Il 13 marzo si è svolto il X Congresso Regionale della Fiba Cisl Marche, la federazione dei lavoratori del settore bancario e assicurativo che conta ad oggi nella nostra Regione circa 3.700 iscritti. Il Congresso si è aperto con la relazione del Segretario regionale Paolo Papalini, che ha evidenziato come i quattro anni di crisi conclamata del sistema produttivo marchigiano si sia riflessa sugli istituti di credito e di credito cooperativo facendo sì che ciò che il nostro settore bancario registrava nel 2009 come utile netto si sia oggi trasformato in perdite. Le banche, al pari di altri aziende, hanno reagito alla crisi intervenendo in prima istanza con misure di riduzione del personale di cui l’azione sindacale, ha ricordato Papalini, è riuscita ad oggi in parte a contenere gli effetti mediante l’istituzione del fondo di sostegno al reddito e il ricorso a strumenti di solidarietà difensiva volti a evitare i licenziamenti. Tra i temi posti al centro del dibattito ha trovato spazio anche il processo di autoriforma della Cisl che sta coinvolgendo anche le federazioni di categoria. Nelle parole del Segretario nazionale Fiba Cisl Giulio Romani, la riorganizzazione è stata descritta come un atto di coraggio e di onestà intellettuale di un sindacato capace di predisporsi al cambiamento nella consapevolezza di essere chiamato a cogliere e a interpretare quella domanda di rinnovamento che è sempre più presente nel Paese. Una richiesta di cambiamento che è prima di tutto una domanda di sobrietà e di essenzialità che la regionalizzazione intende soddisfare mediante la riduzione degli organismi politici a favore di una maggiore e più capillare presenza sul territorio al fine di rafforzare la sostanza del fare sindacato, ossia la cura del rapporto con il lavoratore. Conseguente alle ragioni della riorganizzazione è quindi la scelta della Fiba Cisl, annunciata dallo stesso Romani, di rivedere il proprio riparto interno delle risorse, individuando una proporzione fissa e definita che riduca le risorse impiegate per gli organismi politici del sindacato e dedichi una quota maggiore di risorse al sindacato aziendale per potenziare l’attività di contatto con il lavoratore all’interno di un unico progetto coordinato dalle strutture regionali. Il Congresso, che ha portato all’elezione di Giovanni Gianuario a Segretario Generale della Federazione regionale, è stato animato dai tanti interventi dei delegati presenti, una vivacità di dibattito raccolta con piacere dal Segretario Generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo, che l’ha raffrontata al clima di partecipazione, scambio e confronto che sta caratterizzando tutto il percorso congressuale della Cisl delle Marche e vi ha colto un segnale di democrazia particolarmente importante in un contesto sociale come quello odierno, sfilacciato, sfibrato e provato dalla crisi e in cui l’attività di rappresentanza diviene sempre più difficile. È in riferimento a questo contesto che Mastrovincenzo ha ribadito il compito del sindacato di promuovere in tutti gli attori sociali, economici e istituzionali la capacità di “fare rete” per sperimentare riposte nuove e integrate ai problemi inediti che la crisi ci pone davanti, ricordando innanzitutto la necessità che anche la Cisl Marche sappia valorizzare la propria rete interna, non dimenticando la ricchezza dell’essere un sindacato confederale e potenziando le connessione tra il livello confederale, le federazioni e i servizi, nella convinzione che da questo “essere rete” passa la capacità della Cisl di essere sul territorio tra le persone, di porsi al servizio degli iscritti e di offrirsi come punto di riferimento per le comunità locali.