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FISASCAT

Chi siamo

Terziario e del commercio, dipendenti da Aziende appartenenti alle attività commerciali, di ospitalità, ristorazione e turismo; addetti al culto, ippica e addetti totalizzatori, case da gioco, bingo, agenzie di scommesse, lavoratori di istituzioni e imprese che forniscono servizi socio/assistenziali, dipendenti civili delle Basi Americane e NATO, collaboratrici familiari, dipendenti e/o soci lavoratori di imprese esercenti l'attività di pulizia, disinfezione, disinfestazione, derattizzazione, sanificazione ambientale, piccola manutenzione all'interno di mostre, negozi, uffici ed in genere aree locali pubblici e privati, compresi piazzali e reparti industriali.

Sede regionale:

Via Ragnini 4 - 60127 Ancona
Tel: 071 28221
Email: fisascat.marche@cisl.it
Pec: fisascat.marche@pec.it

Ancona

Via De Gasperi, 50 - 60044 Fabriano
Lun Mar Mer Gio Ven Sab
- - -
14:30-17:30
- -
Via dell'industria, 17 - 60127 Ancona
Lun Mar Mer Gio Ven Sab
08:30-13:00
15:00-18:00
08:30-13:00
15:00-18:00
15:00-18:00
08:30-13:00
08:30-13:00
15:00-18:00
08:30-13:00
15:00-18:00
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Via Gallodoro, 66/ter/c - 60035 Jesi
Lun Mar Mer Gio Ven Sab
-
15:30-18:30
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Via Raffaello Sanzio, 46 - 60019 Senigallia
Lun Mar Mer Gio Ven Sab
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15:30-18:30
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Ascoli Piceno

Contrada Cerreto, 1 - 63082 Castel di Lama
Lun Mar Mer Gio Ven Sab
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15:30-18:30 *
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* su appuntamento

Macerata

Via G. Valenti, 27/35 - 62100 Macerata
Lun Mar Mer Gio Ven Sab
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Pesaro Urbino

Via Porta Rimini, 11 - 61121 Pesaro
Lun Mar Mer Gio Ven Sab
08:30-12:30
15:30-18:30
08:30-12:30
15:30-18:30
08:30-12:30
15:30-18:30
08:30-12:30
15:30-18:30
08:30-12:30
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Via Battista Sforza, 50 - 61029 Urbino
Lun Mar Mer Gio Ven Sab
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09:00-12:30 [Il primo ed il terzo venerdì mattina di ogni mese]
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Via Nazionale 112/h, Bottega - 61022 Vallefoglia
Lun Mar Mer Gio Ven Sab
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09:00-12:00
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Via Nolfi, 170 - 61032 Fano
Lun Mar Mer Gio Ven Sab
09:00-12:30 *
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* su appuntamento

