Segnalazioni

12/04/2010 Presentazione del volume "Economie in cerca di città"
Ancona - 16 Aprile - ore 17.30 Presentazione del volume "Economie in cerca di città" di Antonio G. CalafatiLibreria Feltrinelli Corso Garibaldi 35 - AnconaAntonio G. Calafati insegna Economia urbana e Analisi delle politiche pubbliche presso la Facoltà d Economia "Giorgio Fuà" dell'Università Politecnica delle Marche. Il suo sito web e: www.antoniocalafati.it
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15/03/2010 L'isola dei cassintegrati
"Un modo originale, ma fermo, per dire basta con questa precarietà del lavoro", ha commentato Giovanni Matta, segretario regionale della Cisl Sardegna, a Conquiste del Lavoro, il quotidiano della Cisl, "Alla Rai prende il via L'isola dei famosi - aveva annunciato uno degli operai sbarcati lo scorso 25 febbraio ai funzionari del Parco - qui all'Asinara noi da oggi cominciamo 'L'isola dei cassintegrati' e non ce ne andremo fino a quando non sapremo qualcosa sul nostro destino".L'ennesima crisi della chimica italiana Quello ideato dalle tute blu non è uno show per far impennare l'Auditel, ma una provocazione per attirare l'attenzione nazionale sulla vertenza dello stabilimento turritano, sfruttando la notorietà dell'ex Cajenna del Mediterraneo. Sono 121 i dipendenti della Vinyls, società in amministrazione straordinaria da sei mesi, e una sessantina quelli dell'Eurocoop spediti a casa dopo la chiusura degli impianti del pvc e del vcm.Eni grande assente "La protesta - ha precisato Matta - nasce dopo mesi e mesi di rinvii rispetto alla ripresa produttiva degli impianti ed è la conseguenza del comportamento dell'Eni che, non sta concedendo una parte dei servizi e delle materie prime (etilene e dicloretano) necessari per far riprendere l'attività degli impianti".Salvati dai "Saraceni" La lotta di un manipolo di lavoratori, arroccati nella Torre Aragonese di Porto Torres, ha tenuto in piedi la vertenza. Ora c'è un passo avanti, "da valutare con prudenza ma anche con spirito costruttivo", ha sottolineato Giampiero Murgia, segretario territoriale della Femca Cisl. Nei giorni scorsi al ministero dello Sviluppo economico è stato infatti raggiunto tra Eni e Ramco un'intesa di massima sul trasferimento degli asset di Assemini, Marghera e Cirò Marina (il clorosoda in Sardegna e Veneto e la salina in Calabria) con l'obiettivo di ricomporre il ciclo della filiera del cloro. La strada è quella proposta dagli arabi della Ramco: tutto o niente.Gli imprenditori del Qatar, infatti, non intendono acquisire solo Vinyls, che è un impianto a valle del sistema, ma puntano a rilevare dall'Eni anche le produzioni a monte, in sostanza tutta la catena del cloro per proseguire a ciclo completo le attività di Cvm e Pvc. Per arrivare a definire l'operazione, la Ramco ha dato anche la disponibilità ad affittare provvisoriamente il ramo d'azienda pur di sbloccare in tempi rapidi la vicenda e riavviare la produzione.Corsa contro il tempo Se l'avventura dei "naufraghi" dell'Asinara dovesse finire nel peggiore dei modi, e cioè con il crac della società ex Ineos e i licenziamenti collettivi, tutto il petrolchimico sarebbe avviato a una morte rapida. Si tratta, dunque, di una corsa contro il tempo e più passano i giorni più diminuiscono le possibilità di riavviare con successo gli impianti. Non è ancora troppo tardi, ma non possono essere ammessi altri intoppi, altrimenti rischia fare saltare tutto per aria e di cancellare anche il percorso che, con grande fatica, è stato costruito finora. "Se dovesse accadere questo - avverte Murgia - non basterebbe più nemmeno l'occupazione dell'isola di Capri per salvarci".Intanto cresce l'attenzione sui giornali e nella grande rete. Su Facebook i lavoratori hanno aperto una pagina a cui aderiscono oltre 65 mila persone che si sono strette in rete per seguire la diretta del confinamento degli operai sull'isola de l'Asinara.E' attivo anche un blog: http://isoladeicassintegrati.com/http://www.youtube.com/watch?v=PAzPx3Y91V0
