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  • Area Vasta n. 2 di Ancona: troppo vaga la discussione sulla riorganizzazione.

Comunicato stampa

ANCORA TROPPO VAGA LA DISCUSSIONE SUL PIANO INDUSTRIALE

DELL’AREA VASTA 2 DI ANCONA, IMPOSSIBILE CHIUDERE ENTRO IL 20 LUGLIO!

 

Il confronto sul piano industriale di area vasta, ovvero La riorganizzazione della sanità, sul territorio della provincia di Ancona, nonostante si siano già effettuati tre incontri, non riesce ad entrare nel merito delle questioni!

Dalla documentazione presentata dalla direzione dell’Area Vasta 2 abbiamo colto l’intenzione dell’ASUR  di “riorganizzare le degenze delle specialistiche in una sede ospedaliera, lasciando nelle altre le funzioni ambulatoriali, di consulenza ed eventuali interventi che non necessitino di continuità assistenziale specifica”, tuttavia ad oggi non siamo ancora in grado di capire in quali strutture ospedaliere saranno collocate queste specialistiche. Un livello di discussione decisamente troppo arretrato che non può garantire la chiusura del confronto entro il 20 luglio come richiesto dalla Regione Marche.

Come CISL confederale e della Funzione Pubblica di Ancona riteniamo fondamentale che venga immediatamente  proposta e discussa con le RSU, le organizzazioni sindacali  confederali e di categoria  e le conferenze dei sindaci una ROAD MAP  delle degenze specialistiche h24 distribuendone la collocazione nei quattro ospedali  di rete, salvaguardando le  eccellenze e le vocazioni territoriali che nel tempo si sono sviluppate, e valutando se la collocazione in una sola sede in area vasta sia sufficiente o meno a garantire un intervento sicuro e di qualità. Senza questo livello di approfondimento della discussione non si potrà dire che sia stato assolto quel confronto con le parti sociali che la Regione stessa aveva indicato quale percorso necessario ad attivare la riorganizzazione della sanità sui territori.

Riteniamo inoltre che i Sindaci debbano ritrovarsi su di una proposta comune  di area vasta, che vada oltre la pur comprensibile difesa dello “status quo” e che possa contrapporsi ad una visione che sembra ridurre eccessivamente il numero delle specialistiche in area vasta senza tenere conto la provincia di Ancona è la più ampia e complessa del panorama regionale e che tali differenze non possono essere annullate per decreto.

Chiediamo infine che il dibattito sulla riorganizzazione della sanità non si limiti alle strutture dell’ASUR ma includa anche l’Azienda ospedaliero universitaria Ospedali Riuniti di Ancona e l’INRCA, rendendo evidenti i processi di integrazione di queste strutture con il sistema ASUR.

Senza individuare scelte precise si alimenta in prima battuta un dibattito sterile e si rischia successivamente un ribasso generalizzato dell’attività  e della complessità sanitaria erogata dagli ospedali di rete, con inevitabile sovraccarico dell’ Ospedale Regionale di Torrette e con la percezione chiara di tutti territori e dei cittadini di un sanità depotenziata e abbandonata a se stessa.

CISL FP Ancona                                                          UST CISL Ancona

Alessandro Mancinelli                                               Paolo Santini

 

Ancona, 11.07.2012