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  • Pesaro. La notte degli ombrelli e....delle mimose

Torniamo sulla vicenda, sempre più a malincuore, dell’ordinanza in materia di sicurezza urbana emanata dal sindaco di Pesaro nel febbraio scorso. Si è rivelata inutile e inefficace, ma anche pericolosa per i contenuti. Destinata a povera gente, senza un tetto stabile, né un lavoro. Orribili i toni usati e le frasi. Come il richiamo al decoro. Parola dagli esisti nefasti ogni volta che è stata pronunciata, oppure usata in editti e proclami. Ci eravamo anche chiesti come sarebbero sopravvissuti questi sparuti venditori, se fosse stata loro preclusa la possibilità di vendere quelle quattro carabattole e qualche ombrello. Domande retoriche, poiché siamo ormai arrivati al dunque. I vigili, come annunciato, sono passati ai fatti. Hanno attuato fermi e sequestri di merce agli ambulanti, elevando numerose multe. Alcuni di loro si sono rivolti a noi, raccontando fatti e modalità, chiedendo il nostro aiuto. Per brevità descriviamo il caso di uno solo di loro. Un immigrato, che sta cercando da tempo di ricongiungere legalmente a se, in Italia, moglie e figli ancora in patria. E’ stato bloccato mentre vendeva le mimose a un semaforo, trentasei piccoli mazzetti per la festa della donna. Risultato, sequestro della merce e multa di cinquemila euro, più dodici per spese di notifica. Sanzione che non potrà mai pagare poiché ha perso alcuni mesi fa il lavoro, per il decesso della persona che assisteva come collaboratore domestico. A questo punto le nostre domande sono ancora più dirette ed esigono doverose risposte. Come può una istituzione pubblica non avere un minimo di realismo e di senso della proporzione? Se avessero elevato al venditore abusivo una multa, che so, di 100 euro forse sarebbe riuscito a racimolare la somma. Ma cinquemila euro? Mille volte di più del valore della merce sequestrata? Ad uscirne male è la legge, poiché la sanzione, volutamente sproporzionata, non potrà mai essere assolta. Così l’unico risultato sarà la delegittimazione della norma, per mano di coloro che dovrebbero essere dei tutori della legge. A questo punto chiediamo direttamente al sindaco di intervenire su questa situazione grottesca e di riparare, almeno in parte ai danni commessi. Disponga lui la trasformazione delle sanzioni in lavori socialmente utili che i trasgressori dovranno espletare a beneficio dell’intera comunità. Sarà un esempio. Un gesto di riappacificazione e fratellanza di cui questa città ha un disperato bisogno.

 

Gianluigi Storti Anolf Pesaro-Urbino Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere Pesaro