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  • Diritto al lavoro per le persone con disabilità. Cisl Marche” Necessaria una governance per aumentare il collocamento mirato”

Decimo  posto per le Marche,  nella classifica nazionale per la distribuzione degli occupati con disabilità 2018, con oltre 10mila  occupati pari al  2,8%  (fonte dati 2019 Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali).

La regione si colloca quindi  in una fascia media ma con dati complessivamente bassi su tutto il territorio nazionale a testimonianza del lavoro da fare.  

 Va precisato che la  normativa sul collocamento mirato prevede come condizione di iscrizione una percentuale di invalidità superiore al 45%, che può arrivare fino al 100%,  ma dai  dati del Ministero del lavoro  risulta che le assunzioni tendono a concentrarsi  sui livelli di disabilità più lievi.

La Cisl delle Marche  rilancia la necessità e sollecita la Regione Marche, in particolare i Centri per l’impiego e le aziende,  affinché vengano messe in campo  tutte le azioni che favoriscono l’inserimento  e l’integrazione nel mondo del lavoro, delle persone con disabilità e di quelle  appartenenti alle categorie protette. E’ quanto emerso nell’ultimo incontro della commissione  Cisl Marche del Mercato del lavoro  . 

Ad oggi nelle Marche  sono  ancora tante le criticità   che  impediscono  l’ingresso nel mondo del lavoro dei soggetti con disabilità e delle categorie protette, nonostante la normativa  associ  all’obbligo di   assumere direttamente o in convenzione le persone appartenenti a queste categorie numerosi,  specifici, interventi premiali

Secondo la Cisl delle Marche  è necessaria una sinergia tra  il sistema regionale  dei Centri per l’impiego,  le aziende, le organizzazioni sindacali per sostenere con la contrattazione, un  collocamento mirato che valorizzi anche le potenzialità  e dia pieno diritto di cittadinanza a soggetti vulnerabili.

Occorre rilanciare la  responsabilizzazione di carattere sociale delle aziende e la fondamentale funzione di controllo da parte del pubblico, e  vanno previste  modalità lavorative alternative, dove possibile, come il telelavoro e lo smart working.

È evidente, per la Cisl,   l’urgenza di prevedere tutte le azioni necessarie a  colmare la debole regia da parte della Regione e dei Centri per l’Impiego su tutto il territorio marchigiano, rispetto all’attuazione delle misure e  al  monitoraggio  del collocamento mirato, compreso quello relativo alle  misure sanzionatorie, previste dalla normativa, per  i datori di lavoro inadempienti.