Basta con le ipocrisie e con i polveroni; sulla vicenda Fincantieri tutti devono conoscere la realtà oggettiva delle cose. Se si mettono a confronto l’accordo del 21 dicembre siglato per l’intero gruppo Fincantieri al Ministero del Lavoro da Fim Cisl e Uilm Uil e quello firmato il 17 gennaio per il cantiere di Ancona da tutte le sigle sindacali, compresa la Fiom Cgil, si può fare quasi un copia/incolla. I punti fondamentali dei due accordi sono assolutamente identici. Solo che la Fiom ha accusato Cisl e Uil di aver firmato al Ministero un accordo vergognoso per i lavoratori; lo stesso accordo che quando è stato poi siglato in Ancona è diventato improvvisamente molto positivo, addirittura una vittoria per la Fiom, della Fiom.
Il lavoro torna nel cantiere di Ancona grazie a Fim Cisl e Uilm Uil che si sono assunte la responsabilità di trattare, di affrontare i problemi cercando soluzioni, non accettando di incatenare l’azione del sindacato solo alle azioni di protesta. Un accordo per Ancona si poteva trovare anche settimane fa, se non ci fosse stata l’indicazione della Fiom nazionale di non trattare.
L’intesa voluta dalla Cisl al Ministero ha stabilito tutti gli strumenti per gestire la fase di riorganizzazione di Fincantieri: gestione non traumatica degli esuberi, cassa integrazione straordinaria con lavoro a rotazione, formazione e riqualificazione, mobilita incentivata e volontaria, misure di sostegno al reddito che integrano la quota di cig.
La firma dell'accordo del 17 gennaio è stata posta su un testo sostanzialmente identico; anzi si fa riferimento all’intesa presso il Ministero per poter garantire ai lavoratori che accetteranno di essere posti in mobilità, di poter usufruire dei requisiti pensionistici antecedenti la riforma Monti.
La nave della Compagnie du Ponant era ormai destinata a Marghera; quando ha capito che il suo atteggiamento oltranzista stava condannando il cantiere di Ancona e i suoi 580 lavoratori, più le centinaia dell’indotto, allora la Fiom ha deciso di sedersi al tavolo e firmare un accordo che noi avevamo già costruito con il percorso al Ministero.
Noi stiamo distribuendo i testi degli accordi, invitiamo tutti i lavoratori e i cittadini a leggerli e rendersi conto di come sono andate le cose; non basta la sovraesposizione mediatica per portare risultati di tutela ai lavoratori. Servono concretezza e impegno anche silenzioso ma costante; quello che come
Cisl e Fim continueremo a mettere nel tutelare i lavoratori, al Cantiere come nelle altre realtà lavorative in cui dovessero esserci difficoltà.”
28 gennaio 2012
Stefano Mastrovincenzo Cisl Marche