«Era il 29 giugno quando il Sindaco di Urbino convocò gli STATI GENERALI dei Sindaci del territorio del Montefeltro, compreso quello di Fossombrone, Cgil Cisl di Urbino e i sindacati di categoria Fp Cgil e Cisl Fp per un confronto sulle vicende della sanità e delle conseguenze pesanti che la emergenza COVID, aveva lasciato nell’Ospedale di Urbino. - scrivono in un comunicato i Responsabili di Cgil e Cisl di Urbino - In quella occasione, furono accolte, dai Sindaci presenti, solo 12 su 28, le osservazioni fatte dalle organizzazioni sindacali ed in particolare dai rappresentanti delle categorie degli operatori, tanto che fu richiesto di predisporre un documento da recuperare in uno più generale che i Sindaci avrebbero redatto nei giorni immediatamente successivi.»
«E’ passato più di un mese e di quel documento, ma più in particolare dei problemi post-covid e di quelli "storici" come la carenza di organici che sconta l’Ospedale urbinate, non si è più parlato. - sottolineano i sindacati - Eppure, sono i problemi alla base dei disagi che vivono quotidianamente i cittadini, del territorio e soprattutto delle aree interne della provincia, che fanno poi, lanciare le grida di allarme dai Sindaci quando, la Regione non assegna i posti di Terapia Intensiva o quando la direzione sanitaria sottoscrive convenzioni con società private per r eclutare personale medico e paramedico fuori regione, necessario a fronteggiare la storica carenza di personale e i periodi feriali.»
Secondo Cgil e Cisl di Urbino per risolvere questa situazione sarebbe necessario : « un idoneo finanziamento per dare corso alla delibera che prevedeva l’istituzione della Medicina d’Urgenza all’interno dell’ospedale di Urbino; e prevedere un potenziamento di organico sia a livello della dirigenza che del comparto anche in ragione del fatto che tale tipo di unità operativa richiede competenze e professionalità formate per gestire posti di terapia sub intensiva».