«E’ l’ultima chiamata: non si puo’ piu’ attendere!! La tenuta economica e anche psicologica di molte famiglie, di molte comunità territoriali è sfibrata da anni di difficoltà, di calo della produzione, dell’occupazione, del reddito; i risparmi sono intaccati, i consumi scendono.
La conflittualità istituzionale, l’instabilità politica, beghe personali o di partito impediscono di affrontare i problemi reali e irrisolti del paese: una crescita diffusa delle disuguaglianze, un fisco profondamente ingiusto, la difficoltà ad attrarre investimenti e a creare lavoro, la corruzione e l’illegalità che permeano pezzi dell’economia e della politica, una persistente forte egemonia della finanza.
Aleggiano, dentro e fuori i luoghi di lavoro, disorientamento, timore del futuro, talvolta esasperazione. Servono segni chiari e concreti che diano la speranza di cambiamento ! Altrimenti le energie positive di tante persone, giovani e meno giovani, che pure ci sono, e sono necessarie alla rinascita del paese, non riusciranno a mettersi in moto, ad essere indirizzate verso un nuovo e diverso sviluppo.
Chiediamo con forza al Governo e alle istituzioni locali di compiere atti di equità e giustizia sociale: meno tasse per i lavoratori dipendenti, i pensionati, meno tasse anche per le imprese che investono e creano nuovo lavoro. Stanare invece gli evasori, tassare di piu’ le grandi rendite finanziarie e immobiliari, tagliare gli sprechi nella spesa pubblica che si annidano ai vari livelli, riordinare le istituzioni e le aziende dei servizi pubblici locali.
La misura è colma, bisogna fare in fretta, a partire dal cambiare profondamente la Legge di Stabilità».
Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale Cisl Marche
Il Comunicato Stampa unitario di Cgil, Cisl, Uil Marche