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  • Liceo Baldi di Urbino: salviamo il diritto allo studio

La polemica covava sotto la cenere già dalla scorsa primavera e puntualmente si è ravvivata in questi giorni con il contorno di prese di posizioni ed accuse reciproche intorno alla vicenda dei locali di proprietà del Liceo delle Scienze Umane Baldi, ma attualmente occupati dall’Accademia di Belle Arti.   

Ambedue le parti accampano posizioni di diritto consolidato, dimentichi che una contesa di tale natura penalizza proprio coloro che entrambi vogliono tutelare.  

La carenza delle infrastrutture scolastiche, e in particolare delle sedi, è un problema annoso che deve vedere lo sforzo condiviso di tutti i soggetti in campo, dalle istituzioni alle forze sociali e politiche, per sollecitare i governi regionale e centrale a destinare le risorse necessarie per rendere sempre più sicure e funzionali le scuole. Invece si assiste a un braccio di ferro tra realtà vittime della stessa problematica. 

«Bisogna dare spazio al buonsenso affinché ai tanti studenti del Baldi si possa garantire il doveroso diritto allo studio, senza sottoporli a disagi e difficoltà che aggraverebbero ulteriormente quelli già affrontati quotidianamente per raggiungere l’unico Liceo delle Scienze Umane in tutto il territorio del Montefeltro - dichiara Leonardo Piccinno, Responsabile della Cisl di Urbino -. Al tempo stesso è necessario garantire tale diritto anche agli  studenti universitari che provengono da ogni parte del mondo e che trovano nell’Accademia delle Belle Arti di Urbino l’eccellenza utile ai propri progetti». 

Come AST CISL  di Urbino siamo convinti che un tavolo concertativo urgente, aperto anche alle forze sociali che rappresentano i cittadini e gli operatori scolastici, possa essere la chiave di volta per guardare alla ripresa dell’anno scolastico e accademico con più serenità. 

La AST CISL di Urbino, che già nella scorsa primavera aveva auspicato una soluzione che guardasse agli interessi dei più giovani, rilancia l’invito alla Provincia, al Comune, all’Accademia ed allo stesso Liceo Baldi ad aprire un tavolo di confronto costruttivo, che guardi al futuro mettendo da parte le armi del conflitto e che veda il coinvolgimento fattivo delle sigle sindacali.