Un agente marittimo è morto stamattina al Porto di Ancona, colpito al collo da un cavo spezzatosi durante l'ormeggio di una nave alla banchina.
«La sicurezza è diventata una emergenza, non possiamo fermare queste stragi solo con le parole, ci vogliono fatti concreti a partire dai controlli e dalla cultura della sicurezza che non può essere considerata un costo ma un'opportunità di dignità per le persone che operano negli ambienti di lavoro - è il commento di Roberto Ascani, Segretario Generale Fit-Cisl Marche -. Dobbiamo esercitare una maggiore pressione sulla società civile, sulle Istituzioni e sugli Enti preposti affinché si mettano in campo tutti gli accorgimenti possibili per scongiurare queste tragedie».
La Fit Cisl Marche esprime le più sincere condoglianze ai familiari del lavoratore deceduto.
«Non possiamo aggiungere vittime ad altre vittime - prosegue Ascani -. Dobbiamo dire basta a questo stato di cose», ha concluso, auspicando che la magistratura faccia in fretta ad individuare le responsabilità e fare il suo corso.
I Sindacati di categoria hanno indetto un'ora di sciopero dei lavoratori del Porto domani, martedì 11 giugno, dalle 11.00 alle 12.00 con presidio di fronte alla sede dell'Autorità Portuale