Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl lanciano l'allarme per salvare Province e Città Metropolitane dal dissesto finanziario. Venerdì 6 ottobre si svolgerà lo sciopero nazionale del personale di questi Enti Locali che, senza un intervento urgente, rischiano di non riuscire a chiudere i bilanci, con grave danno per i lavoratori e per i cittadini. I sindacati di categoria hanno inoltre organizzato un presidio in Piazza Montecitorio. La scelta dello sciopero, per quanto gravosa per cittadini e lavoratori, è ormai inevitabile di fronte alla situazione che si è venuta determinando in questi anni per le Province e le Città Metropolitane.
«Con la scadenza dei termini per l'approvazione dei bilanci degli enti locali - denunciano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl -, come accaduto negli ultimi anni, si apre per parte del sistema delle autonomie il grande rebus di come conciliare la crisi finanziaria con la garanzia di servizi ai cittadini». Ormai, infatti, aggiungono, «sempre più frequentemente il sistema di Comuni e soprattutto Province e Città metropolitane non riesce a chiudere i bilanci in regola. La violazione di vincoli di bilancio, infatti, comporta per questi enti piani di rientro che colpiscono immediatamente i cittadini attraverso l'incremento della tasse e, nei fatti, una riduzione della garanzia di diritti di cittadinanza fondamentali».
Particolarmente delicata la condizione dei lavoratori: oltre al blocco del turn-over e la conseguente riduzione degli organici, scontano decurtazioni del salario, ritardi nei pagamenti dello stipendio, talvolta superiori ai sei mesi, e la mancata stabilizzazione dei precari. «Servono misure che evitino che a pagare il prezzo più grande della crisi siano i soggetti più deboli - proseguono i sindacati -. Misure di buon senso soprattutto in una situazione per la quale la crisi finanziaria, come nel caso delle Province e Città Metropolitane, è frutto di scelte sbagliate che hanno deliberatamente impoverito questi enti».
Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno chiesto, in occasione del presidio del 6 ottobre, un incontro con i Gruppi parlamentari di Camera e Senato per poter illustrare le ragioni dello sciopero e chiedere un urgente intervento legislativo a sostegno degli Enti Locali da inserire nella prossima Legge di Bilancio.
Anche nelle Marche scenderanno in sciopero i lavoratori delle cinque Province. Il perdurante impoverimento di questi enti, titolari di compiti fondamentali come la manutenzione delle strade e delle scuole ha non solo compromesso l'erogazione dei servizi ai cittadini, ma ha pesantemente penalizzato i lavoratori che hanno subito la decurtazione dei salari, il ridimensionamento degli organici ed un aumento costante del carico di lavoro stante il lungo blocco del turn-over. Allo sciopero parteciperanno anche i 364 lavoratori dei 13 Centri per l'Impiego, di cui 84 a tempo determinato.
La Cisl ritiene fondamentale la stabilizzazione dei precari e le dovute risorse per garantire lo sviluppo professionale dei lavoratori e dei servizi. In ogni Provincia una delegazione di Cisl Cgil e Uil incontrerà nella mattinata di domani i Prefetti per illustrare le motivazioni della mobilitazione che in assenza di risorse nel Def proseguirà nelle prossime settimane. Le segreterie provinciali di Cisl Cgil e Uil sono state ricevute già oggi, giovedì 5 ottobre, dal Prefetto di Macerata d.ssa Preziotti per rappresentare suo tramite al governo la profonda difficoltà finanziaria in cui versano Province e Città metropolitane.