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05/03/2010 Iniziative per l'8 marzo
CISL Pesaro-Urbino in collaborazione con Coordinamento Donne Cisl-Fnp-Anteas Venerdì 5 marzo 2010 ore 16.00      Convegno “Il velo nasconde” Sala Consiglio Provinciale - Pesaro  CISL Ancona Coordinamenti Donne Ust e FnpLunedì 15 marzo 2010 ore 16.00 Seminario delegate/i e pensionate/i sul tema della violenza delle donne Salone Armatura – AnconaMercoledì 17 marzo ore 21.00 Concerto Donna     Aula Magna di Ingegneria – Ancona (Monte Dago)Coordinamenti Donne Cgil-Cisl-Uil   Spi-Fnp-Uilp in collab. con le Ass. Cantieri di Pace e CaritasMartedì 23 marzo 2010 ore 9.00 Premiazione degli studenti delle Scuole Superiori nell’ambito del Progetto “Neanche un fiore” Liceo Galilei di Ancona (Brecce Bianche)CISL Macerata Coordinamenti Donne Ust e FnpSabato 20 marzo 2010 ore 15.30 Solidambiente: Tavola Rotonda: “Verso stili di vita e di consumo sostenibili” Teatro Comunale – Caldarola CISL Ascoli Piceno-Fermo Comune di Ascoli Piceno in collaborazione con i Coordinamenti Donne Ust  Fnp e Anteas6-7 marzo 2010 dalle ore 16.30 per terminare nella serata del 7 marzo Donne in campo: Manifestazione di creatività e impegno delle Associazioni Palazzo dei Capitani – Ascoli Piceno
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25/02/2010 Contributo "una tantum" per gli studenti universitari, figli di lavoratori disoccupati
E’ stato emanato il bando per la concessione del contributo ‘una tantum’ riservato a studenti iscritti all’università che sono figli di lavoratori disoccupati. Si tratta della misura anticrisi, proposta dall’Assessorato all’Istruzione e diritto allo studio, a favore dei figli dei lavoratori in stato di disoccupazione, in mobilità (certificata dai Centri per l'Impiego) o cassa integrazione straordinaria da almeno tre mesi.Le risorse disponibili ammontano complessivamente ad un milione di euro. Il contributo pro capite ai soggetti beneficiari sarà pari a 400 euro.Possono presentare domanda gli studenti universitari residenti nelle Marche, fiscalmente a carico dei genitori e iscritti all’anno accademico 2009/2010 a Corsi di laurea di primo livello, corsi di laurea di secondo livello, corsi di laurea a ciclo unico/magistrale (inclusi i corsi di laurea del vecchio ordinamento attivati prima del DM 509/99) presso Università e AFAM delle Marche o di altre Regioni. Sono esclusi i corsi di terzo livello.Le domande saranno finanziate sulla base della graduatoria determinata dai valori ISEE (riferiti alle dichiarazioni dei redditi 2009, periodo di imposta 2008 e con limite massimo ISEE di 30.000 euro).La domanda di contributo deve essere presentata con invio telematico e cartaceo, seguendo le istruzioni disponibili all’indirizzo internet pubblicato nella sezione bandi del sito  http://www.istruzioneformazionelavoro.marche.it.La compilazione sarà attiva a partire dal primo marzo 2010 e fino al 25 marzo 2010.Le domande in forma cartacea vanno trasmesse per raccomandata AR entro il 25/3/2010 compreso, a: Regione Marche, P.F. Istruzione, Diritto allo studio e rendicontazioni, via Tiziano, 44, 60125, Ancona.Ancona, 24 febbraio 2010
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25/02/2010 Nuovo incontro a Roma per l'A. Merloni
Il Ministero dello Sviluppo economico ha convocato per venerdi' 26 febbraio a Roma le Regioni interessate, i sindacati e i commissari della Antonio Merloni. Verranno presentati lo schema di Accordo di programma e il programma complessivo riferito all'azienda in amministrazione straordinaria. Lo ha reso noto il governatore delle Marche Gian Mario Spacca, che parteciperà  all'incontro con i colleghi delle Regioni Umbria ed Emilia Romagna. La riunione è stata fissata per le ore 14.Ancona, 24 febbraio 2010
