamo la scia di sangue”. Il documento predisposto della Confederazione di via Po si articola in dieci punti programmatici con piani di interventi mirati. 1) Stabilire un sistema di qualificazione delle imprese al fine di introdurre criteri di accesso alle gare di appalto, private e pubbliche, sulla base del possesso di conoscenze, competenze, esperienza e professionalità delle aziende che intendono partecipare. 2) Definire gli obblighi formativi per tutte le figure della prevenzione in ambito lavorativo giungendo in tempi brevi all’approvazione dell’Accordo Stato-Regioni sulla formazione in tema di salute e sicurezza sul lavoro, 3) Prevedere anche per i grandi appalti privati le medesime garanzie di qualità, trasparenza, responsabilità in solido, regolarità contributiva e contrattuale previste per gli appalti pubblici. 4) Attingere agli avanzi di Bilancio dell’INAIL per investimenti strutturali in tema di prevenzione, per la ricerca e l’innovazione e per intervenire sulle rendite previste dall’istituto in caso di infortunio ed eliminare la franchigia. 5) Potenziare il personale per gli organi di vigilanza con nuove assunzioni 6) Promuovere l’addestramento in ambito lavorativo svolto da personale qualificato 7) Garantire in ogni realtà lavorativa la Rappresentanza per la sicurezza (RLS/RLST/RLSSP) a livello aziendale, territoriale e di sito produttivo attuando il modello partecipativo 8) Supportare e proteggere tutti coloro che intendono denunciare illeciti, discriminazioni, mancate tutele a fronte di condizioni di illegalità, mancati diritti, negazione della dignità lavorativa.9) Avviare un grande piano di formazione nelle scuole di ogni ordine e grado per trasferire adeguate conoscenze e competenze di base, per sviluppare un processo culturale di prevenzione in coloro che costituiscono il futuro della nostra società. 10) Assicurare in ogni realtà lavorativa una adeguata tutela della salute prevedendo la sorveglianza sanitaria per ogni lavoratore/trice non ridotta alle sole visite mediche periodiche. «Queste proposte- spiega la Cisl -vogliono richiamare tutti gli attori sociali ad una responsabilità collettiva e rilanciare una rinnovata stagione di confronto per fermare le morti e gli infortuni sul lavoro».   fonte:https://www.cisl.it/notizie/in-evidenza/infortuni-sul-lavoro-cisl-patto-di-responsabilita-sindacati-istituzioni-imprese-per-fermare-tragedie-nei-posti-di-lavoro/
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