Il 17 settembre scorso si è svolto un incontro presso il Segretariato Generale del Ministero dell'Università e della Ricerca (MUR) per discutere l'atto di indirizzo relativo al rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del personale del comparto Istruzione e Ricerca per il triennio 2022-2024. L'incontro ha visto la partecipazione delle organizzazioni sindacali, tra cui FIR CISL.
In apertura di riunione, il Ministero ha chiarito che la competenza per l'atto di indirizzo spetta alla Funzione Pubblica, mentre il MUR potrà offrire solo indicazioni. Il Ministero ha manifestato l’intenzione di sostenere un’elaborazione più flessibile, con meno specifiche, in modo da affrontare la discussione in sede Aran con maggiore libertà. Tra i temi trattati, vi è stata la possibilità di creare un nuovo comparto di contrattazione che riunisca Università, Ricerca e Afam, distaccato dal settore Scuola, per meglio rappresentare le peculiarità di questi settori. Tuttavia, FIR CISL ha subito sottolineato la necessità di preservare le differenze professionali tra Università e Ricerca. «E’stato chiarito che i profili professionali di Ricerca e Università sono profondamente differenti in termini di qualifiche, attività e normative di riferimento - riporta Fabio Persia, Segretario generale FIR CISL Marche - Particolare attenzione è stata rivolta alla questione della mobilità tra i due settori. Realizzare una completa mobilità fra Ricerca e Università è molto complesso, tanto che persino all’interno del comparto Ricerca si riscontrano difficoltà nella ricostruzione delle carriere per i lavoratori in mobilità .»
Un altro aspetto cruciale riguarda i profili dei Ricercatori e dei Tecnologi, gestiti attraverso disposizioni specifiche del DPR 171 e del CCNL, e non tramite norme di legge, come avviene nell'Università. «È fondamentale che tali profili continuino a essere gestiti nell’ambito della contrattazione collettiva nazionale, con l’obiettivo di facilitare le progressioni di livello» – prosegue Persia.
La FIR CISL ha anche ribadito che la disciplina del profilo del Tecnologo, attualmente in discussione anche per l'Università, dovrà prevedere differenze chiare tra i settori. «Il profilo del Tecnologo nell'Università è regolamentato in maniera distinta rispetto a quello della Ricerca, e tali differenze vanno mantenute» - puntualizza Persia.
Infine, nel contesto dell'atto di indirizzo è stato discusso il tema del lavoro agile e l’eventuale superamento del principio della maggiore presenza in servizio per determinate categorie, come quelle fragili.
Per quanto concerne l’utilizzo dei fondi previsti dalla Legge di Bilancio 2022 e 2024 per il settore Ricerca, Persia sottolinea:« è stato richiesto che venga inserita una norma chiara nell'atto di indirizzo per garantire l’uso corretto di questi fondi, in particolare per incrementare il fondo per i passaggi di livello dei tecnici amministrativi.»
FIR CISL ha infine annunciato l'intenzione di richiedere un incontro con la Funzione Pubblica per monitorare l’evoluzione dell’atto di indirizzo e tutelare le specificità dei settori coinvolti.« Il nostro compito sarà sempre quello di salvaguardare il sistema della ricerca, senza omologazioni » conclude Fabio Persia.