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16/02/2010 Tagli alle ferrovie: sottoscrivi la petizione
Da anni le Marche subiscono scelte del Gruppo Ferrovie dello Stato caratterizzate da una continua spoliazione di risorse umane, tecnologiche e logistiche,  che  sta portando  ad una emarginazione e discriminazione del territorio, dei cittadini e degli utenti marchigiani.Mentre la domanda di trasporto è continuo aumento le scelte dell’azienda  si riducono a tagli e soppressioni di servizi, biglietterie, treni e fermate, chiusura di centri di gestione, come la Direzione Compartimentale Movimento, Cargo, Divisione Passeggeri, abbandono delle stazioni che versano in condizioni pietose.Le Marche, come altre regioni del medio Adriatico, sono fuori dalla allocazione degli investimenti del Gruppo; la prospettiva è quella di divenire un territorio di passaggio senza alcun servizio; la peggiore delle ipotesi, è che la stessa direttrice adriatica possa essere definitivamente emarginata con l’avvio dell’AV Bari – Napoli.Il trasporto locale-regionale è garantito da un contratto di servizio che la  regione Marche stipula con la Direzione Trasporto Regionale di Trenitalia Spa; il servizio, oneroso per i contribuenti marchigiani, dovrebbe contribuire a determinare un sistema di TPL efficiente e sostenibile, obiettivo, appunto, della nuovo Piano regionale.Il trasporto a media e lunga percorrenza è oggetto di contratto tra  Governo e Gruppo FS, a cui anche i cittadini marchigiani contribuiscono e, invece di annullarsi, dovrebbe  integrarsi con il TPL, perseguendo gli stessi obiettivi di efficienza. Con i tagli e le dismissioni le FF.SS  ledono il diritto alla mobilità dei cittadini, squalificano il servizio per i pendolari lavoratori-studenti, riducono l’occupazione e la qualità del lavoro, vanificano gli sforzi della comunità per migliorare l’attrattività della regione.Questo atteggiamento non è più tollerabile!Il Sindacato, le Associazioni e i cittadini delle Marche chiedono al Gruppo FF.SS. il ripristino delle fermate antecedenti al 13 dicembre u.s. e l’apertura immediata di un tavolo di trattativa tra Regione, FF.SS. e Governo per ridefinire la presenza e le strategie complessive del Gruppo in coerenza con le esigenze di sviluppo della nostra regione.Clicca sul link seguente per scaricare il modulo della petizione http://www.scribd.com/full/26928845?access_key=key-2k6vvr23s3gapxwl70q1
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08/02/2010 Mutui: Adiconsum e le banche marchigiane a favore delle famiglie
Ancona 8 febbraio 2010 - Adiconsum Marche sta monitorando costantemente le adesioni dei singoli Istituti Bancari, aggiornate quotidianamente dall’Associazione Bancaria Italiana. Salutiamo finalmente con soddisfazione la partecipazione all’iniziativa delle principali banche del nostro territorio, che in alcuni casi sono andate oltre le previsioni dell’Accordo, apportando  modifiche migliorative alle condizioni proposte alla clientela. Mancano tuttavia all’appello le banche di credito cooperativo (ad oggi solo Ostra Vetere, Pergola e Pesaro),  Istituti tradizionalmente radicati nel nostro territorio e presenti con i propri sportelli in oltre 200 Comuni Marchigiani. Esempi positivi:  Banca Popolare di Ancona (Gruppo Ubi Banca), che ha esteso l’applicabilità della sospensiva anche ai mutui a tasso variabile, rata fissa e durata variabile, o Banca delle Marche, che non impone limiti all’importo del mutuo inizialmente erogato, né al reddito imponibile dell’intestatario; condizioni