«Da 6 mesi i cantieri sono fermi, da 15 giorni è aperta la cassa integrazione, in cantiere sono rimaste solo poche unità. Questa è, ad oggi - secondo Cgil Cisl Uil di Fabriano e Feneal UIl, Filca Cisl e Cgil Fillea - la situazione nei cantieri Quadrilatero Umbria e Marche».
Dopo aver scongiurato i licenziamenti e dopo aver coinvolto tutti i soggetti istituzionali e non del territorio «registriamo un progressivo calo di attenzione su una vicenda che col passare del tempo non accenna a migliorare. - sottolineano i sindacati - Continuano gli incidenti stradali, più o meno gravi, sulla tratta e le conseguenti difficoltà di viabilità che rischiano di acuirsi nella stagione invernale.Il traffico su una sola corsia rende più complicata la circolazione e, in presenza di maltempo o precipitazioni nevose, sarà difficile raggiungere o uscire dalla città di Fabriano.»
Nel frattempo «quasi 500 lavoratori sono a casa, decine di aziende in difficoltà e le sorti di Astaldi appese ad un filo. - continuano - L’indotto e le tante aziende del territorio (oltreché i privati cittadini) pagano un conto salatissimo per una crisi aziendale che rischia di lasciare isolato il territorio montano, già abbondantemente colpito dalla crisi.»
Al tempo stesso «si registra una pericolosa dilazione dei tempi di realizzazione della Pedemontana delle Marche che è strategica come arteria viaria per i territori dell’entroterra colpiti dal sisma. L’asse Fabriano-Muccia, che completerebbe la Quadrilatero è di fatto fondamentale per il traffico interno alla nostra Regione e per lo spostamento di persone e merci tra Marche e Umbria, tra l’entroterra e la costa. Un incompiuta di questa portata è una sconfitta per tutti, invitiamo di nuovo tutti i soggetti a fare la loro parte per uscire da questo empasse.- concludono- La città di Fabriano, la nostra Regione, non meritano di essere condannati come attori di serie B per responsabilità che in larga parte sono di altri.»