Nonostante il grande afflusso di visitatori che si sta registrando in questi giorni, Urbino rimane una città con annose carenze sul versante dell'offerta ricettiva, ristorativa e commerciale. Se, da un lato, è indubbio che il 2020 si presenti come un anno di grandi aspettative e opportunità per la città ducale, basti pensare alla mostra su Raffaello e al riconoscimento del New York Times, che la inserisce tra le città da visitare in quest'anno appena iniziato, dall'altro far fronte a tale livello di aspettative è un percorso difficile che richiede sforzi e sacrifici di anni, come è altrettanto difficile e rischioso raggiungerli se non si è all'altezza della sfida. Per questo, sorge spontanea la domanda: Urbino è pronta per il 2020?
Se si guarda al periodo che va dal 26 dicembre al 6 gennaio, che ha visto l’afflusso di 23.256 visitatori alla Galleria Urbinate (4.305 solo il 5 gennaio, prima domenica gratuita dell’anno), non sempre le persone hanno trovato la disponibilità del sistema ricettivo, ristorativo e commerciale, e viene da pensare che oltre alla storica inadeguatezza delle infrastrutture ricettive. Ciò che è fortemente indietro è la cultura dell’accoglienza e dell’offerta di servizi.
«Con questi presupposti - dichiara Leonardo Piccinno, responsabile della Cisl di Urbino - diventa preoccupante pensare al 2020 come l’anno delle celebrazioni per la morte di Raffaello che vedrà certamente l’arrivo di turisti che sarebbe grave non soddisfare opportunamente. Non ci sembra che sia stato condiviso e divulgato un piano che coinvolga tutte le parti sociali, datoriali, Università, su come ci si è organizzati per gestire l’accoglienza alberghiera, la ristorazione, il sistema dei collegamenti e dei trasporti, storicamente inadeguati, a rispondere a un prevedibile elevato afflusso di arrivi».
«Vogliamo augurarci - conclude Piccinno - che queste preoccupazioni saranno presto disperse dalla presentazione di un progetto idoneo e soprattutto da un cambio di passo culturale, dove turisti e studenti universitari siano considerati un bene “prezioso” e non un fastidio indesiderato».
Il Resto del Carlino - Pesaro 14/01/2020