I 120 lavoratori della Meccanica Generale, azienda leader nella progettazione e realizzazione di stampi per materie plastiche, sono preoccupati per il futuro dell'azienda, che sta attraversando una delicata crisi finanziaria.
«Le difficoltà sono iniziate con la crisi del “bianco”- si legge in una nota congiunta dei sindacati Fim Cisl e Fiom Cgil-. Questo è stato il settore prevalente di riferimento dell’intera capacità produttiva fino al 2008. Da allora l’azienda non si è più ripresa: si sono succeduti lunghi periodi di cassa integrazione, annunciato ma mai presentato un piano industriale di cui l’azienda non ha mai beneficiato. Nel corso del tempo i lavoratori hanno cercato di far rientrare gli esuberi annunciati nel 2013 rinunciando alla quattordicesima mensilità, al fondo intero pensionistico, alla maggiorazione sui turni, ad esempio».
«Fino ad arrivare agli attuali ritardinei pagamenti, due mesi indietro, e versamenti al fondo pensione integrativo non effettuati negli ultimi due anni. I lavoratori e le loro famiglie non meritano che non venga prevista la continuità di un progetto industriale serio. Sicuramente non rimarranno impassibili davanti a scelte che rischiano di cancellare 55 anni di storia di un’azienda nella quale hanno impegnato buona parte della loro vita lavorativa. I lavoratori hanno dimostrato responsabilità, ora la pretendono indietro».
Domani, martedì 4 giugno, i lavoratori dello stabilimento di Jesi saranno in presidio davanti all'azienda. I sindacati attendono inoltre gli esiti del confronto con la dirigenza aziendale che avverrà venerdì prossimo, 7 giugno.