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  • Riforma sanità. Non solo tagli, ma confronti veri per scelte giuste.

Chiediamo che i confronti nelle Aree Vaste sanitarie annunciati dalla Giunta regionale siano avviati subito. Il sindacato ha ben presente il difficile quadro finanziario, con la prospettiva di ulteriori tagli ai trasferimenti e di riduzioni della spesa sanitaria. Sappiamo che ci sono vincoli legislativi e ragioni di necessità e opportunità che spingono a riorganizzare, riducendo i posti letto per acuzie, rafforzando lungodegenza, riabilitazione e in generale la rete dei servizi territoriali.

Ma sappiamo pure che, in un periodo di forte crisi ed incertezza rispetto al futuro, sia difficile avere un’ampia condivisione su una riorganizzazione chenon sarà indolore, in un'area “sensibile come la sanità.

Due sono gli esiti più probabili di una riorganizzazione: l'attuazione diinterventi con l'imposizione di soluzioni drastiche ma senza consenso, anzi contensioni e contrasti, oppure il fallimento nella fase applicativa.

Ci sarebbe un terzo possibile percorso: riorganizzare con un faticoso ma costruttivo coinvolgimento delle realtà locali, con la valorizzazione degli operatori sanitari, con l’aumento del tasso di responsabilità e consapevolezzadi tutti i soggetti, con margini di intervento che consentano di valorizzare proposte e specificità del territorio, fatte salve le compatibilità economiche.

Ciò richiederebbe a chi guida a livello politico o tecnico questa regione, ed in particolare la sanità, di presentarsi a questa delicata fase con unità di visione strategica, autorevolezza e credibilità, capacità di ascolto; qualità che finorasono in parte mancate, ma devono essere messe subito in campo, anche perchè i problemi, per i cittadini e per i lavoratori della sanità, stanno crescendo.

Di fatto alcuni aspetti della riorganizzazione sono stati avviati in modo strisciante, senza confronto ma soprattutto senza mostrare la necessaria simultaneità tra riduzione di posti letto per acuti e incremento di quelli per lungodegenti, oppure tra riconversione di posti letto ospedalieri ed incremento dell'offerta della rete territoriale.

Se riorganizzazione/riconversione deve essere, ad una comunità locale non sipuò mostrare solo il volto del taglio, ma va contestualmente evidenziata la concretezza dell’investimento, altrimenti si alimentano frustrazioni, campanilismi, atteggiamenti di chiusura.

Anche i risparmi sul personale previsti dal Piano per il 2012 sono stati già realizzati in pochi mesi, con assunzioni ben al di sotto del 70% stabilito a fronte di pensionamenti e dimissioni.

Attualmente c’è allarme in vista del periodo estivo, per il rischio di riduzione dei servizi agli utenti e ulteriori carichi per gli operatori; sul tema il confronto è scarso o superficiale; lo stato di agitazione del personale è stato proclamato inquasi tutto il territorio regionale.

Altro nodo da sciogliere a breve è l’assetto organizzativo previsto dalla legge,con l’articolazione in Distretti  e Ambiti territoriali sociali. Ci sono poi scelte che non vengono comprese da cittadini e lavoratoricome lo stanziamento dirisorse per “investimenti non indispensabili”, mentre magari mancano fondi pervere necessità (rinnovo parco ambulanze, manutenzione di ospedali, pagamento di straordinari..).

Esistono difficoltà ancora evidenti e diffuse nell’accesso alle prestazioni, con un Cup che spesso non riesce ad essere porta di accesso al sistema, nonostante lo sforzo degli operatori.

Servono dunque confronti veri e immediati sul territorioper una riorganizzazione che è necessaria, ma che sarà fruttuosa nonostante la complessità, solo se si percepirà la passione e la competenza di politici e tecnici a servizio della comunità, che tengono insieme equilibrio dei conti e qualità dei servizi, che credono nel coinvolgimento e nella partecipazione di cittadini e operatori della sanità e che possano allora a pieno titolo chiedere analoga responsabilità a istituzioni locali e rappresentanze sociali.

Ancona, 30 maggio 2012

Stefano Mastrovincenzo                                                              

Segretario gen. Cisl Marche