Le ultime notizie

06/11/2025 Rotte le trattative sul rinnovo CCNL farmacie private Federfarma 6 novembre è Sciopero nazionale presidio nelle Marche
Presidio regionale, nella mattinata di oggi 6 novembre, ad Ancona, davanti alla sede regionale di FederFarma, in occasione dello  sciopero nazionale dei farmacisti dipendenti delle farmacie private che, dopo mesi di negoziato dalla scadenza del contratto ad agosto 2024,  hanno visto Federfarma rompere le trattative sulla richiesta di aumento retributivo di 360 euro lordi avanzata al tavolo per il rinnovo del contratto nazionale Farmacie Private dalla Filcams, Fisascat e Uiltucs; la proposta di Federfarma ferma a 180 euro lordi. La Regione Marche è stata tra le prime regioni in Italia ad avviare la sperimentazione della farmacia dei servizi e su 465 farmacie marchigiane vi hanno aderito oltre 350, ma resta insufficiente- e in alcuni casi non applicato- il riconoscimento economico per le prestazioni eseguite. Il numero significativo di prestazioni erogate (nel 2025 oltre 7200 elettrocardiogrammi, 8200 holter cardiaci, 5300 holter pressori anche attraverso il convenzionamento con il SSN)  e la somministrazione dei vaccini (Covid, antinfluenzale, Herpes Zoster, pneumococco e HPV),  nelle prime settimane di ottobre somministrate più di 6000 dosi, si aggiungono all’attività quotidiana dei farmacisti a cui viene chiesto un servizio sempre più qualificato per i cittadini. I farmacisti dei piccoli comuni dell’entroterra sono spesso l’unico presidio sanitario e, anche in comuni maggiori, rappresentano comunque un importante punto di riferimento per la comunità. A partire dal periodo pandemico il contributo di questi professionisti sanitari è stato fondamentale attraverso l’attività di vaccinazione e prevenzione/esecuzione di tamponi. Per questo Filcams, Fisascat e Uiltucs chiedono che vengano riconosciute le nuove competenze e professionalità con un aumento retributivo dignitoso che tenga conto della formazione e dell’impatto dell’inflazione; oggi un farmacista di primo livello full time percepisce 1600 euro netti al mese a fronte di anni di studio, dell’obbligo formativo annuale a cui si aggiungono i corsi obbligatori per i servizi in convenzione con la Regione nonché orari di apertura sempre più ampi che impediscono la conciliazione dei tempi vita-lavoro. La crescente carenza di personale registrata negli ultimi anni ed il significativo calo delle iscrizioni al corso di Laurea è il sinonimo dell’insoddisfazione e del disconoscimento subito dalla professione, associata nell’immaginario collettivo al titolare di farmacia ma che indicativamente è esercitata da circa 1500 dipendenti nelle Marche.  I sindacati di categoria chiedono quindi un rinnovo del CCNL adeguato ai tempi sia in termini di salario che di riconoscimento delle competenze e di un’organizzazione del lavoro sostenibile.  
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28/10/2025 Assalto portavalori Mondialpol: solidarietà dei sindacati di categoria
Le Federazioni di categoria Filcams, Fisascat e Uiltucs delle Marche esprimo la loro vicinanza e solidarietà ai lavoratori  che hanno subito l’assalto ai due furgoni portavalori della società Mondialpol nel tardo pomeriggio di ieri lungo l’autostrada A14. L’attività che li vede impegnati quotidianamente è purtroppo oggetto, sul tutto il territorio nazionale, di frequenti rapine e in alcuni casi i lavoratori hanno riportato ferite o hanno perso la vita. Vogliamo quindi evidenziare le criticità del settore, in generale e non riferite direttamente alla società Mondialpol, per denunciare le condizioni di lavoro e sollecitare interventi puntuali sia in termini di confronto con le associazioni datoriali che con le istituzioni. Ad oggi, sono rimaste inascoltate le proposte per migliorare la sicurezza dei portavalori avanzate al Ministero dell’Interno dalle nostre strutture nazionali di categoria, così come inascoltata è rimasta la richiesta di incontro sulla piattaforma, che prevede richieste anche in tema di salute e sicurezza dei lavoratori, inviata alla associazioni datoriali per la definizione di un integrativo regionale. Le responsabilità delle guardie armate non sono commisurate allo stipendio percepito e spesso, per poter avere uno stipendio che possa far quadrare i conti del bilancio familiare, sono costretti a svolgere turni massacranti con molte ore di straordinario, affrontando un maggior rischio incidenti sul lavoro e malattie professionali. Chiediamo maggiori tutele nelle particolari attività che contraddistinguono i porta valori e maggiore attenzione al rispetto del contratto nazionale e delle relazioni sindacali. Il settore è inoltre caratterizzato da frequenti cambi di appalto dove spesso, a seguito del massimo ribasso agito dalle stazioni appaltanti, non vengono più garantire le condizioni contrattuali  e dalla presenza di numerosi contratti pirata con retribuzioni più basse e minori tutele normative, situazione che ci vede spesso impegnati anche nei tribunali per ribadire il diritto ad una retribuzione dignitosa in assenza di regole sulla rappresentanza. Rinnoviamo quindi le richieste da tempo fatte dalla Filcams, Fisascat e Uiltucs a tutti i livelli sia al Ministero dell’Interno che alle associazioni datoriali e chiediamo alla Regione Marche di farsi parte attiva per la tutela dei lavoratori impiegati nel settore.  
