Fai Cisl Marche, unitamente a tutti i 23 lavoratori delle sedi territoriali di Fano, Falconara, Macerata e Ascoli Piceno, dell’ Associazione Regionale Allevatori, denuncia la situazione di stallo in cui versa la associazione degli allevatori delle Marche e indice lo sciopero ad oltranza con la sospensione di tutte le attività di controllo e assistenza agli allevatori. La struttura, da tempo commissariata è in una fase di grave inerzia: permane una non decisionalità, la gestione è improvvisata, i 23 dipendenti della Ara Marche hanno continuato a svolgere il loro ruolo di assistenza e controllo pur vantando 12 mesi di stipendi arretrati e con scarse risorse economiche per poter operare sul territorio.
La Ara Marche, struttura periferica della Associazione Italiana Allevatori ha il compito, in base alla legge 30/91, della raccolta dei dati produttivi e riproduttivi negli allevamenti delle specie bovine, suine, equine e ovine ; la tenuta dei libri genealogici; lo svolgimento della valutazione genetica degli animali riproduttori al fine del miglioramento genetico delle razze animali sopra citate e l’ assistenza tecnica negli allevamenti.
L’attività dell’Ara Marche rappresenta in sostanza il primo anello di controllo della filiera dei prodotti zootecnici di qualità marchigiani, commercializzati poi da Bovinmarche, Lattemarche , GDO e privati.
«Abbiamo il sospetto che siamo alla fase finale. – afferma Giuseppe Giorgetti, segretario Fai Cisl Marche - Questa assenza di decisioni sia da parte del Commissario Franguelli che da parte della AIA ci preoccupa molto per la continuità del lavoro. In accordo con i lavoratori abbiamo proclamato lo sciopero ad oltranza, la situazione è diventata insostenibile, vogliamo risposte certe per il futuro dell’Ara Marche. E’ bene ricordare che qualità dei prodotti di origine animale nasce anche dal ruolo dei tecnici dell’Ara che svolgono un lavoro di controllo e selezione delle specie animali di cui ci alimentiamo. Smantellare il lavoro dell’associazione significa si perdere posti di lavoro ma anche far venir meno quei controlli di qualità a garanzia dei consumatori.»
La Fai Cisl Marche chiede con forza all’ Associazione Italiana Allevatori, alla Regione Marche e a tutte le Organizzazioni Professionali ( Coldiretti , CIA e Confagricoltura ) di risolvere questa grave situazione di incertezza che stanno vivendo i lavoratori dell’Ara Marche, predisponendo un piano di risanamento condiviso che non preveda solo tagli al personale, essenziale ed indispensabile per il mantenimento del servizio e del sistema dei controlli.