A seguito dell'avvio, il 27 dicembre 2019. delle procedure di licenziamento, oggi si é svolto un ulteriore incontro con l’amministrazione di Aerdorica per valutare tutte le soluzioni possibili per provare a dare una soluzione alle difficoltà economiche - finanziarie in cui versa l’azienda e scongiurare il licenziamento dei 23 esuberi a suo tempo individuati.
Dalla trattativa, complessa e difficoltosa, è emersa la volontà dell'azienda di verificare immediatamente la possibilità di esodare consensualmente un ulteriore contingente di personale dipendente: ad oggi potrebbero essere in uscita da 5 a 10 unità. Immediatamente dopo, si valuterà l’opportunità di accogliere richieste di part time volontario. L’iniziativa potrebbe rappresentare un valido strumento per ridurre al minimo l’impatto delle uscite per licenziamento.
Permane una distanza significativa sull’intenzione da parte aziendale di esternalizzare le attività di security, oltretutto senza una chiara e perentoria applicazione della clausola sociale.
«Risulta evidente - dichiara Roberto Ascani, Segretario generale Fit Cisl Marche - che tutte queste azioni di razionalizzazione ed efficientamento rappresenterebbero soluzioni definitive se, a fronte di questi sacrifici, non interverranno iniziative urgenti da parte della Regione Marche a sostegno di una campagna di promozione turistica, ovvero non si attivi al più presto un bando pubblico che permetta alle compagnie aeree di realizzare quelle intenzioni rese note a seguito della manifestazione di interesse».
Senza l’avvio e il completamento del bando, secondo Ascani, «rimangono incerte, se non impossibili, tutte quelle iniziative di sviluppo dell’aeroporto più volte auspicate. La pubblicazione, il relativo finanziamento e la conclusione in tempi certi del bando rappresentano un obiettivo strategico bipartisan da perseguire con il coinvolgimento di tutte le forze politiche, di maggioranza ed opposizione».
«Il tempo dei tentennamenti, per chi ha a cuore lo sviluppo dell’aeroporto “Raffaello Sanzio” e del territorio su cui opera, sta per volgere al termine - conclude Ascani -. É ora di agire, ognuno per la sua parte, se non si vuole procrastinare nel tempo un sviluppo possibile e se non si vogliono disperdere quelle professionalità presenti nei lavoratori e nelle lavoratrici operanti nell’Aeroporto delle Marche».