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TAGLI AL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE: GRIDO D’ALLARME DEI SINDACATI

Alla volontà della Regione Marche di procedere nel 2013 ad un taglio di risorse per il Trasporto Pubblico Locale di circa 7 milioni di euro,  la Cisl Marche unitariamente alle segreterie regionali dei sindacati confederali, esprime forte preoccupazione per le conseguenze sulla mobilità nelle Marche.

Il taglio previsto si tradurrà in una riduzione di circa 4 milioni di chilometri ed il conseguente esubero di oltre 150 lavoratori impiegati nel settore, che andrà ad aggiungersi al taglio del 5% già effettuato nel precedente bilancio che ha comportato  già una diminuzione di oltre 70 lavoratori utilizzati con contratti a termine, nonché una cancellazione di servizi festivi, domenicali, mattinali e serali, con fortissime penalizzazioni soprattutto per le frazioni e le Comunità Montane.

Considerato che ad oggi il Trasporto Pubblico Locale nelle Marche è già stato ridotto al minimo, questo ulteriore taglio determinerà inevitabilmente la soppressione definitiva dei servizi festivi e domenicali ed inciderà sul diritto alla mobilità per i cittadini marchigiani, facendo venir meno la funzione sociale del servizio di trasporto pubblico, con conseguenze pesanti soprattutto per le persona anziane, i lavoratori e gli studenti.

La Cisl Marche insieme agli altri sindacati chiede al Governo regionale: di attuare i necessari risparmi di bilancio promuovendo un’accelerazione del previsto processo di riorganizzazione del settore con il coinvolgimento del sistema degli enti locali e delle aziende, e di assumere il Trasporto Pubblico Locale come uno dei settori al quale assegnare alta valenza sociale e quindi da salvaguardare dai tagli.

Il sindacato di categoria, FIT-CISL ha dichiarato, unitamente alle altre sigle sindacali, lo stato di agitazione di tutti i lavoratori delle Marche addetti al trasporto Pubblico Locale per chiedere al Governatore Spacca, alla Giunta Regionale ed a tutto il Consiglio, un fattivo impegno per continuare a garantire un trasporto degno di questo nome, che è soprattutto in questo periodo di crisi, fondamentale per i cittadini marchigiani, e che  eviterebbe un’ulteriore perdita di posti di lavoro per decine e decine di lavoratori e famiglie, in un quadro già devastato dei livelli occupazionali.

 

Ancona, 14 dicembre 2012