Un delegato ogni trenta iscritti. Questa è la Federazione degli agroalimentari della Cisl delle Marche riunitasi a Congresso a Recanati il 22 marzo. Silvano Giangiacomi, riconfermato Segretario Generale per i prossimi quattro anni, ha dedicato le prime righe della sua relazione alla forza di una Associazione radicata sul territorio e vicina ai lavoratori-persone, a partire dalle modalità di eleggere i suoi rappresentati. Il Congresso della Fai ci ha fatto vedere le questioni aperte, le sofferenze ma anche gli obiettivi di un gruppo che tiene insieme quelle persone chiamate a riconciliare il lavoro umano con la natura, con i suoi frutti e con il frutto della sua manipolazione. Il lavoro degli operai agricoli e della pesca, dei florovivaisti e dei forestali, degli addetti all’industria alimentare e della panificazione, di chi opera nei consorzi agricoli e di bonifica, racchiude in sé – a volte quasi metaforicamente – le sorti di un’epoca di grande cambiamento e ripensamento e che guarda con interesse alla riscoperta di questo mondo professionale. Un’epoca – ha sottolineato Giangiacomi – che non è necessariamente peggiore di quella precedente. Certo, i lavoratori associati alla Fai Marche sperimentano in questi anni più che mai tutte le contraddizioni di un sistema economico e sociale sfibrato, disorientato e alla ricerca di nuove forme di fiducia. Le gravi crisi di alcune importanti industrie alimentari marchigiane si contrappone alla buona tenuta di altrettante realtà che hanno saputo creare valore aggiunto anche in un periodo difficile. Nelle parole dei delegati, dei dirigenti regionali, del Segretario Nazionale Fabrizio Scatà e del Segretario della Cisl regionale Antonio Angelini è emersa una tensione netta verso la capacità di coniugare le specificità del settore alle esigenze di tutto il mondo del lavoro, con un richiamo forte ai valori fondanti della Cisl: la centralità della persona-lavoratore; la libertà ed autonomia dell’associazione sindacale; il diritto- dovere ad una partecipazione responsabile verso la costruzione del bene comune. Al centro della giornata congressuale, le priorità della Fai Marche, confluite nella mozione finale. In primo luogo la sicurezza alimentare, la salute dei cittadini, la salvaguardia del territorio e dell’ambiente. Poi la necessità di una interazione tra agricoltura, pesca, alimentazione ed ambiente. Infine, la sostenibilità ambientale a valorizzazione del territorio. Non è mancato un appello al Governo della Regione Marche, volto a rivendicare una politica di promozione del “sistema agroalimentare ambientale marchigiano” attraverso una organica azione di sostegno finanziario e di indirizzo.