per ottenere la sospensione inoltre sono “difficoltà economiche tali da non consentire il pagamento dell’intera rata”, estendendo pertanto l’ambito delle condizioni soggettive, anche se su “valutazione ed insindacabile giudizio” della Banca. Tra le ultime entrate annoveriamo la Banca della Provincia di Macerata e la Cassa di Risparmio di Fano, (Gruppo Credito Valtellinese). Modifiche in senso migliorativo vengono anche dal Gruppo Intesa San Paolo, di cui fanno parte la Banca dell’Adriatico,  la Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno e Banca Fideuram. Da recepire infine in senso positivo l’assenso della maggioranza dei grandi Gruppi nazionali, con particolare riferimento all’ iniziativa della BNL che estende la possibilità di sospensiva anche ai prestiti personali. Un invito quindi ai possibili cittadini interessati a rivolgersi presso la propria banca e a segnalarci eventuali problematiche. La modulistica è a disposizione presso gli Istituti Bancari e le sedi Adiconsum.
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29/01/2010 In scadenza l'indennità di disoccupazione Unemployment benefit application term is expiring
 Indennità di disoccupazione ai lavoratori stagionali e a tempo determinato nell'anno 2009 nel settore industria, commercio, agricoltura e pubblico impiego.Uneployement benefit to the 2009 seasonal workers and to time determined in the field of industrie, commerce, agricolture and state employees.Per conoscere le nostre sedi clicca il link seguentehttp://www.scribd.com/full/26046564?access_key=key-fhfpjrj8co5fj0pal5l
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27/01/2010 Giornata della memoria: per non dimenticare
Intervento di Renzo Gattegna Presidente Unione Comunità Ebraiche Italiane Sessantacinque anni fa, il 27 gennaio 1945, venivano aperti i cancelli di Auschwitz. Le immagini che apparvero agli occhi dei soldati sovietici che liberarono il campo, sono impresse nella nostra memoria collettiva. Ad Auschwitz, come negli innumerevoli altri campi di concentramento e di sterminio creati dalla Germania nazista, erano stati commessi crimini di incredibile efferatezza. Tali crimini non furono commessi solo contro il popolo ebraico e gli altri popoli e categorie oppressi, ma contro tutta l’umanità, segnando una sorta di punto di non ritorno nella Storia. L’uomo contemporaneo, con il suo grande bagaglio di conoscenze, nel cuore del continente più civile e avanzato, era caduto in un baratro. Aveva utilizzato il suo sapere per scopi criminali, tramutando quelle conquiste scientifiche e tecnologiche, di cui l’Europa era allora protagonista indiscussa, in strumenti per annichilire e distruggere intere popolazioni, primi fra tutti gli ebrei d’Europa. Da quel trauma l’Europa e il mondo intero si risvegliarono estremamente scossi. Si domandarono come era stato possibile che la Shoah fosse avvenuta. E, soprattutto, quali comportamenti e azioni mettere in atto per scongiurare che accadesse di nuovo. Dalla consapevolezza dei crimini di cui il nazismo si era macchiato nacque nel 1948 la Dichiarazione universale dei diritti umani,promulgata dalle Nazioni Unite allo scopo di riconoscere a livello internazionale i diritti inalienabili di tutti gli uomini in ogni nazione. La consapevolezza di ciò che era stato Auschwitz fu tra gli elementi fondamentali per la costruzione, identitaria prima ancora che giuridica, della futura Europa unita. Scriveva il filosofo Theodor Adorno che dopo Auschwitz sarebbe stato “impossibile scrivere poesie”, intendendo rendere l’idea di quali implicazioni radicali comportava assumersene la responsabilità, negli anni della ricostruzione e della nascita dell’Europa unita. Era indispensabile stabilire con esattezza ciò che l’Europa nonsarebbe stata. Alle