Il nostro territorio, nonostante segnali di ripresa economica e l’aumento del dato occupazionale, registra ancora significativi numeri di disoccupati soprattutto tra le donne. In questa difficile situazione si stanno inserendo gravissimi fenomeni di sfruttamento della manodopera.
Alcuni lavori, in particolare, sono gestiti da aziende che lavorano al limite della legalità. Ciò avviene soprattutto nella distribuzione del materiale pubblicitario e in alcuni settore produttivi quali agricoltura, filiera del tessile e servizi di pulizia in alberghi, con fenomeni di intermediazione illecita di manodopera.
In questo silenzioso proliferare di aziende create ad hoc per l’elusione contributiva fiscale si sono inserite le aziende per la distribuzione di materiale pubblicitario.
I lavoratori sono sottopagati e vengono trasportati con mezzi non idonei: «Siamo di fronte al fenomeno del caporalato silenzioso e quasi invisibile ma presente e che recluta manodopera anche tra i richiedenti asilo politico e protezione umanitaria - denuncia Giovanni Giovanelli, Responsabile Cisl Fano -. È un fenomeno dilagante che va subito contrastato e fermato. Chiediamo alle stazioni appaltanti e alle aziende che affidano servizi di distribuzione del materiale pubblicitario di verificare il rispetto delle norme contrattuali e retributive. La Cisl di Fano chiede l’immediato intervento degli organi di vigilanza delle forze dell’ordine per sradicare dal nostro territorio questo fenomeno».