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18/09/2025 Chiude il Supermercato CRAI "Le Coccinelle" di Osimo: 21 lavoratori in cassa integrazione:Sindacati: "Servono soluzioni concrete per salvare l'occupazione. L'azienda non può limitarsi alla cassa integrazione"
Cala il sipario sul supermercato Crai "Le Coccinelle" di Osimo. Dopo anni di difficoltà, il punto vendita di via Molino Basso ha definitivamente chiuso i battenti, lasciando sul lastrico 21 lavoratori - 7 a tempo pieno e 14 part-time - ora costretti alla cassa integrazione straordinaria dal 15 settembre al 31 dicembre 2025. La CIGS per cessazione di attività, disciplinata dall'articolo 44 del decreto-legge 109/2018 e recentemente integrata dal decreto-legge 92/2025, costituisce infatti  uno strumento di sostegno non strutturale, subordinato a finanziamenti annuali del Fondo sociale per occupazione e formazione che si rivelano sistematicamente inadeguati rispetto alle reali necessità del tessuto produttivo in sofferenza. Un epilogo amaro per un'attività commerciale che aveva già vissuto il drammatico passaggio dalla storica insegna SMA, travolta anni fa dal terremoto finanziario che coinvolse l'intero gruppo SMA-Auchan. Una ferita mai rimarginata che oggi si riapre in tutta la sua gravità. «La cassa integrazione fino a dicembre rappresenta una misura emergenziale che non affronta la questione strutturale dell'occupazione - dichiarano congiuntamente FISASCAT CISL  MARCHE e FILCAMS CGIL Ancona - Ventuno famiglie sono oggi nell'incertezza totale, con la prospettiva di rimanere senza lavoro e senza reddito se non arriverà il rifinanziamento della misura per il 2026.» Le organizzazioni sindacali puntano il dito contro la mancanza di una strategia industriale chiara: «Amaco Retail non può pensare di aver risolto il problema firmando l'accordo per la cassa integrazione. Servono soluzioni incisive e immediate per recuperare l'occupazione.» Tra le proposte sul tavolo, il riassorbimento di almeno una parte dei lavoratori presso altri punti vendita del gruppo Crai marchigiani e la ricerca attiva di nuovi operatori del settore interessati all'acquisizione del ramo d'azienda. «L'azienda deve farsi parte diligente e ritentare seriamente la via della cessione ad altri operatori - sottolineano i sindacati - Il territorio osimano non può permettersi di perdere un servizio essenziale e 21 posti di lavoro senza aver esplorato ogni possibile alternativa.» La Regione Marche ha attivato un piano di politiche attive che rischia però di rimanere una mera programmazione teorica se non verrà sostanziato da azioni concrete e coordinate.« È necessario un intervento sistemico che coinvolga tutti gli interlocutori istituzionali e imprenditoriali per attrarre nuovi investitori sul territorio o per favorire il reimpiego dei lavoratori anche presso altri operatori commerciali della provincia - sottolineano FISASCAT CISL e FILCAMS CGIL - Si tratta di lavoratori con profili specializzati nel settore della distribuzione, un capitale umano che non va disperso ma supportato in una epoca in cui in tanti scelgono di non fare più questo mestiere che impegna sette giorni su sette, inclusi i giorni di festa  e una variabilità di orari di lavoro che lascia poco spazio al tempo libero - sottolineano FISASCAT CISL e FILCAMS CGIL - Amaco Retail deve sedersi al tavolo senza escludere alcuna soluzione a partire dalla predisposizione di  un piano di incentivi all'esodo che accompagni economicamente questi lavoratori durante la fase di transizione nel mercato del lavoro, considerato che l'età media di 50 anni che li connota,  rappresenta un fattore penalizzante per il reinserimento professionale, nonostante l'elevata specializzazione e l'esperienza maturata. L'indennità di cassa integrazione, limitata all'80% della retribuzione entro i massimali previsti, si rivela infatti inadeguata a sostenere il carico economico familiare per la durata necessaria alla ricollocazione.» I sindacati annunciano che monitoreranno costantemente l'evolversi della situazione e sono pronti a mobilitarsi per tutelare i diritti dei  21 lavoratori che 6 anni, fa quando Sma smantellava i punti vendita della regione offrendoli al miglior offerente,  hanno creduto nella proposta di Amaco Crai scegliendo di restare tra le fila degli addetti del centro commerciale osimano,  nonostante gli incentivi all’esodo previsti nell’accordo stipulato con Sma – Auchan rappresentassero una valida opzione per ricercare soluzioni occupazionali alternative.          
