Il 27 marzo i produttori marchigiani e gli agricoltori iscritti alla CISL si sono riuniti a congresso. La relazione del presidente Giancarlo Gorini, dopo aver evidenziato le difficoltà e la crisi di valori in cui versa l’Occidente, ed in particolare l’Italia, ha rilanciato il ruolo dei coltivatori italiani, “ custodi di un bene irripetibile che è il territorio, un bene prezioso consegnato dai nostri antenati e che è nostro dovere consegnare alle generazioni future nelle migliori condizioni possibili”. Gorini ha stigmatizzato come la crisi di valori ed il ruolo della Finanza Internazionale abbia impattato pesantemente sulle attività degli agricoltori italiani ed europei, “ determinando incertezza e volatilità dei prezzi” ed aumentando gli squilibri tra le aree del mondo. “Tempi difficili” quelli che stiamo vivendo e in cui si registra un ritorno dei giovani “alla terra”: un fenomeno ristretto che coinvolge per lo più giovani o adulti che hanno perso il lavoro e comunque limitato ad attività agricole indirizzate per lo più verso l’autoconsumo e non verso l’attività imprenditoriale, resa del resto difficilmente accessibile dalle restrizioni ai finanziamenti e dall’eccessivo carico di burocrazia. Gorini ha altresì sottolineato l’insensatezza della tendenza a valutare i nostri sistemi produttivi agricoli unicamente in base alla loro capacità di essere competitivi sul mercato globale: si tratta di un errore di valutazione che rischia di mettere a repentaglio quel sistema di diritti d’impresa, di lavoro e di sicurezza alimentare, di salvaguardia delle risorse naturali ed ambientali che abbiamo costruito nel tempo e che, se abbandoneremo la nostra agricoltura a sé stessa, rischiamo di perdere per sempre. “L’alternativa”, ha concluso il Segretario, “è far comprendere ai cittadini-consumatori italiani che debbono acquistare prodotti provenienti dai nostri campi e dai nostri allevamenti, perché più buoni e più sicuri, anche se costano di più”. Si tratta di una sfida non facile: “la crisi economica che stiamo attraversando oltre a restringere i consumi alimentari, spinge inesorabilmente una grossa fascia di consumatori a comprare prodotti al prezzo più basso a prescindere da altre valutazioni.” I delegati al congresso UGC hanno poi condiviso ed apprezzato l’intervento del Segretario Regionale Antonio Angelini che ha spiegato le ragioni che stanno alla base della regionalizzazione decisa dalla CISL delle Marche che impegnerà, come soggetto protagonista del processo organizzativo anche l’unione generale coltivatori. Il Congresso ha infine confermato Giancarlo Gorini alla guida della UGC Marche per il prossimo quadriennio.