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  • Vigili del Fuoco: facciamo chiarezza sui bisogni dell'entroterra fermano

Il coordinamento sindacale dei Vigili del Fuoco CGIL FNS CISL UIL CONFSAL, che rappresenta il 70% degli iscritti, torna sulla questione dei presidi nell'entroterra per individuare la soluzione logistica che garantisca il miglior soccorso nel più breve tempo possibile nell'area montana a cavallo tra le provincie di Ascoli e Fermo.

Sulla base di precisi obiettivi del Ministero degli Interni che individuano in 20 minuti il tempo massimo per raggiungere il luogo dell'intervento e verificando aree e popolazione servite entro il tempo stabilito, si evidenzia che la dislocazione ottimale per la copertura dell'area è la seguente: 

  • Un presidio sul territorio del comune di Comunanza, in corrispondenza della SS. 78 e SS 433 che garantirebbe la copertura delle zone montuose situate ad ovest. Tale dislocazione consentirebbe inoltre di coprire, grazie all’immissione immediata sulla SS 433, i territori circostanti la Valdaso (sia a nord che a sud) che si trovano “oltre i 20 minuti”.
  • Uno in località Piane di Falerone (sul territorio del comune di Falerone), in corrispondenza della SS 210, che garantirebbe la copertura dei territori posti a nord-ovest della nuova provincia di Fermo

Il coordinamento insiste nel affermare che le proprie proposte non rispondono né a logiche campanilistiche né a dinamiche legate al ciclo elettorale, ma a soluzioni che garantiscano il miglior servizio per l'intera area.

«Vogliamo ricordare - scrive il Coordinamento - che il distaccamento di Amandola è nato per far fronte agli incendi boschivi con un'apertura annuale di 45 giorni nei periodi estivi. Purtroppo, in tutti questi anni di funzionamento del presidio, la permanenza e la qualità logistica non è migliorata. Ad oggi la permanenza del servizio di Amandola è dovuta solo ed esclusivamente ai postumi del sisma del 2016, con utilizzo di strutture abitative utili ad affrontare l'emergenza sisma ma inidonee per un distaccamento stabile a spese della Direzione Regionale del Corpo».

In una logica di "area vasta", il Coordinamento ha inteso rendere partecipi tutti i sindaci dell'area interessata: Smerillo, Santa Vittoria, Belmonte, Grottazzolina, Falerone, Montappone, Magliano di Tenna, Comunanza; semplicemente perché il distaccamento non deve servire "ad Amandola" ma deve servire l'intera area. Tutti  i sindaci di questi comuni hanno condiviso questa posizione.

«L'attuale condizione logistica del distaccamento di Amandola non è idonea alla lunga permanenza dei Vigili del Fuoco - prosegue il Coordinamento - se la Direzione Regionale non avesse usato strutture acquistate per il sisma e non avesse speso migliaia e migliaia di euro, la sede temporanea nel territorio di Amandola, oggi non ci sarebbe alcun distaccamento».

Relativamente all'assegnazione del personale, va chiarito che non si stanno "rubando" 33 Vigili del Fuoco assegnati ad Amandola, che sono appartenenti al comando di Ascoli Piceno e non a quello di Fermo. I primi arrivi di nuovo personale assegnato a Fermo andranno a coprire esclusivamente il comando di Fermo, almeno secondi quanto previsto ad oggi dal comando provinciale. Va inoltre sottolineato che il personale che viene mandato ogni giorno in servizio presso il presidio di Amandola, per quanto previsto dall'ordinamento del Corpo, dovrebbe essere utilizzato all'interno della propria provincia di appartenenza

Il Coordinamento chiede che vi sia una scelta il più possibile condivisa e che tenga conto della oggettività dei dati, della logistica e delle strutture perché garantire la vicinanza ai cittadini di un servizio come quello dei Vigili del Fuoco non si fa assicurandosi di avere il distaccamento "sotto casa" ma con una scelta che garantisca efficacia ed efficienza:: miglior servizio possibile, nel minor tempo possibile, nella maggior area possibile, nell'arco temporale massimo di 20 minuti.

«Chiediamo che Fermo abbia la sua sede montana - conclude il Coordinamento sindacale - e che si permetta a tale comando di essere autonomo per la sua apertura e gestione al contrario di oggi, dove senza personale di Ascoli, il comando di Fermo, non avrebbe la possibilità di aprire nessun distaccamento montano. Non si penalizzi il comando di Ascoli Piceno, che deve avere il suo distaccamento montano, per non considerare i cittadini che abitano in queste zone, come cittadini di serie "B". La politica, insieme con i comandi di competenza e con l'ausilio dei sindacati provinciali, deve trovare la giusta soluzione, senza personalismi e con lo sguardo rivolto alla sicurezza ed all'efficienza del soccorso dei Vigili del Fuoco: bisogna dunque anticipare l'assegnazione di personale utile all'apertura del distaccamento montano che si andrà ad individuare per Fermo e, per Ascoli Piceno, dare la possibilità al Comando di utilizzare sin d'ora il suo personale già disponibile, per gestire il soccorso in maniera migliore e più efficace,concordando con la politica ed il territorio l'apertura del distaccamento montano di competenza del Comando di Ascoli Piceno».