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09/04/2025 Marco Paialunga confermato Segretario Generale della Fisascat CISL Marche
Marco Paialunga è stato confermato alla guida della Fisascat CISL Marche dal Consiglio Generale del sindacato, riunito al termine del XII Congresso regionale che si è svolto oggi ad Ancona. Eletti inoltre, Domenico Montillo nel ruolo di Segretario Generale Aggiunto,  Marco Squartini e Rachele  Iacopini nella nuova segreteria. Il Congresso, dal titolo “Partecipare il futuro per rigenerare il lavoro e liberare speranza”, ha rappresentato un momento di riflessione e rilancio per la federazione che rappresenta i lavoratori del commercio, turismo e servizi. «Con “Partecipare il futuro, rigenerare il lavoro, liberare speranza” tracciamo una rotta chiara per rispondere alle sfide di un mercato del lavoro segnato da precarietà e disillusione – ha dichiarato Marco Paialunga a margine dello scrutinio – Siamo impegnati a contrastare il lavoro povero attraverso una contrattazione inclusiva che vada oltre salario e orario, focalizzandoci su formazione continua, welfare aziendale ed equilibrio vita-lavoro». Paialunga ha rilanciato con forza l’impegno della Fisascat CISL Marche per rafforzare la partecipazione dei lavoratori, sostenendo la proposta di legge “La Partecipazione al Lavoro”, con l’obiettivo di dare piena attuazione all’articolo 46 della Costituzione. «Tra le priorità che ci vedranno impegnati nei prossimi mesi – ha aggiunto il Segretario Generale – ci sono il superamento del massimo ribasso negli appalti pubblici, in particolare nei settori del pulimento, socio-assistenziale e vigilanza, la riduzione del divario di genere e la destagionalizzazione del turismo per creare occupazione stabile e di qualità. Nel settore del commercio – ha concluso – sarà imperativo estendere la contrattazione integrativa di secondo livello in tutte le aziende dove il CCNL lo prevede, per garantire migliori condizioni salariali e valorizzare la professionalità degli addetti, contrastando così la crescente fuga dal lavoro che sta caratterizzando il settore».  
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31/03/2025 Turismo nelle Marche: il paradosso di un settore che cresce ma non trova lavoratori CISL Marche e FISASCAT CISL Marche : "Serve un nuovo patto per il lavoro stagionale"
Il paradosso  è ormai evidente: mentre il turismo marchigiano registra numeri in crescita con 2,7 milioni di arrivi e 11,8 milioni di presenze nel 2024, il 47% delle imprese del settore dichiara di non riuscire a trovare personale. Non è un problema di carenza di manodopera, ma il sintomo di una crisi più profonda: le condizioni offerte per il lavoro stagionale non sono più attrattive per i giovani. «Il vero nodo è la qualità dell'offerta di lavoro, non la mancanza di persone disposte a lavorare – dichiarano CISL Marche e FISASCAT CISL Marche - I giovani di oggi non rifiutano il lavoro in sé, ma le condizioni inaccettabili che caratterizzano ancora troppo spesso l'impiego stagionale: retribuzioni inadeguate, orari insostenibili senza giorni di riposo garantiti e assenza di prospettive di crescita professionale.» I dati parlano chiaro: la retribuzione media annua nel settore è di appena 19.041 euro per il comparto dell'alloggio e scende a 13.643 euro per la ristorazione, ben al di sotto della soglia di dignità economica quando l'impiego è part-time o, come spesso accade, una parte delle ore lavorate viene retribuita in nero e solo una quota risulta regolarizzata. Situazioni che rendono impossibile costruire un progetto di vita dignitoso, specialmente in un'epoca in cui le priorità sono profondamente cambiate, soprattutto dopo la pandemia. L'equilibrio contrattuale è profondamente compromesso. Il rapporto di lavoro dovrebbe basarsi su un equo scambio tra prestazione e compenso, ma nel turismo stagionale questo principio è stato distorto a sfavore dei lavoratori. Da una parte si richiede disponibilità totale, dall'altra si offrono contratti precari e sottopagati. È finita l'epoca in cui fare 'la stagione' rappresentava un'opportunità ambita dai giovani per finanziarsi gli studi. La frammentazione del settore complica ulteriormente il quadro: il 90% delle imprese turistiche