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  • Caos nelle graduatorie, la rivolta dei precari

Ostaggi del precariato, han­no scelto il giorno della Libera­zione per denunciare il grave stato di disagio a cui sono co­stretti da anni «a causa anche dell'incapacità degli uffici scola­stici periferici (in questo caso quello di Ascoli-Fermo, ndr) di interpretare le leggi ed applica­re le norme spesso lasciate al ca­so». Il grido di dolore giunge da un gran numero di insegnan­ti precari della scuola media e delle scuole superiori, costretti a rivolgersi al giudice del lavo­ro per la cattiva interpretazione di alcune sentenze che stabiliva­no l'annullamento della tabella di valutazione di alcuni titoli. L'Ufficio scuolastico territoria­le di Ascoli-Fermo ha dato ese­cuzione a tali sentenze non pro­cedendo alla decurtazione di sei punti agli abilitati non ap­partenenti agli ordinamenti delle scuole di specializzazione all'insegnamento secondario (Ssis), bensì aggiungendoli ai ri­correnti: una decina tra Ascoli e Fermo. «Questa errata esecu­zione della sentenza — si legge in una nota del sindacato Cisl scuola, rappresentato ieri in conferenza stampa dal segreta­rio Feliciana Capretta — co­stringe tanti precari abilitati Ssis a presentare ricorso, per­ché si sono visti scavalcati in graduatoria».«PER NON essere scavalcati e perché si dia corretta esecuzio­ne alla sentenza — ha aggiunto il segretario provinciale — chie­dono l'attribuzione di un pun­teggio aggiuntivo Ssis». La si­tuazione, al di là delle giuste ri­vendicazioni degli insegnanti precari, appare del tutto para­dossale, anche perché essendo l'ufficio scolastico interprovin­ciale, alcuni faranno il ricorso al giudice del lavoro di Fermo, altri davanti a quello di Ascoli, con la possibilità (non remota) di risposte diverse, che andreb­bero ancor di più ad ingarbu­gliare la situazione. Questa ulte­riore situazione di disagio dei precari della scuola era già stata portata a conoscenza dell'Uffi­cio scolastico regionale, dal sindacato Cisl scuola. «Avevamo segnalato la discriminazione in­giustificata, proprio alla luce delle sentenze— dice la Capret­ta — che di fatto hanno trattato in maniera diseguale soggetti che si trovano nelle medesime condizioni, fermo che alcuni avevano presentato ricorso, al­tri no. All'Ufficio abbiamo chie­sto di verificare i nominativi dei ricorrenti vittoriosi nelle province di Ascoli e Fermo (quelli che si sono visti assegna­re i sei punti in più in graduato­ria, ndr) e di procedere con la massima urgenza alla decurta­zione dei sei punti aggiuntivi indebitamente assegnati, con conseguente correzione della graduatorie ad esaurimento per le classi di concorso interessa­te». Questa è quanto. Ora resta da verificare se gli uffici prepo­sti interverranno a correggere quella che il sindacato denun­cia come una cattiva interpreta­zione delle sentenze, oppure co­stringeranno i precari ad inol­trare ulteriori ricorsi.