Nell’ambito della mobilitazione nazionale Whirlpool, venerdì 17 luglio proclamate 8 ore di sciopero con manifestazione e presidio presso la Prefettura di Ancona a partire dalle ore 9,00 per terminare alle ore 12.00.
I sindacati di categoria, Fim-Cisl Fiom-Cgil Uilm-Uil, chiedono al Governo un intervento autorevole nei confronti della multinazionale americana, che non sta rispettando quanto stabilito nell’accordo del 25 ottobre 2018.
«Le continue decisioni unilaterali dell’azienda, tra cui la delocalizzazione di sedi impiegatizie, la chiusura di stabilimenti, la delocalizzazione di asset strategici, rischiano di impoverire ulteriormente il tessuto industriale italiano con inevitabili ricadute su tutti i territori interessati, tra cui quello di Fabriano, già pesantemente provato dalle varie riorganizzazioni industriali. Dall’incontro del 31 luglio con Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero del Lavoro - precisano e rilanciano i sindacati - ci aspettiamo un deciso e decisivo cambio di passo delle scelte in capo all’azienda e delle posizioni governative, che mettano al primo posto la centralità dell’Italia nel suo complesso, tenendo anche conto della strategicità del settore dell’elettrodomestico bianco.»
«Lo sciopero di oggi va a sostegno dei lavoratori di tutto il Gruppo Whirlpool dopo un anno e mezzo di incontri sterili. Arrivare infatti alla data del 31 luglio senza avviare una seria e concreta trattativa con il Governo corrisponderà solo all’ennesima inutile perdita di tempo. - ha dichiarato Alessandra Damiani, Segretaria Nazionale Fim Cisl - Serve un’assunzione di responsabilità di tutte le parti affinchè si persegua l’obiettivo della continuità occupazionale, con garanzie di lungo periodo per tutti gli stabilimenti. Non siamo più disponibili a soluzioni che lascino nell’incertezza i lavoratori e le loro famiglie. Tre i principali punti da affrontare con urgenza: Favorire l’attuazione del piano industriale sottoscritto nel 2015 del sito di Carinaro, ad oggi in grande ritardo; impedire che in altri siti del Gruppo subentrino crisi; infine, la posizione unilaterale dell’azienda sulla gestione delle eccedenze tra gli impiegati, non solo non tutela la professionalità ma non aiuta il già difficile clima. Come Fim Cisl continueremo a vigilare, affinché la vertenza non cada nell’oblio. Le lavoratrici e i lavoratori hanno pagato fin qui il prezzo più alto della crisi.»