radici dell’impostazione ideale dell’attuale Unione Europea c’è il rispetto per la dignità umana e il rigetto per ciò che era accaduto, sia prima che durante la guerra, a causa di idee razziste e liberticide. Auschwitz è la negazione dei principi ispiratori dell’Europa coesa, economicamente, socialmente e culturalmente avanzata che conosciamo oggi. Il 27 gennaio 2010 il Giorno della Memoria si celebra in Italia per la decima volta. Dieci anni sono passati da quando fu chiesto all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane di partecipare all’attuazione delle iniziative, promosse dalle istituzioni dello Stato italiano e in particolare dal Ministero dell’Istruzione, che avrebbero caratterizzato lo svolgimento di questa giornata. Oggi il Giorno della Memoria è diventato un’occasione fondamentale, per le scuole, di formare tanti giovani tramite una importante attività didattica e di ricerca. Da allora l’ebraismo italiano si è a più riprese interrogato sul modo di proporre una riflessione che non fosse svuotata dei suoi significati più profondi, riducendosi a semplice celebrazione. Al di là delle giuste, necessarie parole su Shoah e Memoria, crediamo infatti che occorra cercare di perpetuare il senso vero di questo giorno. Molti sono stati in questi anni gli studi, gli articoli, le riflessioni, le pubblicazioni di studiosi e intellettuali che hanno tentato di definire e ridefinire costantemente il senso della Memoria. Esiste infatti una problematica della relazione tra Storia e Memoria. La Shoah è ormai consegnata ai libri di Storia, al pari di altri avvenimenti del passato. Pochi testimoni sono rimasti a raccontarci la loro esperienza. Si potrebbe ipotizzare una Memoria cristallizzata nei libri, come un evento importante ma lontano nel tempo, da studiare al pari di qualsiasi altro capitolo di un libro scolastico, con il rischio di rendere distante il significato e la ragione vera per cui il Giorno della Memoria è stato istituito per legge. L’umanità esige che ciò che è avvenuto non accada più, in nessun luogo e in nessun tempo. E’ di enorme importanza che le nuove e future generazioni facciano proprio questo insegnamento nel modo più vivo e partecipato possibile, stimolando il dibattito, le domande, i “perché” indispensabili per la comprensione di quei tragici eventi. Scriveva la filosofa Hannah Arendt, che il male non ha né profondità, né una dimensione demoniaca. Può ricoprire il mondo intero e devastarlo, precisamente perché si diffonde come un fungo sulla sua superficie. E’ una sfida al pensiero, perché il pensiero vuole andare in fondo, tenta di andare alle radici delle cose, e nel momento che s’interessa al male viene frustrato, perché non c’è nulla. Questa è la banalità. Solo il Bene ha profondità, e può essere radicale. La filosofa che forse più in profondità ha studiato le aberrazioni del nazismo, coniando quella ormai famosa espressione, “la banalità del male”, riferita a uno dei principali esecutori della Shoah, dà una definizione di tetra neutralità e ignavia a chi non pensa, a chi non riflette, a chi non ha idee proprie, a chi non dà valore e giudizio alle proprie azioni e alle loro conseguenze. La Arendt collega il “bene” direttamente al pensiero, fonte vitale di comprensione del mondo. Favorendo noi una riflessione vivace nei ragazzi, renderemo forse il servizio migliore a questo Giorno che, per essere vissuto nel modo più autentico, necessita di un pensiero non statico, non nozionistico. Occorre fornire alle nuove generazione gli strumenti, anche empirici, per riflettere su cosa l’umanità è stata in grado di fare, perché non accada mai più. Questo, forse, è il senso più vero del Giorno della Memoria, ed è un bene prezioso per tutti.
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