Si è svolto in videoconferenza l’incontro con Poste Italiane chiesto dalle segreterie regionali dei sindacati di settore dei lavoratori postali.
Parte della riunione ha tentato di affrontare le problematiche specifiche del Coronavirus; rispondendo, con poco successo, alle sottolineature della delegazione sindacale regionale che ha evidenziato una generale condizione di trascuratezza delle strutture, a partire da pulizie frettolose e parziali, alla mancanza di prodotti di igiene quotidiana, e rispetto alla emergenza di queste settimane la mancanza dei disinfettanti gel sia per gli uffici postali che per i portalettere che hanno meno possibilità nella fase di recapito di seguire le indicazioni utili a prevenire il possibile contagio.
«L’azienda ha risposto in maniera parziale, alle volte quasi contraddittoria, confermando la superficialità di chi, trovandosi a dover esprimere una propria opinione, fare una scelta, assume invece una posizione non netta, intermedia rispetto alle possibili opzioni - dichiara Dario Dominici, Segretario Generale Slp Cisl Marche -. Peccato che si stia parlando di prevenzione sicurezza e salute dei lavoratori: tutti temi che esigono fatti e non filosofia».
Così mentre ieri a livello centrale veniva emanato l’ennesimo aggiornamento da parte della unità di crisi che prevedeva la fornitura di mascherine a scopo precauzionale, in realtà
sul territorio sembrava quasi che tale evenienza non fosse praticabile.
«Quando abbiamo fatto notare che la sensibilizzazione alla clientela ad evitare affollamenti era troppo generalista, e quindi di difficile applicazione, la soluzione tragicomica prospettata ai rappresentanti dei lavoratori è stata quella di un veloce calcolo (3/4 persone per metro quadrato) che avrebbe consentito di scoprire in quanti avrebbero potuto essere ammessi nelle sale al pubblico - prosegue Dominici -. Ma davvero era così difficile stabilire un criterio di accesso che tenesse conto degli sportelli aperti?».
Secondo le notizie ricevute, i gel disinfettanti tarderanno ad arrivare: bisognerà aspettare almeno una settimana per la fornitura e chissà quanto ancora per la distribuzione ai lavoratori, secondo un piano che ragionevolmente partirà dai territori più critici per allargarsi a quelli meno colpiti dalla emergenza sanitaria.
Per oggi, martedì 3 marzo, è prevista la riunione dell’Organismo Paritetico Nazionale per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro: «Speriamo riesca a far concretizzare qualche azione - conclude Dominici - piuttosto che concludersi con la emanazione di un altro comunicato. L’emergenza sanitaria è qui,ora, oggi e non si può affrontare solo con consigli e buoni propositi».