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  • Ferrovia Fano - Urbino: aprire a nuove proposte per lo sviluppo socio-economico del territorio

È singolare come nella Provincia di Pesaro Urbino, a fasi alterne, si torni a parlare di sviluppo socio-economico del territorio, ma sempre con visioni disarticolate e contrapposte. È quanto sta succedendo in questi giorni con il risveglio dell’interesse sulla nota vicenda della tratta di ferrovia, da lungo tempo dismessa, della Fano - Urbino

«Il Vice presidente della Regione, Claudio Minardi, ritira fuori il fantasioso progetto di trasformarla in pista ciclabile - dichiarano Maurizio AndreoliniGiovanni Giovanelli e Leonardo Piccinno, responsabili della Cisl di Pesaro Fano e Urbino -. Un'operazione per rilanciare il turismo ciclistico e naturalistico in favore di non si capisce molto chi, tenuto conto che per portare masse di turisti ed appassionati occorre primariamente affrontare gli annosi temi del trasporto, dell’adeguamento del sistema stradale e, soprattutto, rendere noto  che la provincia di Pesaro Urbino è a caratterizzazione turistica e che la città di Urbino è patrimonio dell’UNESCO». 

Dall’altro lato, l’Associazione Ferrovia Valle Metauro rilancia, come la Cisl e altri soggetti, il progetto del recupero della tratta ai fini turistici per valorizzarne percorso e territorio

Il rilancio della ferrovia ai fini turistici è stata sancita anche da un provvedimento legislativo del precedente governo Gentiloni (che il Vice presidente ben conosce e dovrebbe anche ben sostenere), mentre la pur accattivante fascinazione ciclo-amatoriale non sembra rientrare in un organico progetto finalizzato a rilanciare un idea di sviluppo economico integrativo od alternativo al rilancio del tipico manifatturiero ancora non ripresosi dalla lunga crisi economica 2008-2018. 

«A nostro avviso - continuano i responsabili della Cisl di Pesaro Fano Urbino - la domanda che dovrebbe preoccupare un alto esponente del governo regionale è come aprire, al di là dei desiderata,  a nuove proposte che tengano insieme opportunità e segmenti nuovi,  per dare a questa provincia, ancora penalizzata da scelte che non arrivano, soluzioni che attraverso un confronto serio con il mondo dell’università, dell’imprenditoria, delle parti sociali e del mondo dell’associazionismo, porti ad un vero piano di sviluppo poliennale. Come Cisl, rilanciamo la proposta di aprire un tavolo di confronto per avviare, finalmente, una fase costruttiva su come dovrà essere la provincia di Pesaro Urbino nel prossimo futuro e quale ruolo vuole svolgere per contribuire al rilancio dell’economia dell’intero Paese e della Regione Marche».