"Ad esattamente un anno dai fatti di Rosarno non possiamo che esprimere profonda preoccupazione per il perdurare di tassi molto elevati di lavoro sommerso in tutto il territorio nazionale, con pronunciate criticità nel Mezzogiorno e nel settore agricolo". Lo sostiene in una nota il Segretario Generale Aggiunto della Cisl, Giorgio Santini, commentando l'indagine multisettoriale "Noi Italia" presentato oggi dall'Istat, dove alle già note statistiche sugli andamenti occupazionali per quel che riguarda il mercato del lavoro, particolarmente rilevanti sono i dati che confermano l'elevato livello di ore di lavoro nero.
"Il Piano di contrasto del lavoro nero al Sud promosso dal Governo, che ha coinvolto in realtà soltanto tre regioni (Calabria, Campania e Puglia) delle quattro previste, è stato certamente un segnale operativo e politico importante - sottolinea Santini - con buoni risultati di contrasto all'economia sommersa, sia in edilizia che in agricoltura, ma rimane un intervento di dimensioni troppo limitate per arginare strutturalmente il fenomeno".
"E' necessario un rilancio di una cultura diffusa e promozionale della legalità - sostiene il Segretario Generale Aggiunto della Cisl - che riporti al centro la dignità della persona e una competizione sana nel mercato, nel quale non trovino più spazio le imprese o le pseudo imprese che fanno del disprezzo delle regole il proprio valore aggiunto. I dati incoraggianti sul recupero contributivo devono anche spingere il Ministero dell'Economia ad aumentare gli organici e le dotazioni degli ispettori, al fine di migliorare il contrasto al lavoro nero sia da un profilo qualitativo che quantitativo grazie ad un'azione che deve essere mirata e strategica, quanto estesa e massiccia".
"Una più forte lotta al lavoro nero è fondamentale per arginare quelle azioni di dumping sociale conclude Santini - spesso favorite dal sistema di appalti e subappalti, che rischiano di mettere ai margini aziende sane già provate dalla crisi e che potranno essere invece le architravi di una ripresa economica sana e duratura".
"Ad esattamente un anno dai fatti di Rosarno non possiamo che esprimere profonda preoccupazione per il perdurare di tassi molto elevati di lavoro sommerso in tutto il territorio nazionale, con pronunciate criticità nel Mezzogiorno e nel settore agricolo". Lo sostiene in una nota il Segretario Generale Aggiunto della Cisl, Giorgio Santini, commentando l'indagine multisettoriale "Noi Italia" presentato oggi dall'Istat, dove alle già note statistiche sugli andamenti occupazionali per quel che riguarda il mercato del lavoro, particolarmente rilevanti sono i dati che confermano l'elevato livello di ore di lavoro nero."Il Piano di contrasto del lavoro nero al Sud promosso dal Governo, che ha coinvolto in realtà soltanto tre regioni (Calabria, Campania e Puglia) delle quattro previste, è stato certamente un segnale operativo e politico importante - sottolinea Santini - con buoni risultati di contrasto all'economia sommersa, sia in edilizia che in agricoltura, ma rimane un intervento di dimensioni troppo limitate per arginare strutturalmente il fenomeno"."E' necessario un rilancio di una cultura diffusa e promozionale della legalità - sostiene il Segretario Generale Aggiunto della Cisl - che riporti al centro la dignità della persona e una competizione sana nel mercato, nel quale non trovino più spazio le imprese o le pseudo imprese che fanno del disprezzo delle regole il proprio valore aggiunto. I dati incoraggianti sul recupero contributivo devono anche spingere il Ministero dell'Economia ad aumentare gli organici e le dotazioni degli ispettori, al fine di migliorare il contrasto al lavoro nero sia da un profilo qualitativo che quantitativo grazie ad un'azione che deve essere mirata e strategica, quanto estesa e massiccia"."Una più forte lotta al lavoro nero è fondamentale per arginare quelle azioni di dumping sociale conclude Santini - spesso favorite dal sistema di appalti e subappalti, che rischiano di mettere ai margini aziende sane già provate dalla crisi e che potranno essere invece le architravi di una ripresa economica sana e duratura".
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