La realizzazione di un digestore anaerobico per la lavorazione della frazione organica dei rifiuti è un’opera necessaria e urgente per il territorio. Oggi questa raccolta differenziata viene trasportata negli impianti dell’Emilia Romagna e del Veneto con dispendio di risorse e inquinamento prodotto dai camion utilizzati.
Cosa succederebbe se questi impianti decidessero di non accogliere più il nostro umido? Entreremmo immediatamente in emergenza, uno scenario che non vogliamo nemmeno prendere in considerazione. L’impegno dei cittadini che differenziano i rifiuti deve essere ripagato con una dotazione impiantistica di prossimità che consenta di valorizzare questi materiali per trasformarli in compost di qualità ed in energia. Questo deve essere l’impegno delle aziende pubbliche e partecipate del territorio, non essere solamente operatori che raccolgono e trasportano le raccolte differenziate, ma imprese che dotano il territorio delle infrastrutture necessarie, fanno investimenti, creano occupazione. Questa è l’economia circolare.
L’iniziativa di Marchemultiservizi di richiedere l’autorizzazione per la costruzione di un impianto di ultima generazione la salutiamo con favore perché consentirà di uscire dall’immobilismo degli ultimi due anni.
Gli impianti di ultima generazione danno le garanzie di tutela dell’ambiente, di controllo delle emissioni. L’autorizzazione dovrà valutare attentamente il progetto affinchè queste garanzie siano rispettate a tutela della popolazione residente nelle zone limitrofe e dell’ambiente in generale. Sarà pure indispensabile un confronto con i residenti con tutti i portatori di interesse collettivi, per spiegare il progetto; non sarà facile ma oggi metterci la faccia con lo sguardo rivolto al futuro è necessario e siamo sicuri che le persone sapranno valutare. Non possiamo rinunciare ai benefici di questo investimento tanto più che gli incentivi previsti termineranno nel 2022.
«Questa è una occasione mancata per Aset - dichiarano Maurizio Andreolini (Fit Cisl) e Stegano Ovani (Fp Cgil) -. Grave perché le aziende che non decidono che non fanno investimenti strategici, non hanno futuro. Confidiamo che si riprenda immediatamente un confronto affinché questa azienda entri a far parte di questo progetto: ne va del destino dei suoi lavoratori».