Ha ragione il Presidente Nazionale dell'Anci De Caro quando sostiene che il sistema dei Comuni ha bisogno in tutta Italia di almeno cinque miliardi di euro per poter erogare i servizi ai cittadini e riconoscere l'attività svolta dai dipendenti.
Anche nelle Marche, ove operano circa 10.000 dipendenti comunali, i Comuni hanno continuato in piena emergenza Covid ad erogare i servizi sospendendo i pagamenti dei tributi locali ed i piani di rateizzazione in essere.
Sono state giustamente sospese anche le rette per gli asili e la mensa, ed anche le entrate derivanti dal sistema dei trasporti e parcheggi sono crollate.
Contestualmente i dipendenti, anche da postazioni in smart working, non hanno mancato di dare supporto alla popolazione garantendo servizi fondamentali quale anagrafe e stato civile, i controlli previsti dall'emergenza Covid con la Polizia Municipale e più in generale l'intera attività comunale (uffici tecnici, ragioneria, informatica, servizi sociali ecc..). Tali servizi sono stati erogati, grazie anche agli accordi sindacali, in condizione di sostanziale sicurezza nonostante la drammaticità del momento. In queste settimane, i dipendenti comunali si sono messi a disposizione della collettività anche per accelerare l’erogazione dei buoni spesa, fondamentali per supportare le fasce più deboli della popolazione.
«Se però il Governo non procederà a una iniezione di liquidità al sistema dei Comuni - dichiara Luca Talevi, Segretario Generale della Cisl Fp Marche - si rischierà nei prossimi mesi di non avere le risorse per garantire i servizi ai cittadini e valorizzare la professionalità e l'impegno dei lavoratori che nelle Marche hanno assicurato la piena operatività degli enti».
La Cisl Fp Marche ritiene altresì che i Comuni debbano attivarsi con il Governo affinché i 100 euro lordi previsti dal Governo per chi ha lavorato a marzo coinvolgano anche i lavoratori in smart working e contestualmente prevedano risorse aggiuntive per premiare tutto il personale che sta dando prova di estrema serietà e professionalità in condizioni oggettive di estremo disagio.