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  • Tempi di attesa: la Regione è adempiente ma i cittadini restano in lista

I tempi di attesa massimi previsti dalla normativa per le prenotazioni con classe di priorità Breve e Differibile vengono rispettati nelle Marche per più del 90% dei richiedenti. Questo è sufficiente per rispettare gli obblighi imposti dal Piano nazionale di contenimento dei tempi di attesa. Purtroppo però ci si riferisce a sole 14.011 prenotazioni su 49.969 totali. Le restanti 35.958 prenotazioni sono con classe di priorità Programmata o prive di Classe di priorità, per l'erogazione delle quali non sussistono vincoli temporali obbligatori.

I tempi d'attesa per le prestazioni di specialistica ambulatoriale nella Regione Marche, nel loro complesso, sono perciò rispettati solo per il 28% delle prenotazioni effettuate. Il dato, relativo alle sole prime visite o prestazioni (con esclusione di controlli e screening) emerge dalla lettura del report regionale di rilevazione, riferito al mese di novembre 2016 e pubblicato sul sito dell'Agenzia Regionale Sanitaria.

Se da un punto di vista formale la Regione Marche è dunque adempiente rispetto della normativa nazionale, in sostanza la situazione è piuttosto diversa. È vero infatti che esiste il fenomeno delle prescrizioni inappropriate, strettamente legato a quello della medicina difensiva. È però difficile pensare che solo poco più di 1 prestazione su 4 sia prescritta correttamente dai Medici di famiglia.

La realtà è che in alcune aree, specie relative alla diagnostica strumentale, esistono carenze strutturali dell'offerta. Lo dimostrano i tempi medi d'attesa rilevati dall'Agenzia Regionale Sanitaria: 268 giorni per una mammografia, 123 per una RMN al cervello, 109 per un'Ecografia al capo, 142 per un'ecodoppler cardiaca, 238 per un'ecografia alla mammella, 144 per una colonscopia. Per queste ragioni è necessario, come da noi sostenuto da tempo, e come in parte dichiarato anche dall'ultimo Piano regionale di contenimento del 2015, un utilizzo più intenso delle apparecchiature diagnostiche (almeno 12 ore al giorno) unito ad un incremento dell'offerta di alcune prestazioni, da attuare coinvolgendo il personale del servizio sanitario pubblico con progetti specifici.

«Vogliamo dar voce ad alcune preoccupanti segnalazioni provenienti da molti nostri iscritti che, negli ultimi mesi, si sono visti anche ripetutamente spostare in avanti nel tempo visite o prestazioni di controllo - dichiarano le Segreterie regionali di Cisl e Fnp Cisl Marche -. Il sospetto è che in alcuni casi tali prestazioni, spesso fondamentali per la tutela della salute dei cittadini marchigiani, vengano rinviate proprio per consentire il rispetto formale della normativa nazionale relativamente ai tempi massimi di attesa di quelle soggette a vincoli temporali massimi. Se tale fenomeno risultasse fondato ci attiveremo, in tutti i modi e in tutte le sedi, per porre fine ad una pratica di eccezionale gravità».

16/01/2017