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  • Futuro incerto per i lavoratori dell'Associazione regionale allevatori. E' sciopero ad oltranza

20151013_09580920151013_10135320151013_101406Fai Cisl Marche, unitamente a tutti i  23 lavoratori delle sedi territoriali di Fano, Falconara, Macerata e Ascoli Piceno, dell’ Associazione Regionale Allevatori, denuncia la situazione di stallo in cui versa la associazione degli allevatori delle Marche  e  indice lo sciopero ad oltranza con la sospensione di tutte le attività di controllo  e assistenza agli allevatori. La struttura, da tempo commissariata  è in una fase di grave inerzia: permane una non decisionalità,  la gestione   è improvvisata, i 23 dipendenti della Ara Marche hanno continuato  a svolgere il loro ruolo di assistenza e controllo pur vantando 12 mesi di stipendi arretrati e con scarse risorse economiche per poter operare sul territorio.

La  Ara Marche, struttura  periferica della Associazione Italiana Allevatori ha il compito, in base alla  legge 30/91,  della  raccolta dei dati produttivi e riproduttivi  negli allevamenti  delle specie bovine, suine, equine e ovine ;  la  tenuta dei libri genealogici;   lo svolgimento  della valutazione genetica degli animali  riproduttori al fine del miglioramento genetico delle razze animali sopra citate e l’ assistenza tecnica negli allevamenti.

L’attività dell’Ara Marche    rappresenta  in sostanza il primo anello  di controllo della filiera dei prodotti zootecnici  di qualità marchigiani, commercializzati poi da Bovinmarche, Lattemarche , GDO  e privati.

«Abbiamo il sospetto  che  siamo alla fase finale. – afferma Giuseppe Giorgetti, segretario Fai Cisl Marche - Questa assenza di decisioni sia da parte del Commissario Franguelli che  da parte della AIA  ci preoccupa molto per la continuità del lavoro. In accordo con i lavoratori abbiamo proclamato lo sciopero ad oltranza, la situazione è diventata insostenibile, vogliamo risposte certe  per il futuro  dell’Ara Marche.  E’ bene ricordare  che qualità dei prodotti di origine animale  nasce anche dal ruolo dei  tecnici dell’Ara che svolgono un lavoro di controllo e selezione delle specie animali di cui ci alimentiamo. Smantellare il lavoro dell’associazione significa si perdere posti di lavoro ma anche far venir meno quei controlli di qualità a  garanzia dei consumatori

La Fai Cisl Marche  chiede con forza all’ Associazione Italiana Allevatori, alla Regione Marche e a tutte le Organizzazioni Professionali ( Coldiretti , CIA e Confagricoltura ) di risolvere questa  grave situazione di incertezza che stanno vivendo i lavoratori dell’Ara Marche, predisponendo un piano di risanamento condiviso  che non  preveda solo tagli al personale,  essenziale ed indispensabile per il  mantenimento del servizio e del sistema dei controlli.