Entro i prossimi due anni si determinerà il futuro della Raffineria Api di Falconara. Al centro dell’attenzione della Cisl « la gestione del personale in esubero, che l’azienda continua a ribadire, e il premio di partecipazione, che riteniamo debba tornare ad essere calibrato sul lavoro della Raffineria di Falconara e strutturato su obiettivi e indicatori specifici e misurabili» affermano Marco Ferracuti, segretario regionale Cisl e Angelo Paolucci della Femca Cisl Marche.
Per la CISL prioritaria è l'intesa siglata il 11 luglio 2011 tra la Regione Marche e il Gruppo API dove l'azienda si impegnava al mantenimento dei livelli occupazionali complessivi del sito API di Falconara per almeno 10 anni.
«Sappiamo che l'occupazione non si crea ne con i proclami ne con l'utilizzo degli ammortizzatori sociali - continuano Ferracuti e Paolucci - ma con un piano industriale serio incentrato su investimenti che consentano di dare piena occupazione alla raffineria di Falconara. L'utilizzo della solidarietà (che se rinnovata dovrà essere gestita con maggiore equità) e degli ammortizzatori sociali in genere deve servire esclusivamente ad assicurare reti di protezione normative ed economiche finalizzate ad evitare il rischio di una "macelleria sociale". - concludono - Non possiamo perdere altro tempo. I prossimi mesi non potranno essere utilizzati per posticipare il momento dei licenziamenti, ma per riorganizzarsi e superare la crisi.»
Per la CISL, è essenziale anticipare i fenomeni e porre da subito la questione degli investimenti in raffineria in grado di superare gli esuberi definiti nell'accordo di solidarietà.
Investimenti che debbono servire sia per rendere più moderna, sicura e efficiente la raffineria, che per migliorare la condizione di lavoro di tutti i dipendenti.
Le Segreterie Nazionali di categoria il 1 aprile scorso hanno richiesto un incontro con i vertici del gruppo per un confronto sul piano industriale e sulle prospettive dell’Azienda, che è stato fissato per il prossimo 11 maggio.