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  • Santo Stefano, la Cisl preferisce fare accordi

Continuano le azioni di mobilitazione e picchettaggio della Funzione pubblica Cgil contro il nuovo Contratto collettivo nazionale della sanità privata sottoscritto il 5 dicembre da Cisl e Uil.  Il contratto, scaduto nel 2007, è stato rinnovato prevedendo un aumento dell'orario di lavoro di 2 ore settimanali a parità di stipendio.

«Il nuovo contratto nazionale  - spiegano in una nota i Segretari regionali dei pubblici dipendenti Cisl e Uil Luca Talevi e Carlo Santini - nasce per mantenere l'unitarietà del contratto nazionale. Mentre molte Regioni italiane hanno subito il commissariamento  l'Aris (Associazione che rappresenta gli istituti sociosanitari privati come il Santo Stefano) ha minacciato  di abbandonare il contratto nazionale della sanità privata  per applicarne uno molto più svantaggioso per i lavoratori».

La via d'uscita per questa situazione c'è e Cisl e Uil stanno cercando di praticarla. Lo stesso contratto nazionale prevede che, nelle Regioni con i conti a posto (come le Marche) si possano contrattare a livello regionale condizioni migliorative per i lavoratori sia dal punto di vista normativo che economico.

«In tal senso  - proseguono Cisl e Uil -  con lo spirito di chi cerca una soluzione, abbiamo iniziato una serie di incontri con Aris Marche e Gruppo Santo Stefano con l'obbiettivo di raggiungere entro l'anno un accordo da portare alla attenzione dei lavoratori. Libera la Cgil di fare tutte le azioni di protesta che ritengono, ma Cisl e Uil  pretendono uguale rispetto per chi elabora proposte e si confronta con il datore di lavoro  per trovare accordi».

Gli incontri continueranno anche durante le festività per verificare tutte le strade possibili e giungere ad una soluzione .