Profonde trasformazioni investono oggi demografia, lavoro, welfare, creando incertezza e timore per il futuro. Emergono estremismi e difese di interessi specifici, cresce la litigiosità in politica su temi lontani dai cittadini; prevale la logica del breve termine mentre aumentano malessere democratico e vulnerabilità sociale, calano le risorse pubbliche disponibili. In tutta Europa gli effetti della crisi pesano sui cittadini più esposti, si prevedono ulteriori misure sui conti pubblici per rispettare parametri di bilancio; paesi come Irlanda e Spagna, per anni additati ad esempio, sono in profonda recessione.
E’ una fase davvero inedita e noi della Cisl abbiamo scelto responsabilità e concretezza per tutelare lavoro e coesione sociale. Il confronto con Governo e Regioni sulle risorse per gli ammortizzatori; il rinnovo di tanti contratti nazionali col nuovo modello contrattuale; l’azione nel settore pubblico per salvaguardare retribuzioni e diritto alla contrattazione depotenziando la punitiva riforma Brunetta e recuperando scatti ed assunzioni nella scuola martoriata dai tagli; le manifestazioni sul fisco con i primi risultati su detassazione al 10% del salario di produttività e ripristino di misure antievasione da parte di un Governo che, appena eletto, le aveva azzerate; le intese sofferte per favorire investimenti e salvare posti di lavoro. Sono esempi dell’azione della Cisl, forza sociale autonoma che si confronta con ogni imprenditore e ogni governo, in prima fila negli accordi firmati col Governo Prodi, come oggi nel confronto complesso con l’esecutivo in carica; un sindacato che insieme a Cgil e Uil rinnova molti contratti nazionali, affronta molte crisi aziendali, sigla i positivi accordi con la Regione Marche, ma, se necessario, firma anche accordi senza qualche partner sindacale (l’accordo di Fim-Cisl e Uilm-Uil a Mirafiori tre mesi fa additato come infame svendita dei diritti, ora alla Bertone diventa “legittima difesa” dei lavoratori).
La Cisl chiede di fare di più per il lavoro, specie giovanile: nuovo apprendistato, ammortizzatori anche per i precari, più integrazione tra istruzione-formazione e lavoro, più sostegno alla ricerca. Vogliamo contrattare di più nelle aziende e diciamo agli imprenditori più coraggio nell’assumere. Chiediamo meno tasse per lavoratori, pensionati e imprese che creano lavoro e più lotta all’evasione e prelievo sulle rendite, la riduzione di livelli amministrativi e costi impropri della politica. Insistiamo per una legge sulla non autosufficienza.
Su Fisco, Lavoro, Sviluppo, Welfare da tempo stiamo costruendo alleanze tra parti sociali, in pressing sul Governo, e dialogando anche con l’opposizione. Su questi temi Cisl e Uil si mobiliteranno con un’assemblea di delegati il 21 maggio e una grande manifestazione di piazza a Roma sabato 18 giugno; dall’inizio della crisi abbiamo scelto di evitare scioperi generali che penalizzino la fragile ripresa e le tasche dei lavoratori. Serve sempre di più un sindacato che non si faccia trascinare nelle tensioni dello scontro politico e che si confronti in modo rigoroso con istituzioni e imprenditori. Pur nella difficile situazione crediamo sia possibile attivare energie per ridare speranza e slancio al nostro paese equità e solidarietà; noi della Cisl vogliamo dare un contributo perché ciò avvenga.
Stefano Mastrovincenzo
(Segretario Generale Cisl Marche)
Ancona 5 maggio 2011