Ieri, giovedì 19 marzo, Fim Cisl Fiom Cgil e Uilm Uil della provincia di Ancona hanno avuto un incontro telefonico con l’azienda circa la richiesta avanzata nei giorni scorsi di procedere alla messa in sicurezza e alla chiusura di tutti gli stabilimenti Aristonthermo e Thermowatt, nel rispetto dei decreti sin qui emanati dal Presidente del Consiglio e del protocollo d’intesa tra Governo, parti sociali e parti datoriali. I sindacati hanno inoltre sollecitato la messa a disposizione di tutti gli strumenti di protezione e la possibilità dell’utilizzo dello strumento di cassa integrazione ordinaria, da utilizzare dove necessaria per una verifica ulteriore sulla sicurezza dei lavoratori, e la possibilità di riorganizzare le produzioni. Pur riconoscendo che l’azienda si era adoperata in anticipo sull’emergenza, Fim Fiom e Uilm hanno ribadito con forza che la salute dei lavoratori viene prima di ogni singolo prodotto che esce dagli stabilimenti.
L’azienda, ribadendo che sta facendo tutto quanto possibile per garantire la sicurezza dei propri dipendenti, ha accolto la richiesta di utilizzare lo strumento della cassa integrazione per 9 settimane, confermando che da oggi verificherà l’ipotesi di chiusura degli stabilimenti, iniziando da prima un rallentamento delle produzioni, fino alla fermata produttiva. Tali fermate saranno differenziate per ogni singolo stabilimento, coinvolgendo le Rsu e Rls, e comprenderanno anche gli uffici centrali, gli uffici periferici e i reparti tecnici sia della provincia di Ancona che di Agrate Brianza, che si trova al centro del focolaio principale in Lombardia.
Verranno sospesi inoltre anche parte dei dipendenti che stanno operando in Smart Working utilizzando gli strumenti a disposizione. L’azienda, vista la situazione di emergenza creatasi con l’espandersi del virus in tutta Europa e nei mercati di riferimento, sta inoltre monitorando e studiando strategie e modalità d’intervento.
Azienda e sindacati hanno condiviso l’utilizzo dei due strumenti messi a disposizione dai decreti riguardanti i permessi legge 104 e i congedi parentali secondo le seguenti modalità:
1. Permesso 104: sono a disposizione 18 giorni in totale per i mesi di marzo ed aprile (comprensivi di quelli già usufruiti) da richiedere con gli stessi criteri già esistenti.
2. Congedo parentale: l’azienda fornirà al lavoratore un’autocertificazione dove verranno riportate le causali per averne diritto da presentare all’ufficio del personale.
Chi utilizza questo strumento deve comunque farne anche richiesta attraverso i patronati sindacali oppure direttamente all’Inps, in modo formale come da prassi, fornendo la documentazione necessaria.