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  • FAI CISL Presidio in Regione per il rilancio del settore agroalimentare e della pesca

20150130_102429Una rappresentanza di operai agricoli e forestali, lavoratori del settore pesca, del sistema allevatori e della bonifica, provenienti da tutte le Marche si sono ritrovati questa mattina in presidio davanti alla Regione Marche in occasione della mobilitazione nazionale indetta dalla Fai Cisl. Una delegazione di lavoratori e sindacalisti hanno incontrato gli  Assessori Regionali al Lavoro, alla Pesca e il servizio Agricoltura ai quali  sono state presentate le criticità del settore avanzando le seguenti richieste :

Forestazione, Bonifica e Dissesto idrogeologico Sui temi del dissesto del territorio la Fai Cisl ha da molto tempo  sollecitato la definizione di un piano nazionale per la salvaguardia e la messa in sicurezza, garantendo in tal modo anche l’occupazione ed il presidio del territorio stesso. Per questo:

  • Va definito un piano nazionale di forestazione per la messa in sicurezza del territorio.
  • Vanno stabilizzati oltre 40 addetti dei vivai forestali della Regione Marche (dipendenti a tempo determinato dell’ASSAM) che da oltre 20 anni vedono il loro lavoro legato alla  precarietà delle risorse. La stabilizzazione sarebbe  a costo zero se si utilizzasse l’assunzione attraverso la normativa e l’inquadramento agricolo.

20150130_111303Relativamente alla Bonifica dopo la legge regionale che ha definito l’unificazione in un unico Consorzio occorre continuare ad investire in tale direzione sostenendo, anche finanziariamente, le attività e le funzioni  ad esso assegnate per dare piena agibilità ai piani operativi e permettere una razionale salvaguardia e messa in sicurezza dell’intero fragile territorio marchigiano.  Va  comunque gestito meglio ed in modo partecipato, anche con i Consorzi di Bonifica,  la regimazione delle acque (controllo andamento flussi d’acqua)  e  allontanato il rischio del dissesto idrogeologico.

Pesca Rilancio del settore Pesca che, grazie all’azione sindacale, ha visto il rifinanziamento per il 2015 - Legge di stabilità -  di 30 milioni di euro per gli ammortizzatori sociali in deroga. Va definita una Cassa integrazione ordinaria strutturata ed il riconoscimento del lavoro usurante. A livello europeo è indispensabile prevedere un Piano operativo nazionale per l’utilizzo dei Fondi strutturali, il Feamp. Nelle Marche  scontiamo una crisi oramai divenuta endemica e sarà sempre più necessario condividere in maniera partecipativa, con le stesse Istituzioni locali, le azioni volte al sostegno della pesca marchigiana, fulcro determinante  una “crescita blu” anche nella nostra regione.

Rete del Lavoro in agricoltura e Lavoro nero agricolo Nelle Marche l’utilizzo di decine di migliaia di voucher ha determinato l’impossibilità per centinaia di lavoratori (soprattutto giovani e studenti) di poter accedere ai sussidi di disoccupazione, malattia e maternità  perché tale tipologia di assunzione non ne prevedere il riconoscimento. Inoltre, sempre nella nostra regione si stanno diffondendo sistemi di utilizzo della manodopera agricola non ben definiti e da monitorare attentamente nella legalità e trasparenza pertanto :

  • Basta con l’uso indiscriminato dei voucher, l’estensione dell’utilizzo dei voucher non crea buona occupazione, non è equa, non aumenta le tutele e non riduce il lavoro nero, come dimostra il settore agricolo.
  • Vanno aumentati i controlli nelle aziende  che eludono la contribuzione.
  • Va approvata in tempi brevi la Legge quadro sulla rete del lavoro in agricoltura

Sistema allevatori  A rischio la sopravvivenza del Sistema allevatori  vista la drastica riduzione delle risorse assegnate. Un settore colpito da centinaia di licenziamenti e senza ammortizzatori sociali. I 24 lavoratori del sistema allevatori (ARA Marche) non percepiscono stipendi da 22 mesi, continuano a lavorare con professionalità nell’assistenza quotidiana agli allevatori e per l’intero settore zootecnico marchigiano.La Regione dia sostegno agli addetti del settore. L’ Assessorato regionale all’Agricoltura preveda le coperture finanziarie alle attività di controllo e assistenza tecnica svolte dai dipendenti della associazione regionale allevatori.20150130_103325

 Industria alimentare Occorre un nuovo “Piano industriale Italia” capace di aumentare la produttività e gli incentivi per il lavoro. Un piano che rappresenti un cambiamento epocale per l’industria alimentare, che solleciti la volontà e la capacità dei gruppi e delle aziende alimentari di ‘fare sistema’ per la  valorizzazione del Made in Italy. Andranno quindi previste  nuove regole fiscali in grado di orientare e premiare in senso sostenibile le scelte dei consumatori e dei produttori.  Nelle Marche, negli ultimi anni, è scomparso tutto il “distretto del freddo” dell’area San Benedetto – Porto D’Ascoli  e diverse aziende agroalimentari leader hanno chiuso battenti nel maceratese ed anconetano, con la relativa  perdita di centinaia di posti di lavoro.

 

Settore saccarifero A partire dal 2017 verrà meno il regime delle quote pertanto va rilanciato il settore della filiera bieticolo-saccarifera. Settore strategico per evitare pesanti ricadute sul piano occupazionale, per i lavoratori ancora attivi nei quattro zuccherifici italiani rimasti, e per tutto l’indotto. Oltre alla problematica legata alle riconversioni degli ex zuccherifici, per i quali non è più rinviabile, da parte dei ministeri competenti - Mipaaf e Mise - una precisa assunzione di responsabilità per portare a compimento i piani di riconversione previsti dalla Legge 81 del 2006. Nelle Marche persi centinaia e centinaia di posti di lavoro con la chiusura dei due zuccherifici (Jesi e Fermo) e nonostante gli accordi  nulla di fatto sul versante  riconversioni.