I 60 lavoratori della Pica di Pesaro, storica azienda di materiali per l'edilizia, hanno preso parte stamattina al presidio davanti lo stabilimento per tenere alta l'attenzione delle istituzioni sul dramma occupazionale che stanno vivendo all'indomani della decisione dell'azienda di cessare l'attività. La chiusura era stata comunicata ieri dalla multinazionale francese Terreal, nuova proprietaria della Pica dopo la procedura di concordato. Per gli operai si apre adesso la mobilità, uno scenario preoccupante dal momento che l'organico è composto per la maggior parte da lavoratori over 55.
«Gli operai sono consapevoli della loro situazione - dichiara Paolo Ferri della Filca Cisl Marche, presente stamattina al presidio - e alcuni di loro sono rassegnati. Sono preoccupati non solo per la perdita immediata del posto di lavoro, ma anche perché, terminati gli ammortizzatori sociali, rischiano concretamente di essere espulsi dal mercato del lavoro e di non riuscire più a rientrarvi, senza la possibilità di accedere alla pensione. Le istituzioni devono prendersi carico della loro sorte: per questo, tramite il sindaco di Pesaro Matteo Ricci e tramite la Regione, stiamo chiedendo una convocazione al Mise con la presenza di Terreal».
Alla manifestazione di stamattina seguirà un secondo presidio lunedì prossimo, 1 aprile, con manifestazione in strada.