L’assemblea di quadri e delegati regionali è stata promossa da Cgil, Cisl e Uil Marche con l’obiettivo di rilanciare le priorità del nostro Paese e delle Marche. Durante la mattinata sono intervenuti i rappresentanti sindacali del settore alimentare, dell’edilizia, dell’artigianato e delle piccole imprese, del commercio e della scuola ma anche quelli del pubblico impiego, del settore metalmeccanico, chimico e legno. Per i sindacati, infatti, il lavoro deve tornare al centro delle scelte politiche ed economiche. Per questo motivo, Cgil Cisl e Uil Marche hanno stilato un elenco delle priorità per la regione e da sottoporre all’attenzione dello stesso esecutivo regionale.
Sul fronte regionale, l’elenco delle priorità di Cgil, Cisl e Uil riguardano anzitutto l’utilizzazione di tutti gli strumenti attivabili, a partire dalla programmazione dei Fondi europei 2014-2020 per la riconversione e riqualificazione produttiva, in particolare nelle aree dove la crisi ha colpito in misura maggiore, il sostegno alle produzioni specializzate Made in Italy con investimenti in formazione, ricerca e innovazione. Quindi, la realizzazione di una “filiera delle politiche attive del lavoro” con orientamento domanda-offerta, formazione e reinserimento di chi ha perso il lavoro o di chi è in cerca della prima occupazione. I sindacati inoltre sollecitano l’agevolazione dell’accesso al credito, specialmente per famiglie e piccole imprese, la definizione di sistemi di controllo degli appalti, il rafforzamento della coesione sociale. Per quanto riguarda i servizi pubblici, Cgil, Cisl e Uil Marche chiedono l’aggregazione, almeno a livello provinciale, delle aziende partecipate dei servizi pubblici locali (acqua, gas, rifiuti, tpl), il miglioramento delle infrastrutture e dei sistemi logistici intermodali nonché la gestione associata dei servizi e delle funzioni da parte dei Comuni. Sul fronte ambientale, le priorità riguardano la valorizzazione del territorio e del patrimonio paesaggistico, artistico, culturale con manutenzione idrogeologica, riduzione del rischio sismico e del consumo di suolo, recupero del patrimonio edilizio, bonifica dei siti inquinanti e dismessi.