marchigiane ha meno di 10 addetti, con un tessuto imprenditoriale polverizzato che fatica a garantire condizioni competitive. A questo si aggiungono dati preoccupanti sulla sicurezza, con gli infortuni aumentati da 512 nel 2019 a 615 nel 2023. Sul fronte della sicurezza, la precarietà contrattuale e la formazione spesso insufficiente rappresentano fattori di rischio aggiuntivi, specialmente in un settore con alta stagionalità e frequente ricorso a manodopera giovane e temporanea. «La soluzione - secondo CISL Marche e FISASCAT CISL - risiede nella contrattazione collettiva di secondo livello. È giunto il momento che gli imprenditori turistici marchigiani passino dalle lamentele alle azioni concrete, facendo pressione sulle proprie associazioni datoriali affinché si definisca un contratto integrativo regionale. Solo così si possono stabilire preventivamente condizioni chiare e dignitose che riequilibrino il rapporto tra datore di lavoro e lavoratore.» La proposta si articola su tre assi principali. In primis occorre investire sulla formazione professionale preventiva, anche all'inizio della stagione, riconoscendo economicamente questo periodo preparatorio essenziale per garantire qualità del servizio. In secondo luogo, è necessario garantire organizzazione del lavoro sostenibile, con turni equilibrati e riposi certi, anche nel picco della stagione. Infine, bisogna impegnarsi seriamente nella destagionalizzazione, con un piano regionale coordinato per estendere la stagione turistica oltre i mesi estivi. È fondamentale valorizzare le potenzialità delle località che già nel 2024 hanno registrato i maggiori flussi turistici nella regione: Senigallia (225.317 arrivi e 1.013.443 presenze), Pesaro (263.123 arrivi e 948.257 presenze) e San Benedetto del Tronto (169.414 arrivi e 825.385 presenze). Promuovendo queste destinazioni anche in primavera e autunno attraverso eventi culturali, sportivi e percorsi enogastronomici, si potrebbero distribuire meglio i flussi turistici durante l'anno e offrire rapporti di lavoro più stabili e continuativi. «Il contratto integrativo regionale deve diventare la bussola che orienta il settore verso un nuovo modello di sviluppo. Non si tratta solo di stabilire minimi retributivi più elevati, ma di ripensare complessivamente l'organizzazione del lavoro stagionale: turni sostenibili, riposi garantiti, incentivi di risultato, percorsi di crescita professionale. Tutte queste misure devono essere definite preventivamente attraverso la contrattazione collettiva.   Il futuro del turismo marchigiano dipende dalla capacità di trasformare lavori stagionali in opportunità professionali dignitose. Il tempo delle mezze misure è finito: o si investe nella qualità del lavoro o si rischia il declino di un settore potenzialmente trainante per l'economia regionale.  - concludono CISL Marche e FISASCAT CISL Marche - La vera sfida non è semplicemente trovare personale per la prossima stagione, ma costruire un modello sostenibile che riequilibri finalmente quel patto tra lavoratore e impresa che per troppo tempo è stato sbilanciato a sfavore di chi, con la propria professionalità e dedizione, rappresenta il vero valore aggiunto dell'esperienza turistica.»
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21/03/2025 XII Congresso Fisascat CISL Marche “Partecipare il futuro per rigenerare il lavoro e liberare speranza”
Si terrà mercoledi 9 aprile 2025, a partire dalle ore 9.00, presso il Seebay Hotel di Portonovo (Ancona), il XII Congresso della Fisascat CISL Marche, dal titolo: “Partecipare il futuro per rigenerare il lavoro e liberare speranza”. Ad aprire i lavori congressuali sarà il Segretario Generale della Fisascat CISL Marche, Marco Paialunga, con la relazione introduttiva, che offrirà una lettura delle principali sfide che attraversano il mondo del lavoro nei settori del terziario e dei servizi, a partire dal territorio regionale. A seguire è previsto un momento di approfondimento coordinato da Francesco Quagliani, Responsabile Formazione e Sviluppo Organizzativo della CISL Marche, dal titolo:“Great resignation e terziario: anatomia di un esodo tra working poor e destrutturazione temporale”,  con l’economista Vittorio Pelligra, professore ordinario di Economia Comportamentale presso l’Università di Cagliari. Nel pomeriggio interverranno il Segretario Generale della CISL Marche, Marco Ferracuti, e il Segretario Generale della Fisascat CISL Nazionale, Davide Guarini, che concluderà i lavori congressuali. Il congresso sarà anche l’occasione per il rinnovo degli organismi dirigenti della Fisascat CISL Marche, che guideranno l’organizzazione nei prossimi anni.      
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