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  • Coronavirus: quali precauzioni per i dipendenti di Poste Italiane?

Dopo il recente caso di contagio a Pesaro e quello al confine con il territorio regionale, i sindacati Slp CIsl, Slc Cgil, Uilposte, Failp-Cisal e Confsal rappresentano la crescente preoccupazione dei colleghi applicati negli uffici postali, oltre che nei centri di distribuzione e in tutti i sit di lavoro di Poste Italiane, che a poche ore dall'inizio del pagamento delle pensioni scorgono poche, se non nulle, iniziative pratiche, nessun tipo di precauzione messo in atto e nessun supporto operativo agli uffici postali per affrontare l'emergenza Coronavirus.

Non possiamo che sottolineare la profonda contraddizione che si sta realizzando: da una parte la Regione Marche blinda scuole e manifestazioni pubbliche, l'Inps chiude al pubblico, Confindustria riceve su appuntamento, dall'altra agli uffici postali vengono date alcune indicazioni generiche, ma mancano interventi concreti utili a gestire la quotidianità.  

Se bisogna evitare i luoghi affollati, ci domandiamo: ma più affollato di un ufficio postale, specie in certi giorni, cosa c'e'?

Qualcuno si è sincerato che la distanza tra il bancone e la postazione di lavoro sia sufficiente ad evitare contatti ravvicinati con persone che potrebbero presentare sintomi simili a quelli influenzali o comunque essere un veicolo di possibile contagio?

Bisogna lavarsi frequentemente le mani ma nei posti di lavoro: vi sono ad esempio salviette asciugamani a sufficienza? E se no, ne è stato autorizzato l’acquisto? 

E le pulizie dei locali vengono effettuate regolarmente? Buon senso induce a pensare che la pulizia di locali notoriamente polverosi e poco areati contribuirebbe a realizzare un clima salubre. 

Rinnoviamo pertanto la richiesta di una fornitura di disinfettanti in tempo utile e prima dell'inizio del pagamento delle pensioni; auspichiamo una informativa destinata al pubblico che almeno inviti ad evitare eccessive concentrazioni di persone nella sala al pubblico, e richiediamo un urgente incontro sul tema, convinti che si debbano mettere in campo tutte le azioni possibili anche per gli addetti che operano a contatto col pubblico ma fuori dei locali di lavoro, per garantire ragionevolmente la salute del personale applicato nei siti di lavoro di Poste Italiane della regione Marche, prevedendo ad esempio una minima sorveglianza sanitaria in caso di mobilità volontaria da e verso il territorio regionale.