Si è svolto questa mattina, presso la Sala Serpilli della CISL Marche ad Ancona, il seminario “Governance collaborativa e amministrazione condivisa: quali prospettive”, un momento di approfondimento e confronto promosso dalla CISL Marche per analizzare le potenzialità e i limiti degli strumenti di partecipazione attiva introdotti dal Codice del Terzo Settore, valutandone l’applicabilità nel contesto marchigiano, in particolare nell’ambito delle politiche sociali e di welfare.
I lavori sono stati aperti da Luca Talevi, segretario della CISL Marche, che ha introdotto i temi della giornata sottolineando «la necessità di un cambio di paradigma nelle politiche pubbliche, basato sulla corresponsabilità e sulla partecipazione attiva delle comunità locali».
Sono seguiti i saluti di Maria Rosaria Lucarelli, segretaria della FNP CISL Marche, e di Luigino Quarchioni, portavoce del Forum Regionale del Terzo Settore. Presente ai lavori anche il Segretario nazionale CISL, Sauro Rossi.
Il cuore del seminario è stato rappresentato dalle relazioni di Antonello Scialdone, dirigente di ricerca dell’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche, e di Franco Pesaresi, direttore dell’ASP di Jesi.
Scialdone ha analizzato le esperienze italiane ed europee di governance collaborativa, mettendo in luce i benefici di una gestione partecipata dei processi decisionali. Pesaresi ha invece approfondito il tema della coprogrammazione e coprogettazione nel welfare locale, mostrando come la collaborazione tra enti pubblici e soggetti sociali possa generare soluzioni innovative e sostenibili.
Il dibattito che ha seguito le relazioni ha visto un’ampia partecipazione di rappresentanti del sindacato, a testimonianza di un interesse crescente verso modelli amministrativi più inclusivi e cooperativi.
Le conclusioni sono state affidate a Marco Ferracuti, Segretario generale della CISL Marche, che ha evidenziato come «la governance collaborativa non è solo una questione tecnica, ma un tema politico e culturale centrale per il futuro delle nostre comunità. Gli approfondimenti presentati ci hanno confermato che l’amministrazione condivisa è un modello possibile, fondato su corresponsabilità, coprogettazione e fiducia tra istituzioni, associazioni e cittadini. Dobbiamo fare in modo che coprogrammazione e coprogettazione diventino pratiche ordinarie, strumenti di un welfare partecipato e capace di rispondere ai bisogni reali del territorio. – ha rilanciato il Segretario generale della CISL - Solo attraverso reti di alleanze sociali tra enti pubblici, terzo settore e cittadini potremo costruire una prossimità sostenibile e un sistema di cura basato sulla partecipazione e non sulla delega. È una sfida che la CISL Marche intende cogliere: nelle prossime settimane promuoveremo nei territori momenti di formazione e di consolidamento delle reti, per fare delle Marche un laboratorio di innovazione sociale e amministrazione partecipata.»