Un seminario di approfondimento sul tema del rapporto tra giovani, lavoro e sindacato. Mercoledì 24 giugno scorso la Sala Storti della Sede Cisl nazionale ha ospitato un’iniziativa organizzata dalla Cisl Marche, che coordina un gruppo di lavoro composto dalle Cisl regionali dell’Italia centrale (Toscana, Lazio, Umbria e Abruzzo), al quale la Segreteria nazionale ha affidato il compito di elaborare un percorso di riflessione e sperimentazione politica e organizzativa su un tema cruciale nel futuro non solo del sindacato, ma di tutto il paese.
“Anche per questo - commenta il Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo - abbiamo voluto mettere a confronto esperienze e sensibilità diverse, per raccogliere elementi utili ad un percorso sul quale da mesi siamo impegnati, finalizzato a fornire elementi per aiutare, sul tema dei giovani, le riflessioni della prossima assemblea organizzativa nazionale”.
Un seminario dedicato al gruppo di lavoro e aperto alla partecipazione di tutti soggetti che stanno collaborando al progetto, come i Dipartimenti Politiche migratorie, donne e giovani e Mercato del lavoro, il Centro studi, lo Ial, l’Anolf e le strutture nazionali di categoria e regionali confederali coinvolte a vario titolo nella sua costruzione.
La Dott.ssa Silvia Brena, formatrice e ricercatrice sociale, ha illustrato i primi elementi di analisi del percorso, partito dalla ricognizione delle più importanti esperienze realizzate negli ultimi anni dalla Cisl sul territorio nazionale. Un’analisi arricchita dai contributi forniti, attraverso interviste individuali, da dirigenti di strutture nazionali di categoria, confederali regionali, da responsabili nazionali di Associazioni Cisl, nonché dal confronto con gruppi di giovani che si muovono "ai confini" della Cisl.
Partire dal lavoro per pensare a progetti o servizi per bisogni, desideri e interessi "nuovi", oltre quelli tradizionali. Riflettere sul mondo giovanile a partire delle complessità e delle diversificazioni che lo caratterizzano. Tenere conto delle modalità partecipative dei giovani, sempre più orientate a connessioni “leggere” e mobili. Lavorare insieme ai giovani, e non solo “per loro”. Stare sui territori, in rete con altri soggetti, per intercettare i giovani alle prese con transizioni sempre più lunghe e complesse.
Elementi che sono stati confrontati con il contributo di alcuni relatori: Mons. Fabio Longoni, Direttore dell’Ufficio nazionale CEI per il lavoro, il Prof. Giulio Caio dell’Università di Bergamo, il Presidente di Adapt Emmanuele Massagli, e Daniela Marzana, ricercatrice dell’Istituto Toniolo.
Tanti gli tanti spunti di riflessione emersi, a partire dalla necessità che il sindacato sia sempre più un luogo “adulto” di mediazione e di servizio per i giovani, in cui questi possano fare esperienza riscoprendo il valore (anche spirituale) del lavoro, alla prospettiva della costruzione di una nuova cittadinanza per i giovani, dando senso anche a quei luoghi in cui non è riconosciuta la dimensione del lavoro, come quelli festivi e conviviali.
Un sindacato sempre più chiamato a muoversi tra due prospettive diverse. Da un lato rappresentare i giovani - intercettandoli dentro un mercato del lavoro sempre più complesso e frammentato - e lasciare uno spazio attivo nell’organizzazione, dando loro voce e responsabilità. Dall’altra impegnarli in progetti associativi generativi, ossia capaci di attivare relazioni, mantenerle nel tempo e fondarle su relazioni paritarie, basate su un reciproco riconoscimento di fiducia.