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  • Fano: basta scempi urbanistici. Riqualificare gli spazi abbandonati della città

Invece di costruire sul costruito, con l’avvio dei lavori di demolizione del Mulino Albani e dei nuovi spazi commerciali in viale Piceno si attuano scelte esattamente contrarie.  

La scelta di edificare nuovamente in viale Piceno contrasta palesemente con lo scheletro dei capannoni dell’ex zuccherificio, una cattedrale vuota  che invece potrebbe essere destinata ad uso commerciale terziario,  evitando così  nuove costruzioni.  Invece di costruire sul costruito completando una incompiuta, si autorizza l’edificazione di molti metri cubi sfruttando nuovo terreno a pochi metri dai capannoni dell’ex zuccherificio.  

Gli scempi urbanistici degli anni passati (ex zuccherificio, l'urbanizzazione di Gimarra) non possono esser ripetuti. Occorre avere una nuova visione urbanistica degli spazi della comunità che ad oggi sono inutilizzati e che si avviano verso il degrado. Il Vittorio Colonna, l’ospedaletto dei bambini, la ex caserma dei militari: si valorizzino questi edifici. 

Perché non si crea nella ex caserma dei militari  uno spazio  disponibile per il commercio (magari favorendo la filiera corta  e i produttori  locali), per la sede dell’università,  per un laboratorio tecnico scientifico,  per l’applicazione delle nuove tecnologie per impresa 4.0  o un luogo  che favorisca la socialità con spazi culturali co working, laboratori musicali? In molte città italiane, anche più piccole di Fano, si sono realizzate queste strutture che hanno generato socialità, cultura e occupazione. La decisione deve essere presa anche per il Vittorio Colonna, l’unica struttura ricettiva dell’Enpam (ad oggi di proprietà dell’Inps ) chiusa in Italia, evitando il suo lento ed inesorabile deterioramento. 

Utilizziamola come struttura ricettiva turistica congressuale, con i suoi spazi che possono esser utilizzati dalla comunità fanese (biblioteca, auditorium, sale per conferenze)  o  come struttura sanitaria per le cure palliative.  

Riqualifichiamo urbanisticamente, come avverrà per il Sant’Arcangelo,  gli spazi della comunità fanese per finalità sociali, culturali e turistiche: non servono altri metri cubi di cemento ma il riutilizzo e riqualificazione di quelli esistenti per rendere ancora più attraente e fruibile il centro storico e la città.

 

Giovanni Giovanelli

Responsabile Cisl Fano