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Carissime/i Oggi ricorre la “Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne”. Tante sono le iniziative a livello nazionale e nel nostro territorio marchigiano, ma al di là delle celebrazioni, che hanno comunque il grande merito di porre l’attenzione su un fenomeno in aumento, come CISL delle Marche intendiamo rinnovare il nostro impegno quotidiano nel nostro territorio, nei posti di lavoro, nelle scuole, in famiglia, a fianco delle donne contro ogni forma di violenza e discriminazione perpetrata nei loro confronti , per tutelare le vittime e per promuovere e diffondere la cultura del rispetto. In Italia tra il 2005 ed il 2013 ci sono stati nel nostro Paese 1042 “femminicidi”; il 2013 è stato l’anno che ha visto la curva salire più in alto con 134 omicidi rispetto ad una media annuale di 116. La crisi economica ha probabilmente da un lato acuito l’aggressività e la frustrazione che sono alla radice del fenomeno, dall’altro ha reso le donne soggetti deboli di un mondo del lavoro contratto e stagnante, donne ricche di risorse interiori magari, ma spesso più fragili socialmente, meno autonome proprio perché pagano i costi più alti della precarietà o della disoccupazione. Se agli inizi del Novecento la grande scrittrice Virginia Woolf per rendere libere le donne invocava “una stanza tutta per loro” , in cui il luogo della riflessione diventava metaforicamente lo spazio della loro autonomia e creatività, oggi più che mai quell’invocazione deve spingerci a creare le condizioni economiche, sociali e culturali per rendere effettiva la cultura del rispetto, della parità, della valorizzazione della persona. Anche nel nostro territorio l’aumento dei casi di violenza, di stalking, di molestie, di mobbing evidenziano come spesso la violenza assuma le fattezze di chi è più vicino alla vittima: un familiare, il marito o il compagno, il collega o il datore di lavoro. Per questo molte donne fanno ancora fatica ad uscire dall’ombra: i legami con il carnefice rendono più stretti i vincoli psicologici, culturali, emotivi e annodano, aggrovigliano, stringono fino a bloccare l’iniziativa della denuncia. Informarsi, chiedere, conoscere le opportunità (anche di patrocinio gratuito) che la legge italiana offre non è facile per molte donne italiane o straniere che vivono in Italia; paura, vergogna, solitudine sono gli ostacoli maggiori. Per questo la CISL delle Marche ha attivato un servizio di consulenza legale gestito dall’avvocato Raffella Spettoli, presso le sedi di Ancona e Macerata, uno sportello aperto a tutte le donne per indirizzare e promuovere azioni che possano far uscire la vittima dalla prigione della paura e orientarla in sinergia con la rete presente nel nostro territorio. Perché insieme si può. Un caro saluto Cristiana Ilari (responsabile pari opportunità CISL Marche)