Cinque Filiali per circa quattrocento uffici, ventitre Centri di recapito da cui dipendono una manciata di presidi di recapito, un Centro meccanizzato postale (declassato) e il Centro nazionale antiriciclaggio: è la fotografia sempre più sbiadita della organizzazione di Poste Italiane sul territorio marchigiano.
«Sbiadita e come accade in qualche film fantasy destinata a veder svanire nel nulla importanti parti della stessa per incuria, cattiva gestione ed esagerata tensione al contenimento dei costi. - hanno sottolineato in conferenza stampa i sindacati di categoria Slp-Cisl Slc-Cgil Uilposte Failp-Cisal Confsal-comni - Gli addetti sono complessivamente scesi ben al di sotto delle tremila unità, e non vengono rimpiazzati. A farne le spese sono il personale rimasto in servizio e i clienti che ricevono servizi dalla qualità sempre più scarsa. È grave che la paura venga usata per mascherare le gravi responsabilità e la mancanza di scelte che stanno caratterizzando la più importante azienda di servizi del paese.»
La rete degli uffici postali durante il periodo di massima allerta sanitaria è stata ridotta quasi del 50% ma non è stata mai completamente ripristinata « i motivi sono legati alla inadeguatezza delle risorse, certamente non alla sicurezza: mai state così poche al punto da non consentire la riapertura degli uffici. - hanno precisato i sindacati - Non solo la dirigenza aziendale fa orecchie da mercante rispetto alle lamentele crescenti che provengono da cittadini/utenti/clienti oltre che dalle istituzioni, ma costringe gli addetti a carichi di lavoro esagerati, pressioni e responsabilità insopportabili. L’azienda intenderebbe aumentare le proprie performance senza le risorse necessarie, meglio ancora diminuendole, ma a questi ritmi è un miracolo non commettere errori e non incappare in responsabilità anche di carattere personale»
«Sulle attività di recapito rimangono molte criticità : dalle insufficienti risorse che devono svolgere le attività propedeutiche al recapito alla gestione dei prossimi picchi di traffico che finora sono stati affrontati e gestiti con una superficialità che non ha eguali. Non ci sono nemmeno i mezzi per recapitare corrispondenza e pacchi, per non parlare del mancato rispetto degli accordi sottoscritti fra le parti.»
«Gli uffici postali oltre ad aprire fra mille difficoltà soffrono anche per le forti pressioni finalizzate al raggiungimento di obiettivi completamente slegati dalla realtà della regione, della macroarea di riferimento e del paese martoriato dalle negative conseguenze economiche prodotte dalle chiusure delle attività che hanno caratterizzato i primi mesi del 2020 e che ancora incombono all’orizzonte. Mai come in questo momento servirebbe il confronto tra azienda e organizzazioni di categoria mentre invece da oltre un anno Poste prende le distanze evitando di ricoprire il ruolo scoperto di relazioni sindacali. Poche le speranze di vedere aumentare il posizionamento nel mercato della logistica, dell’e-commerce, delle partnership con la PA e le aziende sui territori. Senza voler essere Cassandre - hanno concluso Slp-Cisl Slc-Cgil Uilposte Failp-Cisal Confsal-comni - è più probabile che assisteremo ad un veloce depauperamento di quanto faticosamente conquistato e consolidato negli anni da lavoratori e lavoratrici di questa azienda, alla perdita di fiducia da parte di quella importante parte di cittadinanza che fino a ieri aveva creduto nella funzione sociale di Poste italiane oggi interessata solo alla distribuzione di utili agli azionisti.»
Rassegna :
https://www.centropagina.it/ancona/marche-poste-sindacati-verso-la-vertenza/
Corriere Adriatico 23 ottobre 2020
http://www.etvmarche.it/2020/10/22/poste-sindacati-poco-personale-servizi-al-ribasso-video/