Colpite anche le Marche dalla crisi dei centri commerciali. Auchan, il colosso francese della grande distribuzione, "per la grave riduzione dell'attività di lavoro c'è l'esigenza di ridurre il numero degli addetti per avere un livello compatibile sul piano dei costi" così motiva anche i 36 esuberi nell'ipermercato di Ancona e 16 in quello di Fano per un totale di 52 dipendenti marchigiani. Scheda profili professionali in esubero Iper Ancona e Fano
Il 9 maggio è sciopero. Sindacati e lavoratori saranno in presidio davanti agli ipermercati, a partire dalle ore 8,30 in quello di Ancona e dalle ore 9,00 in quello di Fano.
« L'azienda aveva dichiarato la necessità di risparmiare 50 milioni e aveva proposto in sostanza la sospensione delle quattordicesime e del contratto integrativo, oltre all'abbassamento delle retribuzioni attraverso la riduzione dei livelli. - spiega Selena Soleggiati, segretario generale Fisascat Marche - Proposte inaccettabili, ma come sindacati avevamo manifestato la disponibilità a trovare altre soluzioni senza mettere a rischio il riconoscimento del lavoro. - afferma con amarezza Selena Soleggiati -Abbiamo sollecitato una riorganizzazione degli ipermercati, utilizzo degli ammortizzatori sociali e sopratutto di evitare di tagliare gli ipermercati, come quello di Ancona, dove i lavoratori sono già in contratto di solidarietà. Ma l'azienda si è chiusa nelle sue posizioni e non vuole prendere in considerazione proposte alternative. Addirittura nell'ultimo incontro di marzo ha confermato la disdetta del contratto integrativo, in scadenza a luglio».
Dopo la disdetta unilaterale del contratto integrativo aziendale, i tagli al personale è un ulteriore colpo basso attuato da uno dei più grandi operatori della grande distribuzione commerciale che fino ad oggi non ha messo in campo politiche di rilancio. I dipendenti di Auchan coinvolti dalla procedura di licenziamento pagano a caro a prezzo la mancanza di un piano di sviluppo aziendale finalizzato a fronteggiare la crisi dei consumi.
Auchan, nel nostro Paese conta 49 punti vendita ed oltre 11.400 dipendenti, presenta il costo della crisi. Sono complessivamente 1.426 i dipendenti coinvolti dalla procedura di licenziamento collettivo avviata in 32 ipermercati, dove la percentuale dei dipendenti “strutturalmente in esubero” supera il 20%, mentre si attesta al 12% a livello nazionale.
«Se la scelta è quella di ridurre il costo del lavoro in un’ottica complessiva di ristrutturazione, la Fisascat Marche ribadisce fermamente lo sconcerto perché è inaccettabile che a farne le spese siano solo ed esclusivamente i lavoratori e le lavoratrici . - continua Selena Soleggiati - C’è da chiedersi se la formula degli Ipermercati e dei grandi centri commerciali funziona ancora nelle Marche e nel resto d' Italia, dove la crisi dei consumi si fa ancora sentire. »
Il rischio, secondo la Fisascat, è che i grandi gruppi della grande distribuzione, compreso Auchan, perdano interesse ad investire in un Paese che registra ad oggi timidi segnali di ripresa.
La procedura di mobilità impatta sulle Marche con numeri considerevoli se rapportati agli andamenti sicuramente migliori rispetto ad altre realtà. «Su Fano in particolare non sono mai stati utilizzati ammortizzatori sociali - afferma Domenico Montillo, Fisascat Pesaro - né soluzioni sull'organico a dimostrazione che i 16 esuberi dichiarati non sono ammissibili.»
«Come Fisascat Marche confidiamo nella possibilità di trovare soluzioni alternative ai licenziamenti non giustificabili al tavolo Nazionale, unico luogo in cui la ristrutturazione e quindi la procedura può essere discussa. - conclude Selena Soleggiati, segretario generale Fisascat Cisl Marche - Confermiamo lo sciopero del 9 maggio in contrapposizione alle azioni unilaterali messe in campo dall'azienda.»