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  • Lavoro, giustizia troppo lenta

Sconcerto per la lunghezza dei processi del lavoro. Lo manifesta il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti, commentando i dati sulla produttività del Tribunale di Macerata, uno dei più efficienti nel panorama nazionale.

«Pur apprezzando il lavoro dei giudici maceratesi, che con che con impegno, professionalità e competenza hanno invertito la tendenza negativa degli anni scorsi arrestando l’accumulo di arretrati - afferma Ferracuti - non possiamo sottacere un problema di arretrati e di ragionevole durata dei processi».

In particolare nel diritto del lavoro. Per una causa di licenziamento illegittimo promossa nel 2011 la prima udienza è in programma nel giugno 2013. Ci sono cause per mobbing che, iniziate nel 2004, non vedono ancora la fine. Per recuperare un credito retributivo ci possono volere anche otto anni. Nel frattempo, l'impresa debitrice cessa l'attività. Non è da meno la Sezione Civile, dove le cause di primo grado durano anche 7 anni e dove le prime udienze vengono tutte inesorabilmente rinviate d'ufficio di qualche mese, quando non addirittura di un anno.

La causa di tutto ciò sta in una grave carenza di organico del  Tribunale di Macerata, coperta almeno in parte grazie alla disponibilità di alcuni avvocati scelti come giudici onorari. Gli stessi magistrati, spaventati dal carico eccessivo di lavoro, evitano di partecipare alle selezioni per i posti messi a concorso.

«Troppo spesso - commenta il Segretario della Cisl - nelle nostre sedi e negli uffici dei nostri avvocati tocchiamo con mano come le lungaggini dei processi generano nei cittadini una sempre più diffusa sensazione di impotenza di fronte alle ingiustizie e ai soprusi. Ad una giustizia troppo lenta corrisponde una giustizia negata!»

«Rivolgiamo un invito alle forze politiche - conclude Ferracuti - affinché prendano coscienza del problema mettendo mano ad un vero e proprio piano di investimenti che, attraverso finanziamenti adeguati, fornisca al Tribunale le strutture e il personale necessario, allo stesso tempo razionalizzando le spese e riducendo gli sprechi.  Solo così sarà possibile restituire la giustizia alla sua nobile funzione».

RASSEGNA STAMPA